L'ora di religione al Colombini: un valore aggiunto per la formazione degli studenti
A margine dei nostri servizi sull’ora di religione nell’ambito del territorio piacentino, abbiamo approfondito il tema con Monica Ferri, dirigente scolastica del Liceo Colombini di Piacenza. Ferri che ha esercitato fino al 2012 l’insegnamento di lettere in alcune Scuole Medie a Cremona e a Caorso, è diventata preside prima dell’Istituto Comprensivo di Lugagnano, poi di Carpaneto e infine, nel 2021, del Liceo Colombini di via Beverora.
Preside, in che modo ritiene che l’ora di religione contribuisca
al percorso formativo degli studenti del suo Liceo?
È necessario premettere, per sgomberare il campo da residui fraintendimenti che portano alcune famiglie a rinunciare all’ora di religione, che questa disciplina non è catechismo. Il valore aggiunto di quest’ora è che consente ai ragazzi di aprirsi ad una dimensione trascendentale e spirituale della vita che non si ha in altre discipline. Su questa dimensione, che è costitutiva dell’essere umano, spesso i ragazzi hanno una posizione di indifferenza e anche di rifiuto, allora l’ora di religione aiuta gli studenti ad avere una maggiore presa di coscienza rispetto a queste tematiche. Poi c’è l’aspetto culturale e di arricchimento personale, perché in questa disciplina è possibile affrontare temi su cui magari è in atto un dibattito etico, e l’insegnante di religione presenta un punto di vista, che è quello della religione cattolica, in una dimensione estremamente aperta, dove sono accolte anche posizione diverse con l’intento di dare ai ragazzi strumenti per affrontare questi argomenti con una più ragguardevole consapevolezza.
Com’è, in termini numerici, l’adesione degli studenti a quest’ora di religione?
Nel nostro Liceo c’è una buona partecipazione e siamo intorno all’85% di adesioni e in alcune classi addirittura al 100%. Questo è merito dei docenti di religione che stanno facendo un buon lavoro per presentare l’insegnamento in un ottica inclusiva. Abbiamo anche alcuni alunni che, in un primo tempo, scelgono di non avvalersi poi rivedono la scelta a favore della partecipazione all’ora di religione.
Può condividere qualche riflessione o esempio concreto su come l’ora di religione
influisca sulla formazione personale, etica o culturale degli studenti?
Vedo in generale un buon riscontro. Giusto in questi giorni l’intervento sul vostro settimanale di una nostra studentessa, di una classe quinta delle scienze applicate, ha proprio bene espresso che cosa ha significato per lei frequentare l’ora di religione, l’arricchimento che ha vissuto in questi cinque anni, le opportunità che le ha dato in termini di crescita personale e la buona relazione con l’’insegnante.
Come si collega l’ora di religione con le altre discipline?
Direi che c’è una buona sinergia e l’ora di religione può offrire agli studenti anche la possibilità di approfondire temi culturali che vengono affrontati in altre discipline. Ad esempio se l’insegnante di storia svolge argomenti come la Riforma o la Controriforma, ci sono alcuni aspetti che magari possono essere approfonditi dal docente di religione.
Quali sono i feedback più comuni che riceve da studenti e genitori riguardo all’ora di religione?
La maggior parte dei genitori viene da me per presentare problemi che riguardano i loro figli, però implicitamente quello che io colgo è un apprezzamento per il lavoro che viene fatto, per l’impegno che gli insegnanti di religione mettono nello svolgere la loro lezione e nel sostegno che danno ai ragazzi. Spesso l’Idr è un docente che i ragazzi vedono dalla loro parte, è quello che li ascolta, che dà loro la possibilità di parlare di confrontarsi perché, in questa materia, c’è meno l’assillo del programma e ciò può dare la possibilità di creare una relazione, anche se c’è un ora sola settimanale, più profonda con lo studente.
Guardando al futuro quali sono le sfide che incontra insegnamento della religione?
Bisogna cambiare qualcosa?
Il futuro è una sfida per tutti. L’insegnamento della religione non va snaturato perché perderebbe la sua identità. Se resta come un insegnamento che dà l’opportunità ai ragazzi di aprirsi ad una dimensione che per l’essere umano resta fondamentale, secondo me è importante mantenerlo cosi com’è, magari accentuando l’aspetto interreligioso di accoglienza. La sfida è quella di portare sempre più studenti a questo insegnamento, sottolineando come non ci sia l’intento di catechizzare, ma di offrire uno spazio di confronto sempre più aperto, tenendo ben presente che l’obiettivo è verso quella dimensione esistenziale che in altre discipline non c’è la possibilità di affrontare.
L'incontro con Monica Ferri ha permesso di gettare luce sull'importante ruolo che l'ora di religione svolge nel contesto educativo del Liceo Colombini. Attraverso un approccio che valorizza il dialogo, la riflessione critica e l'apertura culturale, questa disciplina contribuisce in modo essenziale alla formazione di cittadini consapevoli, rispettosi e pronti ad affrontare le sfide di un mondo in continua evoluzione.
Riccardo Tonna
Nella foto, la preside del Colombini Monica Ferri.
Pubblicato il 3 febbraio 2024
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