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Il prefetto Ponta lascia Piacenza

prefetto Paolo Ponta in studio

Potrebbero essere introdotte anche a Piacenza le “zone rosse”: è una delle ipotesi uscite dal comitato per l’ordine e la sicurezza urbana che si è riunito oggi in Prefettura alla presenza del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del capo della Polizia Vittorio Pisani. Era stata la sindaca Katia Tarasconi a chiedere al Ministro di inviare nuovi agenti per rispondere all’escalation di episodi di violenza dell’ultimo periodo in città.
Il Ministro, nell’elogiare il lavoro delle forze dell’ordine -  il numero di reati sul nostro territorio risulta in calo nei primi sette mesi del 2025 - ha chiesto di verificare se misure già adottate altrove con risultati positivi, come appunto l’individuazione di “zone rosse” sottoposte a particolare controllo di polizia, siano applicabili non solo nelle grandi città ma anche in realtà come Piacenza. Quanto all’invio di nuovi agenti, ha assicurato il suo interessamento, senza però sbilanciarsi sulla tempistica.

Novità in Prefettura: saluta Ponta, arriva Palmisani 

L’incontro è stato anche occasione per raccogliere le attestazioni di stima nei confronti del prefetto Paolo Ponta (nella foto in alto), che si prepara a lasciare Piacenza dopo due anni per la nuova sede di Lecco. La nomina è stata decisa il 14 luglio dal Consiglio dei Ministri, insieme a quella del suo successore, Patrizia Palmisani. Oggi alla guida della Prefettura di Monza e Brianza e, prima ancora, di Lodi, laureata in giurisprudenza, ha una specializzazione in mediazione, conciliazione e negoziazione. Il passaggio di consegne potrebbe arrivare già entro la fine del mese. 

Come "nasce" un Prefetto 

“Piacenza è una bellissima città, con una bella provincia. È accogliente, ha tratti comuni con le città e province dove ho prestato servizio (Asti e Alessandria), un alto livello culturale e una propensione all’innovazione che non tradiscono tuttavia l’originaria tradizione contadina. Vedo tanta concretezza, tanta voglia di lavorare e di fare squadra”, aveva dichiarato il prefetto Ponta nell'intervista concessa al nostro settimanale per lo Speciale Sant'Antonino a fine giugno, in preparazione alla festa del patrono della città e della diocesi. 

Una laurea a Genova in giurisprudenza con una tesi sul diritto umanitario internazionale, è stato un articolo sulla rivista “Famiglia Cristiana” con l’intervista a Carmelo Caruso, prefetto di Milano della fine degli anni ’80, ad avergli svelato questa possibilità per la sua vita. Classe 1964, nativo di Novi Ligure, sposato, una figlia, era Prefetto a Piacenza dal novembre 2023. “Mi piace incontrare i giovani per lanciare loro un messaggio di legalità, di etica del servizio, di educazione al rispetto. Valori che appaiono di vitale importanza soprattutto quando accadono fatti tragici legati, spesso, a relazioni di presunto amore, ma che in realtà sono solo espressione di volontà di possesso”, proseguiva nell'intervista. 
“A Piacenza sono molto attivi il mondo della scuola, del volontariato, dello sport, delle parrocchie. Il loro, insieme a quello delle forze dell’ordine, è un contributo fondamentale per far interagire i giovani e prevenire il disagio giovanile che può dar vita a fenomeni come il bullismo e la violenza delle bande giovanili. Non si può però delegare tutto alla scuola, i genitori hanno un ruolo educativo primario. Lo ripeto spesso - aggiungeva il Prefetto -: i re possono abdicare, i capi di Stato possono dare le dimissioni, ma chi non può mai tirarsi indietro sono i padri e le madri di famiglia perché altrimenti si sfascia il sistema”. 

Pubblicato il 15 luglio 2025

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