Per sempre? Aiutiamoci a costruirlo giorno dopo giorno
Nella cornice dell’anniversario dei cento anni della scuola dell’infanzia San Fiorenzo si è svolto a Fiorenzuola domenica 5 ottobre un prezioso incontro con la dottoressa Mariolina Ceriotti Migliarese, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta, ma soprattutto sposa da cinquant’anni, madre di sei figli e nonna di otto nipoti. La provocazione del titolo dell’incontro era già accattivante: “La coppia imperfetta: e se anche i difetti fossero un ingrediente dell’amore?” Il numeroso pubblico, eterogeneo per fasce di età, si è lasciato guidare dal dialogo tra l’ospite e una coppia di genitori che, partendo dai testi della dottoressa Migliarese, ha sollecitato riflessioni sulle dinamiche di coppia, di famiglia, di fede, alla scoperta delle pieghe più nascoste del nostro modo di vivere le relazioni più intime.
Rinnovare il patto tra gli sposi ogni giorno
Quando si celebra il sacramento del matrimonio - sintetizziamo il pensier della relatrice - ci si promette di esserci l’uno per l’altra e di rinnovare il patto tra gli sposi ogni giorno, senza conoscere come evolverà il sentimento che pian piano da innamoramento, irrazionale e istintivo, si trasforma in amore consapevole grazie alla costante volontà di rinnovamento necessaria per tenere viva e stimolante la relazione tra gli sposi. Sono richiesti cura per valorizzare il bello di sé e del partner, creatività per far fruttare i nostri doni ed evitare la trappola della noia, allenamento a saper perdonare considerando la fragilità dell’altro e non presupponendo la sua cattiveria. La consapevolezza che il perdono debba essere riservato a questioni importanti, non ai torti futili frequenti nella quotidianità, legittima che si tratti di un percorso lento, di consapevolezza che la causa del procurato dolore possa essere “lasciata andare”.
L’apertura alla vita
L’apertura alla vita della coppia richiede una revisione degli equilibri che Migliarese esprime anche graficamente idealizzando un asse orizzontale, la relazione a due appunto, su cui scorre un asse verticale, il tempo, che nelle diverse fasi della vita pone sfide differenti. Su questo asse verticale compaiono le famiglie di origine, la cui influenza rispetto a valori e abitudini può essere risorsa o minaccia; ci sono poi tutti gli avvenimenti che intersecano la relazione e ai quali gli sposi sono chiamati a reggere.
Diventare genitori
Diventare genitori - ha aggiunto la dott.ssa Migliarese - è una magnifica esperienza che apre alla coppia opportunità di crescita, considerando le differenze biologiche tra l’approccio materno e quello paterno, che inevitabilmente offrono risposte differenti alle necessità dei figli, ma può rappresentare un rischio per la tenuta della relazione, quando la loro presenza fornisce alibi per non affrontare problemi della coppia ben più radicati. L’arrivo dei piccoli chiede inevitabilmente di riequilibrare la relazione all’interno della famiglia, proprio come quando si era passati da “io” a “noi”.
Come ripartire di fronte alle crisi
L’esperienza di affiancamento alle coppie in crisi ha permesso alla dottoressa Migliarese di riconoscere se di fronte a difficoltà ci sono margini per ripartire. Un segnale importante è il modo in cui si ricorda il primo incontro, se si avverte il trasporto e l’emozione di rivivere un momento fondamentale quale la scintilla iniziale della propria storia o se è viziato da rancore e disagio che ne offuscano il ricordo.
Affrontare i conflitti
La sana gestione del conflitto è un altro elemento che offre possibilità di tenuta della relazione; infatti può diventare un aiuto per imparare poco per volta l’arte della mediazione, focalizzandosi sul motivo della discussione senza trascendere nell’offesa all’altro, nel giudizio negativo sulla persona; sicuramente imparare a litigare bene è meno rischioso di non litigare mai. Il confronto con il pubblico ha consentito di approfondire il tema del matrimonio sacramentale, evidenziando come il fattore della volontà attiva di costruire una relazione per sempre (non passiva legata alla formula “finché morte non vi separi”) sia reso più percorribile grazie alla saggezza divina che divide il tempo in giorni, proprio come nel Padre nostro chiediamo il pane quotidiano. Amare giorno per giorno - ha concluso la dott.ssa Migliarese - apre alla speranza che il domani sia un giorno “buono” anche se si sta chiudendo un giorno difficile e consente di gustare il bello di un presente continuo, per il quale ci sentiamo più adeguati.
Fiorenza Fermi
Nella foto, la dottoressa Mariolina Ceriotti Migliarese all’auditorium Scalabrini a Fiorenzuola insieme a Lorenza Maffini e Alessandro Fermi che hanno moderato l’incontro.
Pubblicato il 7 ottobre 2025
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