Cattolica: «I prezzi troppo alti sono il primo ostacolo per la sostenibilità»
“L’Italia non è un Paese che ama la sostenibilità: poco più un terzo degli italiani è più propenso alla comodità che alla sostenibilità nei comportamenti quotidiani e ritiene una seccatura mettere sempre in atto comportamenti sostenibili. Se è vero che a tavola 7 italiani su 10 si dichiarano sostenibili, adottando comportamenti alimentari come limitare lo spreco di cibo per l’89% del campione e acquistare i prodotti di stagione per l’80%, è però anche vero che gli italiani preferiscono spendere meno piuttosto che fare scelte alimentari sostenibili. Per quanto riguarda la carne solo il 34% dichiara di essere orientato a limitarne il consumo”. Sono alcuni dei dati emersi da una indagine svolta presso l’EngageMinds Hub, il Centro di ricerca dell’Università Cattolica, sede di Piacenza- Cremona diretto dalla professoressa Guendalina Graffigna, che rileva attraverso un Monitor continuativo i comportamenti e le abitudini degli italiani restituendone un’analisi in chiave psicologica. “Quanto agli spostamenti – sottolinea l’analisi - meno di un terzo degli italiani adotta comportamenti di mobilità sostenibile. Tra coloro che sono più attenti a questa area della sostenibilità, troviamo i giovani tra i 18 e 34 anni (30%), i residenti al Sud (29%). Circa un italiano su 2 si sposta a piedi, in bici o con i mezzi pubblici (46%), mentre solo il 16% del campione usa servizi di mobilità condivisa. Dallo scorso anno vi è solo un leggero incremento di coloro che utilizzano servizi di mobilità condivisa (dal 14% del 2022 al 16% del 2023) e di coloro che limitano i viaggi in aereo (dal 56% del 2022 al 58% del 2023). Il principale ostacolo nell’adozione di nuove abitudini a “minor impatto” è il prezzo dei prodotti “sostenibili”, ritenuto troppo alto per il 76% degli intervistati. Una tendenza che si acuisce tra le consumatrici (tra le donne la percentuale sale all’81%). Inoltre, il 65% del campione non considera possibile essere sostenibile in tutti gli ambiti di consumo, il 61% ritiene che l’offerta di prodotti sostenibili sia limitata o inadeguata”.
Rispetto al tema dell’ambiente, la maggior parte del campione (84%) è d’accordo con il fatto che l’uomo stia abusando gravemente delle risorse della terra e per il 77% degli intervistati perseverare in questi comportamenti porterà ad una catastrofe ecologica. In tema di sostenibilità animale, 8 italiani su 10 ritengono importante che il cibo sia prodotto rispettando gli animali. Al tempo stesso, solo 3 italiani su 10 ritengono che gli esseri umani non debbano usare gli animali per qualsiasi scopo a patto che essi non soffrano. Quasi 9 italiani su 10 - sottolinea l’indagine - adottano dei comportamenti energetici sostenibili come spegnere le luci della stanza (92%) e chiudere i rubinetti per non sprecare acqua (89%); poi «limitare il riscaldamento e l’aria condizionata» (83%) e «spegnere i dispositivi elettronici» (80%). L’88% degli italiani dichiara di adottare delle azioni che salvaguardano il consumo di energia. Tra le categorie più virtuose notiamo le donne (90%), coloro che si identificano come elettori di sinistra (93%) e coloro che hanno un’età compresa tra i 35 e i 59 anni (91%). Circa la metà degli italiani adotta comportamenti sostenibili legati alla sfera del riciclo. Il comportamento maggiormente messo in atto dagli italiani è la «raccolta differenziata» (88%), seguito dal fare manutenzione degli oggetti (80%), riparare gli oggetti (73%) e acquistare il necessario (67%). Tra le categorie che adottano maggiormente questi comportamenti troviamo le donne (63%) e gli over 60 (69%).Il 64% degli italiani non acquista plastica monouso. Rispetto al mondo degli acquisti, si nota come il 58% dei consumatori compri prodotti sfusi o con imballaggi riciclati e il 51% acquisti marche sostenibili. La metà degli italiani è attenta alle tematiche sostenibili a partire dai propri acquisti. Pur essendo un mercato in grande crescita, solo il 30% degli italiani compra prodotti vintage o di seconda mano. “I dati del nostro monitoraggio continuativo – spiega la professoressa Graffigna - mostrano come gli italiani oggi siano più sensibili sulle tematiche della sostenibilità, nelle sue diverse sfaccettature, e di come siano anche più motivati ad adottare comportamenti virtuosi. Tuttavia emergono anche molte difficoltà e segnali di contraddittorietà, soprattutto perché oggi essere consumatori sostenibili richiede un grande investimento di tempo e, paradossalmente, di denaro. In altri termini – continua - gli italiani vorrebbero essere più sostenibili di quello che oggi sono, ma si trovano poco supportati nella realizzazione delle loro intenzioni”.
Pubblicato il 20 novembre 2023
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