Piozzano, il 28 si commemora l'agguato di Vidiano
Domenica 28 gennaio Piozzano rievoca l’agguato di Vidiano, durante il quale il 24 gennaio del 1944, la popolazione locale si ribellò all’imposizione del regime fascista di reclutare giovani soldati da spedire a combattere a fianco delle forze militari naziste.
Alle 10.30 il ritrovo è al cippo all’incrocio con Vidiano, lungo la strada provinciale che da Piozzano sale verso la Val Trebbia. Interverranno il presidente provinciale dell’Anpi Romano Repetti, il sindaco di Piozzano Lorenzo Burgazzoli e Stefano Pareti, parente di uno dei carabinieri uccisi.
Seguirà, per gli intressati, l’escursione in auto a tre siti collegati alla storia partigiana della zona: la rocca dell’Ardara, la vecchia scuola elementare di Groppo Arcelli e le strutture della parrocchia di Pomaro.
Verso le ore 12 ritrovo alla trattoria “La Stella” di Piozzano legata alla memoria di Lino Vescovi il “Valoroso”, del quale Mario Miti, prima del pranzo, richiamerà la presenza e le azioni in val Luretta, ricostruite nel volume “E verrà l’alba”, del quale è uscita la seconda edizione con nuovi documenti.
L’agguato di Vidiano
Le forze militari naziste, dopo l’8 settembre 1943, invasa l’Italia, catturarono i militari italiani e li deportarono in Germania per utilizzarli come forzati nelle loro fabbriche di armi. Mussolini e i fascisti, rimessi da Hitler al potere, si diedero da fare per reclutare nuovi soldati da portare in guerra, a morire per chi stava devastando l’Italia e Europa. Gran parte dei giovani di leva non si presentavano alla chiamata. E allora le autorità fasciste incaricavano di catturarli. Il 24 gennaio 1944 un autobus militare con di 15 agenti sale verso la parte alta del comune di Piozzano per prelevare con la forza una quarantina di giovani delle parrocchie di Vidiano, S. Nazzaro e Groppo.
Ma ad una curva della strada prima di Vidiano succede ciò che non si sarebbero mai aspettato e che non era mai avvenuto in provincia di Piacenza: l’automezzo è investito da una intensa scarica di fucileria, due agenti sono colpiti a morte e quattro feriti. E’ un agguato che segna nel piacentino l’inizio della resistenza armata collettiva al regime fascista di Salò.
Inizio significativo anche perché a fronteggiare i 15 agenti giunti da Piacenza nel territorio del comune di Piozzano per catturare i locali renitenti al reclutamento fascista non è una formazione partigiana ma sono una trentina di abitanti locali, giovani e meno giovani forniti in gran parte di fucili da caccia.
I caduti furono due carabinieri, vittime dell’utilizzo che il fascismo cercava di farne contro la popolazione. In seguito molti di essi passarono, con Fausto Cossu, nelle formazioni partigiane.
Nella foto, l'immagine indica Vidiano di Piozzano, dove avvenne l'agguato.
Pubblicato il 24 gennaio 2024
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