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Come si misura la felicità

Dal reddito alla rete di amici all’alimentazione: un libro di Luciano Canova

lucianocanova
È in libreria “Il metro della felicità”, opera di 160 pagine di Luciano Canova, ricercatore e docente di Economia Comportamentale alla scuola “Enrico Mattei” di Milano.
Il libro è stato presentato a Piacenza per iniziativa dell’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti).

Ma come si misura la felicità?
“Nel libro - dice l’autore - preciso che non c’è una sola risposta. Alla fine prevale l’idea che sia molto difficile fornire una risposta univoca al quesito, ma che piuttosto sia utile porsi alcune domande fondamentali. Gli economisti quando provano a misurare il benessere di una persona, una comunità o un’impresa hanno a cuore la felicità. Per far ciò io parto descrivendo la metrica con cui tradizionalmente l’economia misura il benessere, ovvero il reddito. Questo è un fattore fondamentale nella qualità della vita”.

“Il denaro – sottolinea Canova - è fondamentale per garantire una vita dignitosa. Tuttavia a livello individuale credo che le persone si accorgano bene che la felicità non dipende solo dai soldi ma anche da altri fattori, come le relazioni sociali o il lavoro. C’è una certa saggezza nella vita pratica, il difficile è poi comunicarla. Ci siamo abituati all’immediatezza, alla sintesi, alla velocità di comunicazione, ma ci sono cose che necessitano di tempo e di risposte non univoche”.

Nel misurare la felicità – emerge nel libro – c’è una componente istantanea e contingente, legata a quello che ci succede, e c’è una componente più strutturale, più legata al reddito, alla nostra rete amicale, al lavoro, al nostro regime alimentare...
“Il prodotto interno lordo – afferma Canova - ci dà un’istantanea della salute del processo produttivo di un Paese. Sarebbe opportuno però mettere sul tavolo più misure per capire lo stato di benessere delle persone. Molti governi in realtà lo stanno capendo, anche se il problema diventa veicolare un messaggio così complesso alla gente comune. È fondamentale, perché se riesci a farlo tanti fenomeni che a prima vista non sembrerebbero spiegabili cominciano ad avere un’interpretazione”.

Pubblicato il 24 luglio 2019

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