Tre chilometri a nuoto nel Po per Marina Guagliumi e Francesco Molina
Il lussureggiante verde che si estende sulla riva destra del Po a valle della foce del Trebbia va tutelato e conservato per il diletto e la salute dei piacentini. Nel giorno di San Rocco la quarta edizione della “Trebbia Nino”, tre chilometri ecologici e a braccio sul Po, ha suscitato un notevole interesse per il suo significato simbolico e propositivo. La necessità di estendere l’attuale Parco fluviale del Trebbia alla bella riva padana, ancora “naturale”, preservata o poco antropizzata (Pontieri, Vittorino, Nino). Un cielo plumbeo e un’improvvissata pioggerella nel deserto domenicale fluviale padano, anche grazie al Covid 19, hanno creato un’ atmosfera suggestiva e meditabonda.
Protagonisti del pomeriggio sono stati i due battellieri, Giovanni Beretta Anguissola per la Nino Bixio e Carlo Losi per la Vittorino da Feltre, che hanno monitorato i due nuotatori: Marina Guagliumi da Trevozzo e il veterano Francesco Molina da Bettola. Nell’attesa, ormai ultra decennale, che il grande fiume divenga finalmente sano e vivibile, Carlo Mistraletti Della Lucia ha dovuto rassegnarsi per questa volta al ruolo di osservatore e reporter.
Nel corso dell’impresa durata circa un’ora sul percorso fluviale è stata incrociata una canoa biposto guidata dal cardiologo Massimo Piepoli e dall'avvocato Luca Grassini. All’arrivo i naviganti sono stati accolti dal presidente Mario Bonvini e hanno partecipato ad un momento conviviale con Carlo Bonino, Chicco Bertè, Pietro Milani, Sandro Navelli e qualche altro amico.
Pubblicato il 18 agosto 2020
Ascolta l'audio