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Notizie Varie

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Una nuova automedica per la Pubblica Assistenza di Travo

presentazione auto medica a travo

La Pubblica Assistenza e Soccorso “Valtrebbia” di Travo ha inaugurato la nuova automedica, una Dacia Duster 4x4, dono della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Al taglio del nastro erano presenti oltre al Direttore Sanitario dott. Marco Grazioli e ai tanti volontari dell’Associazione guidati dal Presidente Fiorenzo Bonetti, il Presidente della Fondazione dott. Massimo Toscani con il dott. Egalini, la dott.ssa Enrica Rossi direttrice del 118 di Piacenza, Paolo Rebecchi coordinatore provinciale ANPAS, il Sindaco di Travo Lodovico Albasi, il Sindaco di Coli dott. Renato Torre, la responsabile del servizio sociale dell’Unione montana Lucia Mazzocchi, il maresciallo Roberto Guasco e tanti esponenti delle numerose Associazioni di volontariato del territorio con cui la Pubblica travese collabora proficuamente.
Il Presidente Fiorenzo Bonetti ha ricordato lo sforzo della Pubblica di Travo nei primi durissimi sei mesi di quest’anno, cogliendo l’occasione per ringraziare i volontari che hanno reso possibile il completo proseguimento dei servizi. L’Associazione è infatti riuscita a garantire alla cittadinanza tutti i servizi che la caratterizzano: turni di emergenza 118, trasporti sanitari per l’ASL, accompagnamenti di privati, consegna di indumenti e di farmaci. Inoltre, dato l’attuale momento critico per l’importante affluenza di villeggianti, si è deciso di potenziare per tutta l’estate il servizio 118 garantendo ogni sera un’ambulanza in pronta partenza a Travo e mettendo a disposizione dell’ASL un’ulteriore ambulanza nei weekend per i trasporti dei pazienti.
Infine nel ringraziare il dott. Massimo Toscani in rappresentanza della Fondazione di Piacenza e Vigevano per aver finanziato il progetto, Fiorenzo Bonetti ha presentato le molteplici finalità a cui servirà il nuovo automezzo. Si tratta primariamente di far fronte alle sempre più numerose richieste di trasporto presso presidi ospedalieri e studi medici da parte di persone sole, disabili, anziani, non autosufficienti o comunque in situazione di marginalità sociale, in qualsiasi condizione di viabilità o climatica. In secondo luogo, l’automezzo è utilizzabile per interventi di protezione civile, come ad esempio in caso di gelicidio o dissesto idrogeologico, quando è necessario raggiungere abitazioni isolate. In terzo luogo, l’automezzo potrà trovare impiego per l’accompagnamento di infermieri o medici presso le abitazioni dei pazienti in situazione di difficoltà motoria, a potenziamento della medicina domiciliare.

Pubblicato il 20 luglio 2020

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In Alta Valnure il più grande comprensorio per sport outdoor


Bettola 

 

È a Piacenza il primo e più grande comprensorio d’Italia interamente dedicato allo sport outdoor. Si tratta del “Comprensorio Alta Val Nure – Trail Valley”, un progetto nato tre anni fa da una delle più importanti piattaforme di promozione delle attività outdoor del piacentino, Trail Valley appunto, e sostenuto dall’Unione Montana Alta Val Nure.
La nuova rete sentieristica è rivolta a professionisti, esordienti, amatori, o semplicemente a chi vuole godersi qualche ora di libertà. Comprende ben 560 km di sentieri fruibili a piedi, in mountain bike o a cavallo, collegando i quattro Comuni di Ponte dell’Olio, Bettola, Farini e Ferriere, coprendo all’incirca 400 km quadrati di territorio e toccando la maggior parte dei punti di interesse storico, culturale e naturalistico che la vallata offre. Ogni sentiero racconta una storia il cui contenuto è intuibile da una prima lettura dei nomi che a questi percorsi sono stati attribuiti. L’intera rete escursionistica è stata realizzata grazie all’opera di un folto gruppo di volontari “armati” di mazza, avvitatore e grande amore per la propria terra.
Il “Comprensorio Alta Val Nure” quindi non è solo sport, ma anche ricerca e valorizzazione del patrimonio locale e coinvolgimento attivo delle persone che lo vivono. Ma non solo: il progetto ha anche una forte vocazione economico-sociale, ricevendo importanti riconoscimenti anche al di fuori dei confini regionali, arrivando finalista al premio BITAC 2019 (Borsa del turismo cooperativo) a Trento. Tra i suoi obiettivi spiccano infatti la promozione dell’educazione alla salute, la crescita economica sempre più sostenibile, l’incremento dell’occupazione e l’innovazione infrastrutturale, seguendo le linee di indirizzo che l’ONU riconosce per uno sviluppo consapevole.
L’idea del Comprensorio è stata sostenuta e fatta propria dall’Unione Montana Alta Val Nure e dalle singole Amministrazioni dei quattro Comuni membri, che per prime ne hanno riconosciuto l’importanza e l’ampia prospettiva. Secondo gli Amministratori dei Comuni di Ponte dell’Olio, Bettola, Farini e Ferriere è fondamentale puntare su progetti che siano in grado di dare prospettive concrete al territorio.

Attorno al Comprensorio potrebbe infatti svilupparsi un terreno ideale per nuovi investimenti in attività imprenditoriali legate alla fruizione turistica del nostro territorio, con conseguente opportunità occupazionale per gli abitanti dell’Alta Val Nure.
A tal proposito Brainfarm, consolidata realtà piacentina di marketing ideatrice del progetto TrailValley, e Only4U, tour operator e DMC italiana con sede a Rivalta, accompagneranno il progetto sviluppandone attività, organizzazione, comunicazione e promo-commercializzazione affiancando l’attuale gruppo di lavoro, i comuni e gli operatori del territorio, con l’obiettivo di porre l’intero tessuto a riferimento di un flusso turistico, sportivo e di divertimento d’interesse internazionale. L’avviamento è imminente, con la volontà di realizzare un concept strutturato da replicarsi in altri territori.
Tutte le informazioni relative al comprensorio sono disponibili sul sito www.comprensorioaltavalnure.trailvalley.it, di nuova realizzazione ed integrato naturalmente sulla ormai conosciuta e frequentata piattaforma, dove sono registrati anche tutti gli operatori coinvolti nel progetto, a partire da ristoratori e strutture ricettive sul territorio. Sono inoltre disponibili servizi di accompagnamento con guide e istruttori qualificati, cui a breve si aggiungerà l’applicazione dedicata per smartphone e tablet. Sono invece già in commercio le cartine topografiche degli itinerari bettolesi e le prime “Guide Marsupio” in edizione speciale dedicata, frutto della collaborazione con la casa editrice Officine Gutenberg, presto disponibili per l’intero comprensorio.
Spazio anche per il merchandising ufficiale e una importante collaborazione con il Ferriere Trail Festival che rappresenta per il comprensorio stesso l’evento sportivo per eccellenza; da non dimenticare un’altra importantissima iniziativa sportiva integrata nel progetto rappresentata dal “Trailvalley Challange”, ovvero il campionato provinciale di trail running reso possibile dal grande lavoro svolto dalle associazioni sportive del territorio piacentino che con grande solerzia si impegnano per la realizzazione di competizioni che sono oggetto di attenzioni anche di praticanti  provenienti da altri territori.
Una grande opportunità per il  Comprensorio potrebbe avvenire già da quest’estate. Secondo un’indagine di Confturismo e Confcommercio la maggioranza degli italiani avrebbe intenzione di trascorrere le vacanze non troppo lontano da casa: il 57% degli intervistati dichiara che, anche dopo la fine dell’emergenza, non si muoverà per fare una vacanza e il 32% dichiara che farà vacanze di 2 o 3 giorni senza allontanarsi troppo. Insomma l’Alta Val Nure potrebbe essere la soluzione ideale per molte persone che non vogliono rinunciare a qualche giorno di relax.

Pubblicato il 20 luglio 2020

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Assemblea di bilancio della Cooperativa San Martino

assemblea soci della cooperativa san martino

 

Oltre 500 sono stati i partecipanti all’assemblea annuale di bilancio della cooperativa San Martino che si è svolta a Piacenza Expo. “Questa è la vera cooperazione. La cooperazione che noi vogliamo - ha dichiarato l’amministratore delegato Francesco Milza - i bilanci positivi sono frutto di scelte fatte in maniera corretta e della professionalità che ognuno garantisce. Essere ancora qui dopo trent’anni non è da tutti: bisogna sempre dimostrare qualcosa ogni giorno e San Martino lo fa, questa è la nostra forza”.
La dimostrazione arriva dai dati, illustrati dalla consigliera di amministrazione e co-fondatrice della cooperativa Antonella Guassardo: ammonta a 57 milioni e 452 mila euro il valore della produzione aggiornato alla fine del 2019, mentre sono 1700 i lavoratori a libro paga, di cui 1440 a tempo indeterminato.
“Abbiamo organizzato questa assemblea con un po’ di ritardo rispetto al solito – fa notare il presidente Mario Spezia dopo il saluto reso dall’amministratore unico di Piacenza Expo Giuseppe Cavalli – ma solo perché ci tenevamo a farla in presenza: per noi è un momento importante e volevamo viverlo insieme, nel rispetto delle norme anti-contagio”.

Donati tre mezzi per la comunità senegalese
A margine dell’assemblea una donazione, quella fatta alla comunità senegalese di Piacenza: San Martino ha donato un mezzo per la raccolta dei rifiuti, mentre Croce Bianca, rappresentata dal presidente Fabrizio Velieri, un’ambulanza e una vettura. Tutti i mezzi verranno portati in Senegal.
Soddisfazione per questa donazione è stata espressa anche da Paolo Rebecchi, già coordinatore provinciale di Anpas Piacenza e da pochi mesi nominato direttore generale della San Martino, dopo aver raccolto il testimone da Alessandro Maffi.
“Da diversi tempo San Martino supporta il welfare internazionale in varie forme“ fa notare prima di ringraziare “tutti i lavoratori a tutti i livelli che si sono impegnati in questa emergenza e anche dopo per garantire la ripartenza: è stato un periodo difficile, ma abbiamo fatto un lavoro enorme”.
Spazio infine agli interventi dei rappresentanti del collegio sindacale presenti al tavolo assieme al garante della sicurezza, a Erika Morelli e Delia Guglielmetti del consiglio di amministrazione e al già direttore Maffi oggi responsabile dell’area facility management.

Pubblicato il 19 luglio 2020

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Profondo rosso per l'industria culturale in Regione

rosso dellindustria culturale

Profondo rosso per l’industria culturale dell’Emilia-Romagna. Meno 45 milioni di euro è l’impatto economico del lockdown causato della pandemia del Covid-19, che ha fermato praticamente tutto il settore. Le stime di un monitoraggio regionale, realizzato in due tranche nel periodo dal 24 febbraio al 30 aprile, parlano chiaro: 44.818.769 euro sono i mancati incassi in soli 3 mesi, di cui 15 milioni per il settore spettacolo, 12,8 milioni per il settore cinema e 4,6 milioni per i musei. Un dato certamente inferiore a quello reale, visto che non riguarda la totalità degli operatori (solo una parte ha risposto). Il monitoraggio promosso dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con Ater Fondazione, Istituto per i Beni artistici, Culturali e Naturali e l’Osservatorio Culturale del Piemonte, restituisce un quadro rappresentativo, pur se non esaustivo, della situazione determinata dalle misure adottate in seguito all’emergenza sanitaria nel comparto cultura in Emilia-Romagna. Particolarmente colpiti appaiono lo spettacolo dal vivo, il cinema e il settore museale. In quel periodo sono stati annullati 3.198 spettacoli di prosa, circo, performance, 26 festival e rassegne di spettacolo dal vivo, 910 appuntamenti musicali, 2.045 eventi in biblioteche e archivi, 128 mostre in corso e 28 in allestimento, 11.333 visite guidate ai musei, 16 festival e rassegne di cinema, oltre 2.330 attività con le scuole, workshop, matinée corsi e laboratori.
Dal punto di vista economico la stima complessiva delle perdite (comprendenti le mancate entrate, i costi non recuperabili e i minori costi sostenuti per l’inattività) per settori vedono lo spettacolo dal vivo con una perdita di 15.046.900, i musei con -4.640.762, eventi, mostre -860.696, organizzatori di attività culturali e cinema (festival e rassegne) -535.967, erogatori di servizi -308.119, biblioteche e archivi con -18.075, mentre per gli operatori nazionali con sedi in Emilia-Romagna -1.101.400 . ll settore cinema soffre inoltre di mancati incassi nelle sale cinematografiche per 12,3 milioni di euro dal 24 febbraio al 30 aprile. In riferimento alla distribuzione geografica, la maggiore concentrazione di attività annullate o sospese, si trova nell’area di Bologna, seguita da Ferrara, Parma e Modena. Va evidenziato che molti degli operatori del mondo della cultura hanno dichiarato di aver attivato modalità di accesso virtuale all’offerta attraverso utilizzo di siti internet e canali social, proponendo anche programmazioni dedicate anche a materiali d’archivio mediante streaming, incontri laboratoriali e moduli didattici online, videoconferenze, dirette web, visite virtuali, cataloghi online e podcast, ecc. Nelle prossime settimane partirà un’ulteriore fase di monitoraggio del settore che comprenderà anche la rilevazione dei tempi e delle modalità delle riaperture e del riavvio delle attività e delle relative criticità.
Il nuovo questionario sarà disponibile sui canali web della Regione e sarà compilabile entro il 31 luglio, previa registrazione, da parte di tutti gli operatori della cultura dell’Emilia-Romagna.

Pubblicato il 19 luglio 2020

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Appennino Festival: appuntamento il 19 a Pecorara

pecorara

Torna anche quest’anno  l’appuntamento con la rassegna musicale e letteraria di valorizzazione dei repertori sacri e profani dell’Appennino e delle Quattro Province promossa, tra gli altri, da Regione Emilia Romagna, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Banca di Piacenza, Siram, Coop e comuni coinvolti. 
“Abbiamo messo a punto un calendario impegnativo – spiega la direttrice artistica Maddalena Scagnelli – che va nell’ottica di valorizzare il nostro Appennino sia da un punto di vista musicale e culturale sia da quello ambientale: ecco perché diversi appuntamenti prevedono non solo concerti e presentazioni, ma anche cammini da percorrere, antiche vie da esplorare. Non mancano poi alcuni eventi che tradizionalmente fanno parte del Festival: il concerto del 2 agosto sui prati di Sella dei Generali, l’evento del 10 agosto a Pigazzano per celebrare San Lorenzo, la festa al Museo Guatelli nel Parmense il 13 settembre e quella per il compleanno di Bilbo Baggins il 22 all’azienda Lungacque - I Melograni di Caratta”.
Si parte dunque domenica 19 luglio sul sagrato della chiesa di Pecorara, in alta Val Tidone, dove nell’ambito del progetto “On the road” alle 21.15 si terrà la conferenza-concerto “Dall’Irlanda all’Appennino sulle orme di Colombano” che vedrà intervenire la storica Elena Percivaldi: gli intermezzi musicali sono a cura del gruppo Enerbia e dell’arpista Adriano Sangineto. Nella stessa giornata è prevista anche una visita alla chiesa di San Giorgio a cura di Cooltour e una camminata sui sentieri dell’Alta Val Tidone a cura dell’Associazione Calcaterra.

Gli Artisti del primo appuntamento a Pecorara
Elena Percivaldi è ideatrice del format “Alla scoperta dei Longobardi” e coordinatore scientifico di manifestazioni dedicate sempre ai Longobardi. È direttore del Notiziario Storie & Archeostorie e fa parte dei Comitati scientifici della rivista “Medioevo Italiano”, dell’Associazione Europea del Cammino di San Colombano, della collana "Storie e Libertà" (con Franco Cardini, Marina Montesano, Antonio Musarra, Davide Bigalli, Massimo Fini, Alessandro Vanoli e Alessandro Bedini) delle Edizioni La Vela. È membro dell'Editorial board di “Kalkas. Rivista del Centro Studi Storico Archeologici del Gargano” e ospite regolare del Festival del Medioevo di Gubbio.

Gli Enerbia sono un ensemble italiano originario della provincia di Piacenza e composto da musicisti di diversa formazione culturale uniti dalla passione per la musica popolare e da un progetto che intende valorizzare uno dei più importanti repertori tradizionali dell'Appennino nord-occidentale, quello delle Quattro province (Genova, Piacenza, Pavia e Alessandria). Nella fitta trama di sentieri e di strade che attraversano le valli e che mettono in comunicazione la pianura con il mare non si sono solo scambiate merci, come l'olio e il sale, ma è fiorita nel corso dei secoli una ricca tradizione musicale, per molto tempo tramandata solo oralmente da musicista a musicista. La musica, il ballo e il canto segnavano e segnano i momenti più importanti della vita delle genti dell'Appennino: l'esperienza di riferimento di cui gli Enerbia rappresentano la naturale prosecuzione è quella dei Suonatori delle quattro province, gruppo storico del folk italiano di cui hanno fatto parte anche Franco Guglielmetti e Stefano Faravelli.
Nato e cresciuto nell'ambiente della liuteria paterna, Adriano Sangineto si forma come musicista venendo a contatto con personalità di spicco della cultura popolare internazionale, come Alan Stivell, Carlos Nunez, i Chieftains e altri. Appassionato degli strumenti popolari in generale, esprime un eclettismo musicale in svariati ambiti musicali, dalla musica antica a quella moderna, passando per la musica classica, il new age, il pop, e rivalutando la musica popolare italiana ed europea con arrangiamenti originali. Sangineto suona numerosi strumenti a fiato e a corda e si specializza in clarinetto al conservatorio di Milano e in arpa celtica compiendo degli studi da autodidatta. Impegnato nella costante ricerca di nuove sonorità, ha sviluppato una tecnica personalizzata che trasforma l'arpa celtica in uno strumento di grande coinvolgimento stravolgendo ogni connotazione.

Pubblicato il 18 luglio 2020

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