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Un amore senza tornaconto

amore di Dio

Alcune parole sono manna per il cuore, ogni volta che ci sentiamo abbattuti: Dio si commuove nello starci accanto, nel prenderci per mano, nell’innalzarci al cielo come si fa con i bambini e portarci alla sua guancia.
Dio intende prendersi cura di noi e vive in noi la compassione, educa così il suo popolo.
Ci allena a riconoscere l’amore vero, non quello del “tutto e subito”, ma quello che alberga in fondo al cuore e dà senso alla nostra vita.
Riconoscerlo non è facile, né immediato.
Comprendere che siamo amati e oggetto dell’amore di Dio può porre in noi una certa paura che diventa distanza e si rischia di allontanarci dalla comunione con Dio e i fratelli.
L’amore invece è coinvolgente.
È rischioso, perché chiede di rivelarsi, di fidarsi e di consegnarsi e allora temiamo di guardare in faccia alla fragilità del nostro amore che pare insufficiente, inadeguato a Dio.
Dio però ci vuole insegnare che basta un cenno e una mano allungata per corrispondere al suo amore assoluto.
Amare troppo poco vuol dire risparmiarsi, trattenersi, non lasciarsi condurre rimanendo sulla soglia.

Noi pretendiamo di essere uguali a Dio per nostro merito e capacità, questo il peccato originale.
I compromessi sono i tentativi che facciamo per misurare l’amore, ma l’amore non si lascia ridurre in scala, eccede sempre le nostre capacità.
Cristo ci dimostra che l’amore è dono e gratuità, per questo siamo chiamati a dare.
L’amore è un lavoro, è un lasciar passare l’altro.
“Che cosa posso fare per farti felice?”.
Accontentare l’altro in amore è come un dono, ascoltando la sua voce che ci parla e che vive se ci siamo.
Scuotiamo la polvere dai nostri piedi, l’amore e l’ascolto ci disarmano e solo così cesseremo ogni forma di guerra.
Questo il sentimento che Dio ci invita a vivere con l’Eucarestia, con il quale l’obbedienza diventerà gioia.

Estratto dalla Lectio mattutina
di madre Maria Emmanuel Corradini,
abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo,
del 9 luglio 2020, Osea 11,1.3-4.8-9

a cura di
Gaia Leonardi


Pubblicato il 25 luglio 2020

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