Gragnano rende omaggio ai cippi partigiani
Anche Gragnano ha il suo "percorso della memoria", quello che unisce la storia nazionale e quella locale attraverso un "viaggio" che unisce i luoghi dove sono stati uccisi o sepolti coloro che scelsero di scendere in campo per il ritorno alla libertà e alla democrazia del nostro Paese. Su questo percorso hanno camminato oggi i rappresentanti dell’Amministrazione comunale e il Consiglio comunale dei ragazzi. Il sindaco Patrizia Calza, gli assessori Francesca Grignano e Alberto Frattola con i consiglieri comunali Matteo Provini e Cristiano Schiavi, il gruppo dei giovani consiglieri con il loro sindaco Anna Timoni, e un gruppo di alpini e cittadini hanno così celebrato anche a livello locale l’ottantesimo Anniversario della Liberazione, rendendo omaggio ai militari uccisi e ai dispersi della seconda guerra mondiale ricordati nella lapide dell’androne della Casa Comunale e ai "resistenti": Luigi Pozzi, Ugo Paraboschi, Giuseppe Nespi, Natale Barattieri, Mario Fontanella, Francesco Rossi e don Giuseppe Beotti.
Così come si sono ricordate le staffette partigiane legate a Gragnano: Paolina Passaglia nata a Case Moglia e ricordata con una targa all’abitazione dove nacque e visse fino al matrimonio e Tina Anselmi, diventata successivamente primo Ministro donna della storia d’Italia, a cui è stata dedicata qualche anno fa la scuola Primaria del paese. Partito dal Comune, il gruppo ha raggiunto il cippo davanti all’ex Berni dove cadde Ugo Paraboschi, poi il cippo in località Castelbosco dove vennero uccisi Giuseppe Nespi, Natale Barattieri e Mario Fontanella, infine il Cimitero di Gragnano dove sono sepolti Luigi Pozzi, Francesco Rossi e dove rimane il sepolcro di don Giuseppe Beotti i cui resti sono però stati traslati nella Chiesa di San Michele Arcangelo a seguito della beatificazione del sacerdote. Nell’occasione il sindaco ha richiamato alla memoria i passaggi storici più significativi, dall’armistizio del 1943 al 25 aprile 1945 , tracciando brevi ritratti dei caduti.
“L’amore per il proprio Paese, per la propria comunità si costruisce con la conoscenza del passato – ha dichiarato Patrizia Calza –. Per questo bisogna che ciascuno impari a conoscere la propria storia, chi ha calpestato il terreno che oggi calpestiamo, chi ha vissuto dove noi viviamo, chi ha sacrificato la vita per costruire il paese che oggi siamo e chi, come le donne partigiane si sono fatte carico della responsabilità di dare il proprio contributo al cambiamento del paese, nonostante fossero ancora considerate cittadine di serie B, senza diritto di voto e private di diritti che solo dopo l’avvento della Costituzione sono stati riconosciuti”. Alberto Frattola ha invece ricordato in particolare la figura di Francesco Rossi, che considerato per 50 anni disperso si è saputo infine deceduto nel campo di Gusen, uno dei sottocampi di Mauthausen il 5 maggio 1945, il giorno precedente l’arrivo degli americani. È l’unico dei resistenti a cui non sia stata dedicata una via, forse perché per tanto tempo considerato disperso. Commossa l’assessore Grignano, che è anche docente della scuola media locale, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa e della collaborazione tra Amministrazione comunale e istituzione scolastica "ai fini dell’ educazione alla cittadinanza attiva e alla partecipazione che riteniamo siano un obiettivo fondamentale da perseguire per la crescita come uomini e come cittadini dei nostri giovani".
Pubblicato il 3 maggio 2025
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