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Il «Verdi Opera Gala», pura arte musicale

teatro

E’ sembrata un’esecuzione insolita: tre atti di opere verdiane diverse, Simon Boccanegra, Aida, Otello. Invece ha colpito nel segno: tre focali momenti di passione verdiana, di pura arte musicale, di poetico vibrante canto. Tre puri diamanti da collocare nello stipetto dei durevoli ricordi lirici.
Lo spettacolo, indubitabilmente organizzato per dar meritata lode al giovane tenore Francesco Meli, astro nascente genovese, ha comunque presentato un piccolo complesso canoro raffinato.
La parte eccezionale dello spettacolo è stata di Francesco Meli, applauditissimo, con vere bordate d’applausi verso il palcoscenico a premiare il cantante. Voce armoniosa e limpida, mobile su tutto il registro tenorile, mai un lieve appanno, sempre energica. In più una mobilità corporea e scenica ammirevole. Nello spirito degli spettatori, quasi una sospensione dello scorrere del tempo e un fantasioso vagare in scena con gli interpreti. A questo benefico effetto ha contribuito, con voce solida e brunita, anche il baritono Kiril Manolov, presente in tutti e tre gli atti, il soprano Serena Gamberoni, dotata e preziosa Amelia e delicata ed essenziale Desdemona. Il ruolo di Aida è toccato all’abile soprano Vittoria Yeo.
Buone la regìa ed essenziale l’ideazione scenica di Federico Bortolani, pure abile il coro (breve intervento) diretto da Corrado Casati.
Sempre ottima l’Orchestra Arturo Toscanini, ben guidata dal maestro Michele Gamba.
Pubblico molto soddisfatto.

Pubblicato il 30 ottobre 2019

Luigi Galli

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