In San Pietro il coro dei ragazzi ucraini «Le Campanelle»
“Quando è scoppiata la guerra, mi sono chiesta: io cosa posso fare?”. Per Natalija Kampov - ucraina, ex insegnante, da 17 anni in Italia, residenza a Rustigazzo di Lugagnano - la risposta è arrivata attraverso la musica. Ha fondato - e dirige - il coro “Le Campanelle”, composto da ragazzi e ragazze profughi che hanno trovato accoglienza nel Piacentino. Oltre una ventina, dai 6 ai 16 anni. “Ciò di cui hanno più bisogno è stare insieme. Sono stati strappati dal loro Paese, hanno vissuto i bombardamenti, portano dentro delle ferite. Anche la musica può diventare una terapia”, sottolinea.
“Si dice: bussa e ti sarà aperto. Io quasi non ho dovuto bussare: mi sono avvicinata e le porte si sono aperte da sole!”, racconta Natalija. Sulla sua strada incrocia il maestro Giorgio Ubaldi, docente al Conservatorio, con il quale si apre una ricca collaborazione che porta i ragazzi a esibirsi in concerti e manifestazioni con i coetanei italiani, fino sul palco del Municipale. Grazie ai Rotary, quattro giovani tramite una borsa di studio stanno frequentando il Conservatorio (nella foto sopra, il maestro Ubaldi con i ragazzi dopo un concerto).
Natalija, al centro, con alcuni ragazzi del coro e le loro mamme ad un recente evento in Fondazione.
"Siamo diventati una grande famiglia"
Sempre attraverso il maestro Ubaldi, Natalija conosce don Ezio Molinari, parroco in San Pietro. La chiesa di via Carducci è diventata la loro sede per le prove e le altre iniziative, tra cui la festa di San Nicola, il "patrono" dei più piccoli in Ucraina. Da alcuni mesi, 14 ragazzi sono stati inoltre inseriti nelle attività dell'oratorio alla Gariverta, anch'essa parte - con San Pietro e San Francesco - della Comunità delle Tre Chiese.
Natalija e le mamme - “siamo diventati una grande famiglia” - ci tengono a ringraziare don Ezio, il maestro Ubaldi “ma anche tutta quella catena di persone che, nel silenzio, non solo hanno accolto, ma accompagnano i nostri ragazzi”.
Barbara Sartori
L'articolo completo, sull'edizione di questa settimana de Il Nuovo Giornale.
Pubblicato il 24 febbraio 2023.
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