"Con Dante in esilio. La poesia e l'arte nei luoghi di prigionia": in preparazione al settimo centenario della morte del Sommo poeta, che cade nel 2012, Nicola Bultrini ha messo insieme le testimonianze di quanti, italiani e no, letterati famosi (Guareschi o Gadda) o semplici prigionieri, si sono affidati a Dante per non vivere come bruti l’esperienza atroce della reclusione. Bultrini (classe 1965) ha pubblicato diverse raccolte di poesie e con Mauro Cicarè è autore di "La grande adunanza" (CapireEdizioni 2018), la prima graphic novel dedicata al mondo della poesia.
Presentazione su Facebook il 16 luglio Nella sua nuova fatica editoriale, pubblicata da Ares, Bultrini inserisce la straordinaria ricchezza della Commedia in un percorso di testimonianze dirette su un testo capace di attualizzarsi qualunque sia l’inferno in cui venga letto. La prefazione è di Andrea Monda, direttore de l'Osservatore Romano. Il libro verrà presentato in anteprima giovedì 16 luglio alle 21.15 sulla pagina Facebook delle Edizioni Ares. Dialogano con l'autore: Francesco Napoli, critico letterario e Alessandro Rivali, editor Ares.
Domenica 19 luglio, ore 21.30, si apre la rassegna “Summertime in Jazz”. Sul palco di piazza Trento a Travo si esibirà il bellissimo e divertente quartetto “Musica da rispostiglio...perché da camera ci sembrava troppo”, con un nome che già rappresenta il programma di cui si potrà godere, fatto di swing italiano e internazionale, presentato con simpatia e ironia da Luca Pirozzi (chitarra, banjo e voce), Luca Giacomelli (chitarre), Raffaele Toninelli (contrabbasso) ed Emanuele Pellegrini (batteria). Summertime in Jazz nasce nel 2014 come appendice estiva del Piacenza Jazz Fest e fin da subito la sua vitalità si alimenta di un’anima nomade. In perenne peregrinare tra alcune perle della provincia di Piacenza, offre un’occasione in più per farle conoscere a coloro che mai le hanno frequentate e apprezzare da chi, pur credendo di conoscerle da sempre, potrà goderne sotto una nuova, inaspettata luce. Gli altri soggetti direttamente coinvolti sono tutti i Comuni che, nonostante i problemi relativi all’emergenza sanitaria degli scorsi mesi, hanno come sempre aderito con entusiasmo a questo progetto per la possibilità che dà loro di fare rete, riuscendo a ospitare eventi di grande levatura e di qualità particolarmente elevata che creano curiosità e sono in grado di intercettare i flussi turistici, fungendo anche da efficace attrattiva. La direzione artistica di Gianni Azzali, attenta a programmare gli artisti in base alle loro caratteristiche nei luoghi più adatti, ha studiato anche per questa edizione un programma vario, articolato e con diverse facce del mondo del jazz e dei suoi dintorni. Purtroppo, a causa degli obblighi relativi al distanziamento fisico, la rassegna collaterale “Jazz SummerWine”, tanto gradita agli appassionati di buon vino oltre che di buona musica, non avrà luogo, ma riprenderà speriamo nella prossima edizione.
IL PROGRAMMA COMPLETO. Domenica 19 luglio 2019 ore 21.30 a Travo Piazza Trento “Musica da ripostiglio ... perché da camera ci sembrava troppo”, con Luca Pirozzi (chitarra, banjo e voce), Luca Giacomelli (chitarre), Raffaele Toninelli (contrabbasso), Emanuele Pellegrini (batteria).
Lunedì 20 luglio 2020 ore 21.30 a Vernasca Antica Pieve concerto “Ghimel” con Elias Nardi (oud), Daniele Di Bonaventura (bandoneon), Ares Tavolazzi (contrabbasso).
Giovedì 23 luglio 2020 ore 21.30 a Vigoleno di Vernasca, Sagrato di S. Maria delle Grazie, “Il Jazz è donna”, con Francesca Bianco, Georgia Ciavatta, Sara Giovannini, Valentina La Vecchia, Debora Lombardo e Maria Luisa Matino (voci), Giovanni Guerretti (pianoforte), Mauro Sereno (contrabbasso), Luca Mezzadri (batteria).
Sabato 25 luglio 2020 ore 21.30 in piazza a Morfasso concerto con “Lara Ferrari Quintet” ovvero Lara Ferrari (voce), Emiliano Vernizzi (sax), Renato Podestà (chitarra), Alex Carreri (contrabbasso), Roberto Lupo (batteria).
Venerdì 7 agosto 2020 ore 21.30 a Cortemaggiore Piazza Patrioti “Andra Tofanelli Big Band” in “Maynard Ferguson Tribute”.
Mercoledì 12 agosto 2020 ore 21.30 a Rivergaro. Giardino Orso Bianco, spettacolo concerto con con la coinvolgente marchin’ band “Bandakadabra”. Evento in collaborazione con il Centro di Lettura di Rivergaro.
Venerdì 14 agosto 2020 ore 21.30 Cerignale Piazza “Tiziano Chiapelli Bostangando Quintet”, ovvero Tiziano Chiapelli (fisarmonica), Alessandro Bertozzi (sax alto), Pino Bifano (chitarra), Carmelo Isgrò (basso), Max Pieri (batteria).
Martedì 1° settembre 2020 ore 21.30 a Castell’Arquato Piazza Monumentale, con l’Orchestra Luigi Cremona “Cinema amore mio!”.
I concerti in cartellone avranno inizio alle 21.30 e saranno tutti ad ingresso libero. Saranno osservate tutte le cautele sanitarie previste dall’ordinanza regionale in vigore, regolamentando gli accessi in base alla distanza di un metro tra le sedie (tranne i congiunti).
“Un uomo, un santo, che ha fatto la storia del ‘900”. Così don Celso Dosi ha definito Giovanni Paolo II nell’incontro, avvenuto su piattaforma Meet Google, mercoledì 8 luglio, organizzato dalla sezione dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti di Piacenza. “È ancora vivo nel nostro ricordo - ha proseguito - l’invito ad aprire le porte a Cristo, di Giovanni Paolo II, all’inizio del suo pontificato. Un appello ad essere coraggiosi nel testimoniare il Vangelo a tutti”. I suoi viaggi nel mondo intero, ha visitato 127 paesi e alcuni più di una volta, ne sono un prova. La dottrina sociale della Chiesa, secondo don Celso, è stato un perno del suo magistero e nell’enciclica Sollicitudo Rei Socialis del 1987, Karol Wojtyla, riprendendo l’accezione di chiesa «esperta in umanità» afferma che essa “ha una parola da dire oggi, come venti anni fa, ed anche in futuro, intorno alla natura, alle condizioni, esigenze e finalità dell'autentico sviluppo ed agli ostacoli, altresì, che vi si oppongono”. Inoltre “ La dottrina sociale della Chiesa non è una «terza via» tra capitalismo liberista e collettivismo marxista, e neppure una possibile alternativa per altre soluzioni meno radicalmente contrapposte: essa costituisce una categoria a sé. Non è neppure un'ideologia, ma l'accurata formulazione dei risultati di un'attenta riflessione sulle complesse realtà dell'esistenza dell'uomo, nella società e nel contesto internazionale, alla luce della fede e del la tradizione ecclesiale”. La prospettiva su cui si fonda l’argomentare di Giovanni Paolo II è essenzialmente antropologica e - secondo il relatore - si coglie chiaramente nell’enciclica Redemptor Hominis del 1979, al n.10, in cui il papa afferma che la Chiesa deve dirigere “lo sguardo dell'uomo e l'esperienza di tutta l'umanità verso il mistero di Cristo” e “ aiutare tutti gli uomini ad avere familiarità con la profondità della Redenzione, che avviene in Cristo Gesù”.
Le questione economiche e sociali affrontate in maniera antropologica e teologica
Nella Centesimus Annus, enciclica del 1991, ci sono molti cenni - secondo don Dosi - all’economia di mercato che si fonda sulla libertà dell’uomo, ma anche sulla sua responsabilità in campo economico. Ne risulta quindi che il profitto è legittimo, è un buon indicatore dell’andamento dell’impresa, ma non deve essere il criterio unico. Giovanni Paolo II valuta positivamente l’economia di mercato, però mette in guardia contro certe concezioni, estremamente liberiste, che tendono a schiacciare la persona umana. Nella Laborem Exercens, enciclica del 1981, si evince chiaramente questo pensiero perché “nel lavoro, mediante il quale la materiaviene nobilitata, l’uomo stesso non subisca una diminuzionedella propria dignità...Tutto ciò depone in favore dell'obbligo morale di unire la laboriosità come virtù con l’ordine sociale del lavoro,che permetterà all'uomo di «diventare più uomo» nel lavoro”. Infine don Celso ha sottolineato il tema del benessere dell’intera umanità, citando il n. 15 della Sollicitudo Rei Socialis, dove si afferma che “il sottosviluppo dei nostri giorni non è soltanto economico, ma anche culturale, politico e semplicemente umano, come già affermava l'Enciclica Populorm Progressio. Sicché, a questo punto, occorre domandarsi se la realtà così triste di oggi non sia, almeno in parte, il risultato di una concezione troppo limitata, ossia prevalentemente economica, dello sviluppo”.
Gesù anche in questo vangelo sale su una barca, passa da una sponda all’altra del fiume finché giunge nella sua città. Se stiamo attenti, vediamo come questo passaggio dalle rive è il simbolo del peregrinare di Gesù verso le varie situazioni di fragilità umana, malattia, infermità, peccato. L’incontro di oggi è con il paralitico. Una paralisi del corpo che Gesù associa a una paralisi del cuore. Gesù ha attraversato le città con uno sguardo pieno di misericordia e perdono e così parla all’infermo: “Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati".
Il perdono è la fonte della vera guarigione in quell’uomo e in noi, perché mettere a posto l’anima porta pace al cuore e al corpo. Il bene del cuore è il bene del corpo. Se il cuore è pulito e lavato dal peccato mortale, anche il corpo ne trova beneficio, pur se tu non ti puoi permettere di fare tutto. Quanti fratelli sono andati in pellegrinaggio per chiedere una guarigione fisica e sono tornati con una nuova spiritualità! Quante persone hanno saputo affrontare malattie dolorose con una profonda consapevolezza che si appoggiava a Dio o a Maria e con la grazia che aveva sfiorato il loro cuore!
Questo il miracolo da chiedere oggi: qual è l’infermità del mio cuore che mi paralizza anche all’esterno e non mi permette di camminare verso l’altro o non suscita in me una vera vita fatta di dono? Il riconoscimento di un miracolo comporta un cammino di conversione e un cambiamento nel proprio stile di vita. Risorgere interiormente per risorgere esternamente, perché il peccato ci porta alla paralisi totale, ci impedisce di amare, innalza attorno a noi un muro fatto di nebbia che confonde la luce con le tenebre. Il peccato è male perché ci fa del male, non perché Dio lo ha deciso. Il peccato ci tormenta, siamo gelosi, invidiosi, non ci basta mai quello che abbiamo e invece dobbiamo imparare a rendere grazie a Dio grazie all’Eucarestia che è la vera medicina e trasforma, rinnova, fa risorgere. Questa la sola cosa necessaria, eppure il mondo nonostante la pandemia non lo ha capito.
Estratto dalla Lectio mattutina di madre Maria Emmanuel Corradini, abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo, del 1° luglio 2020, Mt 9,1-8
L'avvocato Corrado Sforza Fogliani, che ha presieduto il Consiglio ABI (nel corso del quale Antonio Patuelli è stato confermato alla carica di Presidente) come consigliere più anziano di carica, è stato eletto Vicepresidente dell’ABI-Associazione Bancaria Italiana per i prossimi due anni, carica che aveva già ricoperto prima del biennio sabbatico previsto dallo statuto dell’Associazione dei banchieri. Il Presidente del Comitato esecutivo della Banca di Piacenza è stato confermato nella carica di Presidente di Assopopolari per i prossimi tre anni. Trattandosi di terzo mandato, ha statutariamente dovuto avere - per essere eletto – l’unanimità dei consensi. Nel corso dell’Assemblea delle Banche Popolari che ha presieduto, Sforza Fogliani ha illustrato i risultati raggiunti e, in particolare, i contatti avuti con la Commissione Banche, fra cui un’audizione. La categoria rappresentata dall’Assopopolari esprime oggi sul territorio del nostro Paese una compagine articolata in 60 banche popolari cooperative e del territorio, 186 società finanziarie, e oltre 250 corrispondenti con 600 mila soci e 6,3 milioni di clienti.
"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria. "Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.