La Via Francigena «raccontata» alle persone con autismo
Un opuscolo per permettere alle persone con disturbi dello spettro autistico di esplorare la Via Francigena. È il progetto di Astra Veicoli Industriali, sviluppato in collaborazione con l’Associazione nazionale genitori persone con autismo (Angsa) Piacenza, l’associazione La matita parlante e il Liceo artistico Cassinari, presentato nel pomeriggio di mercoledì 2 aprile nella sede di Astra, in via Caorsana a Piacenza, in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo.
Opuscoli coi luoghi della Via Francigena
Gli opuscoli, realizzati in comunicazione aumentativa e alternativa (CAA), renderanno il percorso storico della Via Francigena accessibile anche alle persone con difficoltà di comunicazione. Gli opuscoli, che saranno distribuiti in formato cartaceo e digitale lungo le tappe piacentine della Via Francigena, utilizzano la CAA per favorire la comprensione dei testi dei pannelli informativi, contribuendo così a rendere l’ambiente del territorio piacentino più inclusivo. “Questo progetto – fa sapere Astra – ha come scopo la promozione dell’inclusione e della consapevolezza riguardo la neurodiversità nel territorio piacentino. La cerimonia rappresenta una tappa importante di una collaborazione che ha l'obiettivo di sensibilizzare la comunità locale, favorendo un maggiore rispetto e una migliore comprensione delle diversità cognitive e comunicative”.
Astra e Angsa, una serie di iniziative
Accanto a questo importante progetto, Astra ha deciso di intraprendere con Angsa Piacenza una serie di iniziative volte a creare un ambiente più inclusivo, sia in ambito scolastico che lavorativo. Le iniziative comprendono la stampa e distribuzione di materiale informativo nelle scuole, il supporto alla realizzazione incontri di formazione con psicologi e specialisti, e il sostegno a programmi di inclusione per persone con disturbi dello spettro autistico. Queste azioni mirano a sensibilizzare insegnanti, famiglie e studenti sulla neurodiversità, creando opportunità concrete di crescita e sviluppo per tutti.
12 famiglie seguite da Angsa a Piacenza
Alla presentazione, condotta da Rossella Altavilla (comunicazione ed eventi Astra), sono intervenuti l’ideatore dell’iniziativa Massimo Armellini, associato Angsa e dipendente Astra, Mario Dadati, assessore alle politiche educative e al benessere della persona del Comune di Piacenza, Manuel Ferrari, direttore dell’Ufficio beni culturali ecclesiastici della diocesi di Piacenza-Bobbio, Alessia Barbieri, responsabile della sostenibilità Astra, e Paola Rossi, volontaria dell’associazione La matita parlante. “Attualmente Angsa segue dodici famiglie a Piacenza – ha spiegato Armellini –: ci aiutiamo a vicenda, partecipiamo a eventi, facciamo informazione e quando possibile organizziamo raccolte fondi. A Piacenza l’associazione nasce nel 2016, abbiamo un filo diretto con Angsa nazionale, che ci permette di essere in contatto coi ministeri dell’istruzione, della sanità e delle disabilità. Siamo in costante contatto con la Federazione italiana autismo (Fia) che si occupa di migliorare le condizioni sociali e di ricerca: quest’ultima per noi è molto importante, le nuove scoperte sono all’ordine del giorno. Tanto lavoro è stato fatto, ma ce n’è tanto altro da fare”.
Una comunità che aiuta chi ne ha bisogno
“Ci rendiamo conto che il passaggio dall’ambiente scolastico a quello lavorativo è impegnativo – ha osservato Alessia Barbieri – come Astra, ci occupiamo di stampare e distribuire materiali nelle scuole di Piacenza, organizzare incontri di formazione nelle scuole e valutare tirocini formativi per persone con disturbi dello spettro autistico. Spero che l’iniziativa di oggi rappresenti l’inizio di un lungo percorso”. Paola Rossi ha sottolineato che “l’obiettivo dell’associazione La matita parlante è abituare i ragazzi al lavoro”. “Siamo un trampolino di lancio – ha detto – i ragazzi, partendo da un’attività all’interno dell’associazione, arrivano poi nelle aziende del territorio per svolgere mansioni simili”. L’assessore Mario Dadati ha evidenziato che “spesso Piacenza viene dipinta come fredda e ostile, ma quando si tratta di fragilità si scopre che la nostra è una comunità composta da reti che offrono sostegno e aiuto a chi ne ha bisogno. Ogni anno, nelle nostre scuole, registriamo un aumento del 10% delle certificazioni (di disabilità, nda): il nostro impegno, anche economico, per garantire i servizi sociali è sempre massimo”.
Via Francigena, un sistema storicamente inclusivo
“La cultura, quando non riesce a generare inclusione, ha fallito”, ha detto Manuel Ferrari. “Si è scelto di puntare sulla Via Francigena, che è un sistema storicamente inclusivo: era una grande autostrada che metteva in comunicazione popoli, culture e lingue diverse, e ci ha aiutato ad essere oggi Europa. Ogni volta che i pellegrini arrivavano dentro la nostra città, ed erano tantissimi, venivano accolti in maniera spontanea da tanti sistemi che la città pian piano ha generato intorno all’asse della Via Francigena. Era una società del «noi» e non dell’«io». La società piacentina era estremamente accogliente”. Il progetto, ha ricordato, “sarà pubblicato sui siti web di tutte le realtà coinvolte. Il prossimo passo sarà inserire un qr code in prossimità di chiese e musei che consentirà di entrare nel portale, in cui ci sarà anche la guida”.
L’appello
Al termine dell’incontro, Massimo Armellini ha voluto lanciare un appello personale: “Alle ragazze e ai ragazzi che devono scegliere il loro percorso universitario: se ve lo sentite dentro, valutate la possibilità di diventare educatori professionali, dareste un grande vantaggio alle famiglie”.
Francesco Petronzio
Nella foto, la presentazione del progetto.
Pubblicato il 3 aprile 2025
Ascolta l'audio