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Notizie Varie

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Case a prezzi agevolati, scuola, supermercato e parco pubblico: un nuovo quartiere all’ex Manifattura Tabacchi

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“Sostenibilità” è il concetto che più spesso è stato associato al nuovo quartiere che sorgerà a breve nell’area dove una volta c’era la Manifattura Tabacchi. Una parola più volte ripetuta dai diversi relatori che si sono alternati al microfono nel corso del convegno organizzato all’auditorium Sant’Ilario per presentare l’ambiziosa iniziativa che unisce edilizia, educazione e sociale. Si è parlato di sostenibilità ambientale, rimarcando che “non viene consumato suolo”, dato che le nuove costruzioni (di classe energetica A4) stanno venendo alla luce in un’area precedentemente edificata, in un’ottica di rigenerazione urbana. E poi di sostenibilità economica, perché tra i 284 appartamenti divisi nei due lotti ce ne saranno 60 in vendita libera oltre ai 144 in locazione agevolata (Ers) e agli 80 in vendita convenzionata. L’elemento di innovazione, sottolineato da molti degli intervenuti, è stato garantire a una fetta (crescente) di “ceto medio” che non può permettersi il “peso” di un affitto o di un mutuo la possibilità di accedere alla casa. Ad assistere al convegno, oltre alla parlamentare Paola De Micheli, ai consiglieri regionali Lodovico Albasi e Luca Quintavalla (Pd) e a diversi stakeholders piacentini, c’era anche il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

Cosa ci sarà nel nuovo quartiere

L’assessora comunale all’urbanistica Adriana Fantini ha riepilogato i dettagli del progetto. In un’area di 60mila metri quadrati è già nata un’attività commerciale (il supermercato Conad); una superficie di 6mila 766 metri quadrati sarà dedicata alla nuova scuola media con nove classi per 252 alunni (contandone 28 per classe), dotata di palestra, campo sportivo polivalente, parcheggio da 23 posti auto e 4mila 961 metri quadri di spazi aperti. Quanto alle case, nel lotto uno l’edilizia “libera” prevede 60 alloggi (bi, tri e quadrilocali, trilocali duplex e quadrilocali duplex) che saranno venduti a 2.500 euro al metro quadro; in social housing ci saranno 79 appartamenti da affittare con un canone del 3,5% del prezzo di vendita medio di superficie complessiva, oltre a servizi integrati per abitare come spazi dedicati alla comunità per attività di aggregazione. Il lotto due sarà interamente dedicato al social housing con 80 alloggi in vendita a 2mila 111 euro al metro quadro e 65 in locazione al 3,5%. Il nuovo quartiere avrà infine 15mila metri quadrati di parco pubblico, a gestione privata, dotato di un sistema di vigilanza e videosorveglianza. “È un intervento che non riguarda solo un quartiere ma tutta la città, per soddisfare un’esigenza oggi presente in tutta Europa”, ha detto Fantini.

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Tarasconi: “C’è bisogno di case a prezzi calmierati”

L’edilizia residenziale sociale si rivolge “a quella fascia che si sta ampliando sempre di più – ha spiegato la sindaca di Piacenza, Katia Tarasconi – che comprende anche tante giovani coppie, che altrimenti non potrebbero permettersi un’abitazione decorosa”. Nei lavori propedeutici al Piano urbanistico generale (Pug), il Comune aveva scoperto, attraverso una ricerca che perfezionava i dati forniti dal Cresme, che gli appartamenti sfitti a Piacenza sono meno di mille. “Parecchie famiglie hanno bisogno di una casa a costi agevolati”, ha rimarcato la sindaca. “Spesso abbiamo la memoria corta – ha detto – dopo il clamore mediatico, ci dimentichiamo di quell’argomento. Qualcuno non ricorda com’era la Manifattura prima, un’area che andava completamente rigenerata. Tutta la città dovrebbe essere orgogliosa che questo progetto sarà portato a termine”.

“I privati che hanno investito hanno bisogno di un ritorno”

Mario Spezia, presidente del consorzio Concopar, che ha progettato l’intero comparto, costruisce gli alloggi e li gestisce, ha evidenziato le difficoltà incontrate da altre città a mettere a frutto il progetto Pinqua, lanciato nel 2021 su impulso dell’allora ministra delle Infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli, piacentina, presente in prima fila al convegno e più volte citata dagli intervenuti. A Piacenza fu l’amministrazione Barbieri ad avviare l’iter. “Chi riesce a capire in anticipo la necessità del domani è vincente – ha detto Spezia – noi abbiamo messo in piedi un’idea nostra, collegata col sistema locale, riuscendo a portare a frutto un finanziamento di Cassa Depositi e Prestiti (circa l’80% dell’importo complessivo, nda) legandolo alle istituzioni”. Sulla necessità di alloggi a prezzo calmierato, Spezia ha portato l’esempio dei “tanti insegnanti che vengono dal Sud Italia con un contratto determinato, magari da settembre a giugno”. La fetta destinata alla vendita libera, ha spiegato, serve a rendere sostenibile l’investimento dei privati, garantendo al “sistema” un “equilibrio economico”. Fattore sottolineato anche da Alessandro Busci, intervenuto in rappresentanza del Fondo Prelios Sgr, che ha precisato che “gli investitori hanno bisogno di un ritorno, anche nel lungo termine”, definendo “uno dei progetti più importanti per Piacenza dal Dopoguerra” quello dell’ex Manifattura. “Non è solo un progetto immobiliare, ma un investimento nel futuro delle persone”, ha detto Busci. “Questo grande progetto – ha concluso Mario Spezia – porterà Piacenza nel domani”.

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Nella foto, il pubblico presente; in prima fila il vescovo Cevolotto e l'onorevole Paola De Micheli

Da Pinqua a Pnrr con la collaborazione fra pubblico e privato

Per la Fondazione di Piacenza e Vigevano (che partecipa finanziariamente alla rigenerazione) ha parlato Carlo Marini, consigliere generale, al posto del presidente Roberto Reggi. “È uno dei due progetti che ci vede protagonisti sul tema dell’abitare, insieme a quello dell’ex convento di Santa Chiara”, ha ricordato, sottolineando l’importanza del “gioco di squadra”. Il lavoro, anche difficile, svolto dagli uffici comunali in collaborazione con quelli ministeriali, di far migrare i fondi Pinqua nel Pnrr è stato sintetizzato dal direttore generale di Palazzo Mercanti, Luca Canessa. “C’era bisogno che l’operazione da privata diventasse pubblica: la nostra idea è stata utilizzare la forma del partenariato pubblico-privato – ha spiegato –. Il Comune utilizza i fondi Pinqua per acquisire una parte della proprietà e conferirla all’interno di un fondo immobiliare, con una procedura negoziata trasparente e tutelandosi dai rischi. Quest’operazione ha avuto successo per il metodo di lavoro «orizzontale» che è stato adoperato: spesso i processi non riescono per la verticalità delle governance”.

Foti: “I progetti Pnrr possono essere certificati fino al 30 giugno”

Le conclusioni del convegno sono state affidate al ministro Tommaso Foti, che fra le sue deleghe ha il Pnrr. Nel suo intervento (poi precisato con una nota inviata alla stampa), Foti ha “benedetto” il progetto dell’ex Manifattura Tabacchi, dissociandosi dalle recenti polemiche sorte in merito a una presunta modifica degli accordi e rimarcando l’importanza del “cooperare” per raggiungere gli obiettivi. “Il Pnrr è passato per tre governi (Conte, Draghi e Meloni), ognuno ha lasciato un’impronta – ha detto il ministro –, è inutile fare una lotta per intestarsi i meriti. È stato un lavoro di squadra far partire i fondi Pinqua, pensati dall’onorevole Paola De Micheli, allora ministro delle Infrastrutture. Così come ci siamo impegnati per farli passare nel Pnrr. Oggi il 5,6% della popolazione vive in condizioni di grave difficoltà abitativa e il 5,1% dichiara di destinare in media oltre il 40% del proprio reddito netto all’abitazione, sia essa mutuo o locazione. È evidente che a questa situazione il sistema Italia deve agire. Le soluzioni arrivano dalla collaborazione pubblico-privato, dalle sinergie positive che si possono costruire e dalla capacità degli enti locali di essere pienamente coinvolti nella progettazione e nell’esecuzione degli interventi. Quando c’è cooperazione tra i diversi livelli di governo, l’Italia riesce a raggiungere risultati che una conflittualità permanente non consentirebbe mai di ottenere”. Infine, Foti ha dichiarato che il ministero non sarà rigido sulla data “fatidica” del 31 marzo 2026 per i progetti Pnrr. “Se i lavori vengono certificati per il 30 giugno non manderemo indietro le pratiche”, ha detto.

Francesco Petronzio

Nelle foto, dall'alto, da sinistra Alessandro Busci (Prelios), Carlo Marini (Fondazione di Piacenza e Vigevano), Mario Spezia (Concopar), Katia Tarasconi (sindaca di Piacenza) e il rendering del nuovo quartiere.

Pubbliacto il 13 dicembre 2025

Marco Tanzi alla guida della Fondazione Pia Pozzoli

Marco Tanzi Fondazione Pia Pozzoli

Marco Tanzi (nella foto sopra) è il nuovo presidente della Fondazione Pia Pozzoli – Dopo di Noi . Succede a Vittoria Albonetti, in servizio da 15 anni, che resta nel Consiglio come consigliera. Accanto a Tanzi, già vice presidente, nel nuovo Consiglio della Pia Pozzoli figurano Franco Zuccone (volontario Caritas, riconfermato), Lorenza Bracchi (Associazione Assofa, riconfermata), Vittoria Albonetti (presidente uscente), Giada Paganini (Coop. Auroradomus, nuovo componente), Anna Bensi (familiare, nuovo componente), Barbara Vaciago (familiare, nuovo componente e nuovo vicepresidente). Il consiglio è già operativo e si è riunito per la prima volta, nel pomeriggio del 9 dicembre, nella sede della Fondazione in via Grondana n. 8-10 a Piacenza, inaugurata un anno fa.

La Fondazione Pia Pozzoli si è costituita nel 2004 presso la Caritas diocesana di Piacenza-Bobbio, in seguito ad una ricerca dell’allora Centro di Servizi di Volontariato SVEP (ora CSV Emilia) sul tema del “Dopo di noi”, termine ormai entrato ufficialmente nell’uso comune per indicare le necessità del disabile adulto che rimane privo dell’assistenza dei genitori, situazione che in passato non era così pressante e significativa come oggi. Dal 2023 è ente del terzo settore. In questi oltre 20 anni di attività, la Fondazione Pia Pozzoli – che porta il nome di una figura conosciuta e stimata del volontariato piacentino a favore delle persone disabili – ha organizzato momenti di incontro, supporto e formazione per le famiglie, oltre ad aver promosso progetti di cohousing.

pia pozzoli fondazione consiglio

Il nuovo Consiglio direttivo della Fondazione Pia Pozzoli.

“La Fondazione Pia Pozzoli ha rinnovato gli organi direttivi, con l’ingresso di forze ‘fresche’, ma nel segno della continuità” commenta Marco Tanzi, che negli ultimi due mandati ha affiancato la presidente uscente Vittoria Albonetti nel ruolo di vice presidente.

“Barbara Vaciago, nota e apprezzata esponente dell’associazionismo e del volontariato cattolico (già presidente di Casa del Fanciullo) ha assunto la carica di vice presidente, con l’impegno di occuparsi in modo particolare del rapporto con la famiglie delle persone che fanno parte della Pia Pozzoli. I soci e i consiglieri tutti rivolgono un sentito ringraziamento a Vittoria Albonetti per l’instancabile impegno profuso e per i risultati raggiunti in questi 15 anni di presidenza”.

“La Fondazione proseguirà il suo compito di sensibilizzazione rispetto alle tematiche della disabilità con nuove iniziative, rivolte al pubblico, come la presentazione del libro di Paolo Pantrini, operatore dell’associazione Assofa, «Oltre il velo di Maya della disabilità. Educatori in cerca di senso». Porteremo avanti anche i 4 progetti di cohousing maschile e femminile promossi a Piacenza dalla Fondazione, in collaborazione con il Comune, e che vedono coinvolta la Fondazione Pia Pozzoli con ruoli di supervisione/coordinamento. Tra i nostri obiettivi figura anche la promozione ed avvio di altri percorsi individualizzati per l’autonomia abitativa di persone disabili, nella prospettiva di un Dopo di noi di carattere familiare, evitando l’istituzionalizzazione, così come la ripresa degli incontri con le famiglie, su tematiche di vario interesse attinenti al dopo di noi. Alle famiglie interessate vorremmo proporre la figura del monitore, ovvero una figura professionale innovativa che si propone di affiancare la persona con fragilità e la sua famiglia, per poi supportarla nel percorso del “dopo di noi”, oltre ad approfondire, con l’ausilio di esperti del territorio, la tematica del trust, per proporre concreti strumenti e percorsi per la gestione dei beni di una persona con disabilità, garantendone il sostegno e l’assistenza, anche dopo la morte dei genitori o di chi se ne prende cura”.

“Per fare ciò la Fondazione si propone di potenziare la propria struttura, attraverso l’assunzione di una persona con funzioni di coordinamento e sviluppo dell’attività, così come la collaborazione con altre figure professionali di ambito psico-educativo che affianchino e supportino Ilaria Fontana, psicologa della Fondazione, che oggi riveste un ruolo centrale nelle attività della Pia Pozzoli”, sottolinea il presidente.

“Agli enti fondatori della Fondazione verrà chiesto un sostegno economico più significativo, oltre a puntare su di una più sistematica e mirata attività di fund raising” conclude il presidente Tanzi.

Pubblicato il 12 dicembre 2025

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Gropparello accende il Natale: il 14 piazza Roma si trasforma in un villaggio delle feste

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Decine e decine di mercatini, espositori di prodotti artigianali, banchi delle associazioni di volontariato. E poi musica, teatro a cielo aperto, l’arrivo di Santa Lucia, laboratori per i più piccoli e i giochi di una volta. E poi ancora la grande solidarietà con la tombola targata Promis Gruparel e la consegna dell’assegno dal valore di 2.100 euro ad Armonia per la lotta ai timori al seno. 

A Gropparello il Natale arriva prima. Le luci che si accendono lungo le strade, i balconi addobbati e l’atmosfera che si fa ogni giorno più calda accompagnano l’attesa di uno degli appuntamenti più sentiti dalla comunità. Domenica 14 dicembre, Piazza Roma si vestirà di festa per accogliere una giornata interamente dedicata allo spirito natalizio, un evento che negli ultimi cinque anni è diventato punto di riferimento per famiglie, visitatori e appassionati delle eccellenze locali.
Fin dal mattino, a partire dalle ore 9.00, la piazza si animerà con i tradizionali mercatini di Natale, che riuniranno decine di espositori provenienti da tutta la provincia. Artigiani, creativi, produttori del territorio e associazioni daranno vita a un percorso ricco di colori, sapori e suggestioni. Per tutta la giornata saranno attivi stand gastronomici e food truck, dove gustare anolini da passeggio, salamelle alla griglia, caldarroste, vin brûlé e molte altre specialità preparate dalla Nuova Pro Loco Gusano, dalla Pro Loco Giovani Gropparello e dal team di Raviolo al Quadrato.

Alle 11.00 si terrà uno dei momenti più attesi: la maxi tombolata di Natale organizzata da Promis Gruparel, che quest’anno mette in palio più di cinquanta premi, tra cui un buono viaggio da 500 euro, cesti di prodotti tipici, capi d’abbigliamento, opere artigianali e una selezione di eccellenze del territorio. Le cartelle della tombola possono essere prenotate o acquistate presso i locali e le attività di Gropparello, Carpaneto e San Michele, ma anche la giornata stessa direttamente nel cuore del paese. Prima dell’estrazione, i volontari di Promis Gruparel consegneranno il maxi assegno da 2.100 euro destinato ad Armonia, risultato della Camminata in Rosa dedicata a Ilaria Zanetti e svoltasi a ottobre sul territorio comunale.

Il pomeriggio sarà dedicato ai più piccoli e alle famiglie, con l’arrivo di Santa Lucia in sella al suo asinello, un momento magico che ogni anno emoziona grandi e bambini. A seguire, giochi e attività con Il Mondo di Fantasia, il coinvolgente Magic Bubble Show di Clown Pasticcino, i laboratori creativi delle Pink Mums e il coloratissimo trucca bimbi a cura della Stregatta dei Colori. Spettacoli a cielo aperto, musica e animazione accompagneranno il pubblico fino a sera, trasformando il centro del paese in un vero e proprio villaggio natalizio.

L’evento, organizzato da Promis Gruparel in collaborazione con Pro Loco Giovani Gropparello, Nuova Pro Loco Gusano e Pink Mums, si conferma un’occasione di incontro, condivisione e valorizzazione delle realtà locali. Una giornata per celebrare la comunità, la solidarietà e la magia del Natale in uno dei luoghi più suggestivi della Val Vezzeno. Gropparello vi aspetta domenica 14 dicembre in Piazza Roma per vivere insieme un Natale fatto di emozioni, tradizioni e sorprese.  

Nella foto, l'arrivo di Santa Lucia con l'asinello in piazza Roma a Gropparello lo scorso anno.

Pubblicato l'11 dicembre 2025

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Novara: “L’Australia vieta i social agli under 16, aspettiamo Italia e Europa”

Daniele Novara sui social

Daniele Novara, pedagogista, autore di best seller e direttore del “Cpp”, il Centro Psicopedagogico per l'educazione e la gestione dei conflitti, commenta l’entrata in vigore, in Australia, del divieto di utilizzo dei social network sotto i 16 anni. “L’Australia ha dato il via: è il primo paese a decidere di vietare l’uso dei social media ai minori di 16 anni, proteggendo così i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze da un’invasione che ha lasciato il segno su un’intera generazione e che rischia sempre più di incidere, in modo estremamente negativo, sullo sviluppo della nostra società, spingendo verso forme di dipendenza e soprattutto di isolamento, di cui i nostri figli e le nostre figlie non hanno certo bisogno. Facendo i complimenti all’Australia, rimaniamo in attesa che anche l’Europa e l’Italia si decidano a introdurre una normativa che permetta, come già avviene per alcol e tabacco, di offrire agli educatori, in primis ai genitori, uno strumento che non sia solo una predica o uno «spiegone», ma una cornice legislativa entro cui collocare le scelte educative necessarie”. “La scuola è stata messa in sicurezza e tutelata con la legittima proibizione dell’utilizzo dello smartphone durante l’attività scolastica” continua il pedagogista “ma fuori i genitori restano ancora soli e senza sostegno giuridico nel gestire un’invadenza che ha la potenza delle più grandi piattaforme digitali del mondo”. “È una lotta impari: nessun genitore può farcela da solo, anche se la nostra iniziativa, lanciata più di un anno fa con Alberto Pellai e sostenuta da grandi scienziati, ha cominciato a mettere un bastone tra le ruote a questi ingranaggi di un mercato cinico e spietato, che lucra sui più piccoli e i più giovani, cioè i più fragili”. “Che la data del 9 dicembre sia dunque segnata su tutti i calendari come l’inizio di una visione più attenta e più educativa sull’uso degli strumenti digitali, in primis lo smartphone”.

Pubblicato l'11 dicembre 2025

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La fiamma olimpica attraversa l’Emilia-Romagna e anche Piacenza

Arriva la fiamma olimpica

È nata nell’antica Olimpia come simbolo di pace e unione tra i popoli. E ora la Fiamma Olimpica ha ripreso il proprio viaggio, per attraversare il Paese fino a raggiungere, nel 2026, lo stadio di San Siro a Milano per la cerimonia di apertura dei Giochi invernali Milano-Cortina. Un itinerario che la porterà anche in Emilia-Romagna, attraversando città d’arte, borghi e luoghi che custodiscono la memoria e l’identità del territorio.
Prima tappa, il 5 gennaio, a Rimini, dove la Fiamma arriverà dalle Marche alla vigilia dell’Epifania, dopo aver attraversato Riccione, il 6 gennaio proseguirà verso Cesena e, lungo quel tratto di Romagna sospeso tra mare e colline, raggiungerà Forlì, Faenza e Imola, prima di salire fino al santuario di San Luca e scendere a Bologna.
Mercoledì 7 la torcia farà ritorno verso la costa, toccando Cesenatico, Cervia e Ravenna, tra i mosaici bizantini patrimonio dell’Umanità, prima di proseguire verso Ferrara dopo aver attraversato Comacchio.
Giovedì 8 il percorso continuerà nel cuore della Motor Valley, tra Maranello, Fiorano e Sassuolo (Mo), per poi salire a Sestola e raggiungere Reggio Emilia, con tappa conclusiva a Parma. La Fiamma Olimpica tornerà in Emilia-Romagna venerdì 16 gennaio, facendo sosta a Piacenza dopo aver attraversato la pianura lombarda, e nuovamente lunedì 19 gennaio, quando sarà di passaggio a Brescello (Pr), per poi percorrere le ultime tappe italiane.

Il viaggio della fiamma è uno degli appuntamenti più suggestivi dei Giochi Olimpici e attraverserà tutte le regioni italiane, toccando oltre 300 Comuni, grazie alla corsa di circa 10mila tedofori. L’obiettivo è promuovere i valori olimpici, coinvolgere le comunità e valorizzare eccellenze culturali, artistiche e territoriali. Ogni città di tappa sarà teatro di eventi, iniziative culturali e celebrazioni che metteranno in risalto le caratteristiche distintive del territorio, creando un’occasione unica di visibilità nazionale e internazionale. Per rafforzare il coinvolgimento del territorio regionale, la Regione Emilia-Romagna e la Fondazione Milano-Cortina 2026 hanno siglato un Protocollo d’intesa finalizzato alla collaborazione per la realizzazione del Viaggio della Fiamma Olimpica.

“L’Emilia-Romagna crede da sempre nello sport come strumento di crescita sociale, benessere e coesione, e per questo abbiamo aderito con convinzione al Protocollo di intesa con la Fondazione Milano-Cortina 2026- affermano il presidente della Regione, Michele de Pascale, e l’assessora regionale al Turismo e allo Sport, Roberta Frisoni-. Il passaggio della Fiamma Olimpica in Emilia-Romagna rappresenta un momento di grande valore simbolico e una straordinaria occasione di promozione per il nostro territorio”.

“Sarà un viaggio che unirà cultura, tradizioni e passione per lo sport- proseguono presidente e assessora- mettendo in luce una regione che da sempre fa dell’accoglienza e dell’offerta turistica uno dei suoi punti di forza. Ringraziamo le amministrazioni locali, le associazioni sportive, le tante volontarie e i volontari che renderanno possibile questo evento. L’Emilia-Romagna accoglierà la Fiamma con passione, calore e lo spirito ospitale che la contraddistingue, contribuendo a diffondere i valori olimpici in tutto il Paese”.

Pubblicato il 10 dicembre 2025

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