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Bisogna cambiare stile educativo: Ezio Aceti lancia un forte appello a famiglia, scuola e chiesa

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“Il bambino che riprende un ragazzo down e lo mette in rete deridendolo non è un mostro! È un immaturo. Ma genitori, maestri, preti, professori conoscono queste dinamiche? In questi ultimi 40anni è avvenuto il più grande cambiamento culturale sul piano educativo!” Sono le provocazioni lanciate, con prorompente vitalità, dallo psicologo dell’età evolutiva Ezio Aceti. Al suo attivo molti libri e pubblicazioni fra cui l’ultima fatica letteraria: “Verso l’uomo. Una risposta alla povertà educativa contemporanea”.
Invitato a Piacenza dal Centro Igino Giordani del Movimento dei Focolari, Ezio Aceti ha esposto le sue riflessioni il 17 dicembre nella sala del Samaritano. Pierangelo Romersi, responsabile del Centro ha introdotto l’incontro sottolineando l’importanza del testo di Aceti, di grande attualità, che cerca di dare delle risposte all’odierna sfida educativa.
Lo psicologo ha evidenziato come ogni genitore dovrebbe fare un corso approfondito per imparare come funzionano i bambini, poiché quello che non si è capito è che al centro di tutto c’è la relazione. Ezio Aceti, si è rivolto anche alla Chiesa e ai suoi preti che secondo lui spesso sbagliano approccio con i ragazzi, per questo motivo lui auspica che tutti i seminaristi debbano fare obbligatoriamente almeno tre esami di psicologia sui bambini, sugli adolescenti e tre esami di psicologia sulle relazioni.
È
tutto il sistema che deve cambiare: la famiglia, la scuola, la chiesa. Non si può più pensare: “Io sono il maestro, il professore, il genitore, il parroco!” Bisogna entrare nella dinamica della relazione. Ognuno possiede una sua verità: la relazione è dialogare, contrattare, venirsi incontro…. “Purtroppo abbiamo ancora un sistema educativo che stenta a cambiare - ha aggiunto Aceti -; il mio sogno è che in qualsiasi scuola d’Italia si debba avere la garanzia matematica che ci sia un buon insegnante, preparato per questo, capace di costruire una relazione con il bambino”.

“Gesù veniva chiamato maestro - ha puntualizzato lo psicologo -, il maestro è colui che prende le grandi cose e te le sbriciola come il pellicano sminuzza il pesce per darlo ai suoi piccoli”. La proposta educativa che nasce dalle riflessioni dello psicologo Aceti si riassume in quei cromosomi in più che l’uomo, fatto a immagine e somiglianza di Dio, deve avere: siamo programmati per l’amore; il vero genera gioia; è sempre possibile ricominciare.
Anche per la chiesa, l’appello di Aceti è che i cristiani siano testimoni di luce e di gioia e come San Giovanni Bosco saper vedere e trovare sempre il positivo in ogni cosa. I cinque punti conclusivi della esposizione di Ezio Aceti sono un vero e proprio umanesimo tradotto in pedagogia da non dimenticare: prendere atto dei pensieri dell’altro; costruire situazioni ove l’altro possa provare successo e non fallimento; dare senso e controllo della vita; essere degni d’affetto; mostrare una immagine di sé positiva. Questi consigli, rivolti a tutti, sono la base per impostare un nuovo stile educativo al passo con i tempi.

Pubblicato il 24 dicembre 2019

Riccardo Tonna

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