Monete e sistemi di pagamento: la rivoluzione digitale è già qui
Bitcoin, stablecoins, altcoins, Central Bank Digital Currency (CBDC): il sistema mondiale sta vivendo una rivoluzione a livello monetario con l’avvento delle monete digitali. Uno scenario che può offrire opportunità, ma che espone anche a rischi. Per questo è importante imparare a conoscere questi nuovi strumenti e «capirne il processo tecnologico, perché questo aiuta a utilizzare lo strumento più efficace prevenendo/limitando le inefficienze». A guidare (con la consueta chiarezza e profondità d’analisi) il numeroso pubblico che ha affollato la Sala Corrado Sforza Fogliani del PalabancaEventi alla conoscenza di queste nuove realtà, il presidente di Go-Spa Consulting Gabriele Pinosa, ospite della Banca di Piacenza. Nel suo intervento di saluto, il presidente dell’Istituto di credito di via Mazzini Giuseppe Nenna (presenti anche il vicepresidente Domenico Capra, l’a.d. e direttore generale Angelo Antoniazzi, il vicedirettore generale Pietro Boselli) ha sottolineato la volontà della Banca di impegnarsi ancora di più nell’attività di educazione finanziaria «in quanto le banche serie e sane preferiscono avere una clientela informata».
Il dott. Pinosa ha subito posto l’accento sulla necessità di non mettere tutti questi nuovi strumenti «in un unico calderone», essendo di fondamentale importanza «classificarli e distinguerli». Non prima di aver compiuto un salto nella storia per ricordare che quello delle monete private è un ritorno. Prima dell’avvento delle banche centrali, le monete erano emesse da banche private. Negli Usa, dopo la crisi del 1907 (dove molte di queste banche erano fallite) e l’istituzione della Federal Reserve (1913), la moneta diventa pubblica. Nel 1944 - con il gold exchange standard - viene stabilito un rapporto fisso di cambio tra dollaro e oro (35 dollari per oncia) «con l’obiettivo di mettere il dollaro al centro dei pagamenti mondiali». Il 15 agosto del 1971 l’Amministrazione Nixon abolisce la convertibilità tra dollaro e oro, dando inizio alla nuova era della fiat money: da quel momento in avanti le banche centrali possono emettere moneta in quantità teoricamente illimitata.
Con la “rivoluzione bitcoin” (2009) si arriva ad una emissione decentralizzata e in quantità limitata (il massimo emettibile è fissato in 21 milioni, che potrebbe essere raggiunto entro il 2140). «Attenzione però - ha avvertito il presidente di Go-Spa Consulting - a non confondere il bitcoin con una moneta: il suo andamento è infatti fluttuante, tanto che viene chiamato “l’oro digitale”, mentre le monete hanno la caratteristica della stabiltà. Il bitcoin è perciò un asset utilizzato come riserva». Le stablecoins, invece, «sono asset digitali progettati per simulare il valore delle valute fiat come il dollaro o l’euro. Esse consentono di trasferire denaro in tutto il mondo in modo economico e veloce, mantenendo allo stesso tempo la stabilità dei prezzi in modo identico rispetto alla valuta fiat a cui sono ancorate». Il problema può nascere se l’emittente (privato) fallisce: in quel caso, la moneta che ha emesso non vale più nulla.
«Gli Stati Uniti - ha proseguito il dott. Pinosa - nell’estate il quest’anno, con il Genius act, hanno favorito l’emissione di stablecoins e vietato il dollaro digitale». In questo modo i dollari di garanzia vengono investiti in titoli di Stato con l’obiettivo di coprire entro il 2030 l’8-10 per cento del debito pubblico americano, pari a 3 trilioni di dollari». È in arrivo anche la stablecoin in euro. La Bce ne ha infatti autorizzato l’emissione. Dietro c’è un consorzio di 9 banche europee.
L’esperto relatore ha poi messo in guardia da altri strumenti (altcoins, meme coins): «Lasciate perdere, sono solo frutto di speculazione e altamente rischiosi».
Al contrario degli States, l’Ue vuole accelerare il processo di creazione dell’euro digitale (Central Bank Digital Currency) che verrebbe emesso direttamente dalla Bce (norme entro il 2026 e 2-3 anni per la realizzazione). “L’euro digitale - ha dichiarato Paolo Cipollone della Bce - può avere un impatto significativo. Non solo come innovazione tecnologica, ma come bene pubblico che rafforza la resilienza dell’Europa. Il contante non verrà sostituito, bensì integrato con una versione digitale, garantendo la continuità operativa delle imprese nei momenti di crisi”.
Nelle foto di Del Papa l'incontro al Palabanca Eventi.
Pubblicato il 15 ottobre 2025