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In pellegrinaggio alla grotta di Coli per onorare San Colombano

coli
Era in programma per il 1° giugno scorso, e doveva essere in preparazione al Columban’s Day di Piacenza, ma il maltempo ha rovinato i piani. Così l’annuale salita alla grotta di San Michele di Coli si è svolta in settembre, ma stavolta con una novità.  Fino ad oggi le due associazioni degli amici di San Colombano di Bobbio e di San Colombano al Lambro hanno sempre compiuto l’escursione in date diverse per varie esigenze. Quest’anno è stata l’occasione per condividere l’esperienza. E’ la prima volta infatti che le due associazioni, insieme a rappresentanti di Coli, si portano ad onorare San Colombano nel luogo a lui caro, in Val Curiasca, dove avrebbe trascorso le sue ultime due quaresime, in preghiera e solitudine, a contatto con Dio e con il creato e dove dal X sec. è testimoniato come mèta di pellegrinaggi.
 
Un bel clima di amicizia

La salita e la discesa, fianco a fianco con chi, come impegno in associazione, ha scelto di portare avanti la memoria di Colombano, sono state arricchite dai dialoghi, dai confronti, dallo scambio di impressioni. Subito si è instaurato un clima di amicizia, come se i partecipanti alla camminata si conoscessero da sempre. L’assenza del sacerdote che avrebbe dovuto celebrare la messa a causa di una improvvisa indisposizione ha fatto sì che il momento di preghiera fosse organizzato dagli stesse pellegrini.
Giunti al luogo scelto da Colombano per i suoi ritiri, e dopo aver ripulito l’area dal fogliame che da un anno con l’altro si deposita sotto la “grotta”, sono state ricordate le notizie storiche che illustrano l’importanza di questo antichissimo sito, soprattutto per coloro che salivano per la prima volta.  Dopo aver riportato alla mente cosa rende suggestivo e tramanda nei secoli questo osto,  sono state proclamate le letture della messa di San Colombano ed elevate le preghiere, ricordando le rispettive comunità, invocando l’aiuto e l’intercessione di San Colombano per  l’Europa, i giovani, il movimento colombaniano, i sacerdoti e amici defunti, e coloro che oramai per gli acciacchi dell’età non possono più affrontare la fatica di portarsi alla spelonca. Il tutto in un clima di raccoglimento e di surreale concentrazione che la sacralità del posto suggeriscono, quasi impongono.
 
E’ stata l’occasione non solo per ricordare le fatiche passate (come il recupero e la valorizzazione dell’area e la messa in sicurezza del sentiero da parte del CAI di Piacenza che si è preso a cuore questo tratto impegnandosi a renderlo a breve ancora più sicuro) ma anche di pensare al futuro con progetti da proporre e realizzare. Tutto questo è scaturito dal confronto costruttivo e dal bagaglio di conoscenze e di idee di ciascuno messe in comune. Dopo la rituale foto ricordo di gruppo l’allegra comitiva ha preso la strada del ritorno, soddisfatta per l’esperienza condivisa e fiduciosa che possa essere da oggi vissuta sempre insieme.
Il coltivare la conoscenza e la devozione verso san Colombano riserva sempre cose nuove come è stato per questa escursione, che compiuta dagli amici di Coli, di Bobbio e di San Colombano al Lambro è stata gustata  diversamente, oltreché assumere un significato nuovo, colto con favore da tutti i presenti.  
 
Mauro Steffenini
Amici di San Colombano per l'Europa
 

Nella foto, i pellegrini giunti nella grotta di San Michele di Coli.

Pubblicato il 10 settembre 2024

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