Confindustria: bisogna investire sull'energia
Passaggio di consegne in un luogo del territorio molto suggestivo, quello avvenuto in un hangar dell’aeroporto dell’Aeronautica di San Damiano, durante la 79ª assemblea di Confindustria Piacenza. L’ultima da presidente di Francesco Rolleri, la prima del successore, Nicola Parenti. E anche la prima fuori dalle mura cittadine per l’associazione degli industriali, che dopo le relazioni e i dibattiti si è ritrovata in un momento conviviale all’interno di un altro hangar: il distaccamento aeroportuale piacentino si candida per diventare un museo dedicato al volo.
L'intervento del neo presidente nazionale Orsini
Erano oltre settecento le persone presenti: tra loro anche il neo presidente nazionale di Confindustria, l’emiliano Emanuele Orsini, in una delle sue prime uscite pubbliche. “L’industria - ha detto Orsini - è stata frenata da elevati tassi di interesse. Bene il programma 5.0 previsto con il Pnrr per l’ammodernamento delle imprese che però hanno bisogno di misure con un arco temporale più prolungato, almeno 5 anni. Certo il debito pubblico preoccupa, ma è necessario, incentivare la produttività, mantenere il cuneo fiscale indispensabile per sostenere i consumi. Abbiamo inoltre bisogno di incrementare l’indipendenza energetica del Paese per la competitività: il mix energetico va bene, le fonti rinnovabili anche, ma queste hanno durata limitata, mentre è necessaria una potenza duratura che solo il nucleare di «ultima generazione» può garantire. Ma anche partendo subito, saremmo pronti solo nel 2031-2032”.
L'industria piacentina dopo il Covid
L’uscente Rolleri (nella foto sopra, il suo intervento) invece ha rimarcato le sfide superate durante la sua presidenza, iniziata nel 2020, anno spartiacque per tutto il mondo. Da lì in poi l’associazione ha dovuto affrontare la scomparsa del direttore Cesare Betti (a causa del Covid), la pandemia, l’inflazione, la crisi energetica, la mancanza di materie prime, la crescita dei tassi d’interesse, le crisi internazionali e le guerre. “Piacenza ha reagito con forza, siamo usciti dalla tempesta più forti di prima”, ha spiegato, sottolineando come nel 2019 l’associazione rappresentava 17mila dipendenti del territorio Piacentino, oggi 24mila, con una crescita importante dei servizi alle imprese e di formazione delle realtà che fanno parte della famiglia di Confindustria, come Assoservizi e Forpin.
Parenti: c'è una questione demografica da affrontare per tenere in piedi l'economia
Parenti ora è orgoglioso di raccogliere il testimone, insieme ai cinque vicepresidenti Valter Alberici (Allied S.p.a.), Erika Colla (Colla S.p.a.), Lorenzo Marchi (Fornaroli Polymers S.p.a.), Maria Angela Spezia (Eco Packaging S.r.l.), Alessandro Squeri (Steriltom S.r.l.). “Confindustria Piacenza - ha annunciato dal palco l’imprenditore della storica azienda Paver - è la casa dove gli imprenditori possono crescere. Vogliamo sempre essere al loro fianco. Guardare oltre l’orizzonte e vedere cosa c’è dietro, per anticipare i cambiamenti ed essere pronti ad affrontarli”. Parenti ha anche spiegato che “la decrescita felice non è sostenibile” e c’è anche “una questione demografica da affrontare per tenere in piedi il sistema economico”. Anche lui, come Orsini, ha toccato il tema dell’approvvigionamento energetico, da affrontare “senza tabù”, quindi sì a impianti idroelettrici e pale eoliche per alimentare le imprese.
A condurre la giornata è stato il caporedattore di SkyTg24, Andrea Bignami, che ha moderato anche una tavola rotonda con Alberto Baban (presidente VeNetWork), Luciano Floridi (direttore dello Yale Center per l’Etica Digitale e professore di sociologia della cultura e della comunicazione all’Università di Bologna), Emanuele Frontoni (professore ordinario di informatica Unimc (co-direttore Vrai Lab, ricercatore affiliato Iit, direttore Scientifico NemoLab), il presidente uscente Francesco Rolleri e Donatella Sciuto (rettrice del Politecnico di Milano).
Pubblicato il 1° giugno 2024
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