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Notizie Varie

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«Appennino Smart», 14 milioni per il rilancio della montagna

 val taro

È un traguardo sul quale la Regione ha puntato molto, perché permette – tra l’altro – di contrastare il fenomeno dello spopolamento di aree che potrebbero correre il rischio di diventare marginali. Ed è l’Emilia-Romagna una tra le prime regioni d’Italia ad aver definito due Accordi di programma quadro (Apq) e un investimento da 26 milioni di euro complessivi, siglati dalla Regione e dedicati alle aree interne pilota del Basso ferrarese e dell’Appennino, che consentono di attivare ulteriori risorse nazionali per 3,7 milioni di euro, per ogni area interna.
Sistemi di mobilità, istruzione, tutela della salute: sono questi gli ambiti di intervento sui quali si investirà per consentire ad alcuni territori di rimanere al passo con il resto della regione. Oltre che al Basso ferrarese e all’Appennino, la Regione volge ora la propria attenzione all’Alta Valmarecchia. La firma anche di questo accordo non dovrebbe tardare.
“La sottoscrizione degli accordi di programma quadro del Basso ferrarese e dell’Appennino Piacentino Parmense- spiega l’assessora alle Aree interne, Barbara Lori-, costituisce un importantissimo passo per l’attuazione delle strategie ‘Fare Ponti’ e ‘Appennino Smart’ dalle quali ci aspettiamo importanti risultati. Grazie all'accordo, oltre alle risorse regionali in buona parte già erogate, arriveranno su questi territori anche i fondi nazionali che serviranno per finanziare servizi che miglioreranno la qualità della vita delle popolazioni locali”.
“Ad esempio, in questa fase di distanziamento imposta dal Covid-19- prosegue Lori- risultano di particolare utilità i servizi di didattica digitale, come anche quelli di telemedicina che consentono il monitoraggio a distanza dei malati cronici. Stiamo lavorando intensamente al nuovo ciclo di programmazione 2021-27 dei Fondi europei per lo sviluppo regionale e la coesione, vogliamo dare continuità alla sperimentazione avviata con successo nelle quattro aree interne pilota regionali con l’obiettivo di ampliarle ed estenderle ad altri territori”.

Si punta a costruire un territorio unitario
La strategia dell’Appennino Piacentino-Parmense “Appennino Smart” agisce su un’area vasta, caratterizzata da una notevole dispersione insediativa e di difficile accessibilità e punta a costruire un territorio unitario, che si pone l’obiettivo di sviluppare soluzioni condivise per i problemi comuni, contrastando il dissesto e rafforzando il sistema di protezione civile. Comprende 29 Comuni tra le province di Parma e Piacenza con oltre 58mila abitanti di cui 13 classificati in “area progetto” per un’estensione di oltre 1200 chilometri quadrati e il coinvolgimento di tre Unioni di comuni (Alta Val Nure, Alta Val d’Arda, Valli Taro e Ceno). L’Apq prevede 42 interventi, per un investimento complessivo di circa 14 milioni di euro, di cui circa dieci provenienti da risorse regionali dei programmi europei finalizzati a finanziare azioni di sviluppo produttivo, 3,7 da risorse nazionali per finanziare i nuovi servizi di mobilità, socio-sanitari e di istruzione e circa 600mila euro da cofinanziamenti locali.

Il sindaco di Bettola: i nuovi progetti saranno sperimentati nei nostri comuni
“Con la firma dell’Apq si apre finalmente la fase attuativa di ‘Appennino Smart’, declinazione nell’Appennino piacentino e parmense della strategia nazionale aree interne- commenta il sindaco di Bettola e portavoce dell’Appennino Piacentino-Parmense, Paolo Negri-. Dopo tre anni di progettazione, modifiche, approfondimenti che hanno portato questo territorio a definire e ad anticipare questioni divenute, qui e in tutta Italia, improvvisamente prioritarie (la medicina territoriale, la didattica distanza, la capacità di attivazione della protezione civile, il turismo lento), nel prossimo triennio tutte queste idee saranno sperimentate nella realtà dei comuni delle nostre valli. Oggi il mio ringraziamento va ai cittadini e agli amministratori dell’Area interna che in tutti questi anni hanno dato il proprio contributo per arrivare fino a qui. Tra tutti il mio ricordo va in particolare a Giovanni Malchiodi, sindaco di Ferriere e protagonista della strategia fin dalla prima ora, che purtroppo è scomparso a causa del coronavirus poco prima di vedere realizzato questo importante traguardo”.

Occorrono una scuola più moderna e più servizi sanitari
La strategia “Appennino Smart” del Piacentino-Parmense punta a valorizzare e rafforzare le esperienze di cooperazione e a dare soluzione ad alcune criticità del territorio. Le soluzioni progettuali individuate puntano su una scuola più moderna e che consenta l’accesso in extra-orario pomeridiano; servizi sanitari innovativi quali la medicina d’iniziativa, un sistema rafforzato di Case della Salute, la riduzione dei tempi di trasporto ai centri di cura, sia per emergenze sia per cure primarie; valorizzazione delle foreste e dei pascoli, dei beni culturali e ambientali e la creazione di itinerari escursionistici, la realizzazione di attività formative coerenti le direttrici di sviluppo, il rafforzamento del sistema di protezione civile.  
Si tratta quindi di un complesso di azioni di riqualificazione territoriale volte a favorire l’insediamento di nuova residenza ed una sempre maggiore frequentazione da parte di visitatori dai vicini centri della via Emilia.

Tra le misure significative delineate dalla strategia, quelle per incrementare i servizi alla cittadinanza con diversi interventi riconducibili alla medicina di iniziativa adottando un modello assistenziale che punta sulla prevenzione e l’educazione e favorisce la domiciliarità delle cure per ridurre il tasso di ospedalizzazione.
Altri interventi riguardano nuove strutture di accoglienza degli anziani, i servizi di trasporto flessibile anche a supporto delle esigenze di cura e i servizi di doposcuola e di accudimento dei bambini fino a 6 anni, per aiutare i genitori a conciliare gli impegni familiari con quelli lavorativi. Nella scuola si amplierà la didattica digitale, anche con l’allestimento di servizi mobili, favorita dall’investimento nelle infrastrutture per la banda ultralarga. Per quanto riguarda l’innovazione produttiva si punta a valorizzare la risorsa forestale a fini turistici e produttivi e a promuovere il turismo outdoor a piedi e in bici, con la creazione di cammini, la promozione di agriturismi e fattorie didattiche. Per far crescere le competenze professionali in questo ambito si realizzerà un Polo tecnico professionale per l’agroambiente e lo sviluppo rurale. Ulteriore obiettivo, il rafforzamento dell’associazionismo istituzionale di area vasta tra le tre unioni ricadenti nell’area progetto e il comune di Bardi, attraverso la gestione associata delle funzioni su sistemi informativi e protezione civile per contrastare con maggiore efficacia gli eventi calamitosi che in passato hanno colpito duramente l’area.

Pubblicato il 13 giugno 2020

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Piacenza, riaprono i Musei civici di Palazzo Farnese e di Storia Naturale

botticelli

Tornano accessibili al pubblico sabato 13 giugno 2020, dopo tre mesi di lockdown, i Musei civici di Palazzo Farnese e di Storia Naturale di Piacenza. Inoltre, dal 12 giugno, ogni venerdì sera dalle 21 alle 23 sino al 31 luglio, i Musei di Palazzo Farnese saranno aperti per visite guidate contingentate a tema. Questo l’orario di apertura, in vigore sino al 31 luglio: sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. I visitatori, che entreranno in numero contingentato in base alla capienza delle sale, dovranno indossare la mascherina, utilizzare i gel disinfettanti posti all’ingresso e mantenere le distanze di sicurezza.
“Riaprono finalmente – sottolinea l’assessore alla Cultura, Jonathan Papamarenghi –, dopo un lungo periodo di chiusura dovuto all’emergenza Covid-19, i Musei civici di palazzo Farnese e di Storia Naturale. Restituire al pubblico, naturalmente con tutte le cautele indispensabili, luoghi importanti della mappa culturale della città è un segno di ripresa e di vitalità che vale per tutta la comunità. Piacenza ritrova così la sua dimensione di città d’arte e riallarga lo sguardo a partire dai musei civici, che raccontano la nostra storia e le nostre radici. Inoltre, grazie anche alla professionalità e alla disponibilità dei dipendenti comunali, già da venerdì 12 giugno prenderà il via una lodevole iniziativa che consentirà al pubblico di apprezzare, anche in orario serale, le bellezze artistiche di palazzo Farnese. Un evento organizzato per promuovere ulteriormente il nostro patrimonio culturale museale, e per consentire ai cittadini residenti e ai turisti di ristabilire il contatto con la bellezza della città”.

“Storia di un palazzo: Margherita e la costruzione di Palazzo Farnese” è il tema che farà da filo conduttore alla visita guidata in programma venerdì 12 giugno, a partire dalle ore 21, a cura di Antonella Gigli, direttrice dei musei.

Venerdì 19 giugno sarà invece la volta di un approfondimento, sempre condotto da Antonella Gigli, di una delle opere più prestigiose conservate nei saloni di Palazzo Farnese: “Da Firenze a Piacenza: il viaggio e la storia del tondo di Botticelli”.

Poi a seguire, venerdì 26 giugno “Il ritratto specchio dell’anima: un percorso nella ritrattistica delle collezioni civiche”, il 3 luglio “L’ultima dei Farnese: Elisabetta da duchessa di provincia a regina di Spagna”, il 10 luglio “I grandi protagonisti della dinastia Farnese: papa Paolo III e Alessandro”, il 17 luglio “Un viaggio lungo i secoli: scoprire la collezione delle carrozze”, il 24 luglio “Tavole sontuose e mense frugali: la collezione di ceramiche e vetri” e infine venerdì 31 luglio “Piacenza preromana, in attesa della nuova sezione”.

Costo del biglietto: 3 euro. La prenotazione è richiesta entro il venerdì mattina, telefonando al numero 0523–492658 o scrivendo all’indirizzo mail info [DOT] farnese [AT] comune [DOT] piacenza [DOT] it

Nella foto, “Madonna che adora il Bambino e San Giovanino” di Alessandro Filipepi detto il Botticelli, presente nella collezione dei Musei Civici di Palazzo Farnese, Piacenza

Pubblicato il 12 giugno 2020

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Riapre a Parma la mostra «Vincent Van Gogh Multimedia & Friends»

parm

Dal 13 giugno al 16 agosto le porte di Palazzo Dalla Rosa Prati nel cuore della città di Parma, Capitale della cultura 2020-2021, si spalancheranno ai visitatori per la mostra "Vincent Van Gogh Multimedia & Friends", prodotta dalla Navigare s.r.l. Sarà un particolare percorso immersivo ed emotivo tra i capolavori del tormentato genio di Van Gogh.
Grazie a scenografici supporti multimediali ad altissima qualità si potrà entrare nelle opere del pittore olandese, nei suoi straordinari vortici di colore, nel suo universo creativo. I ritratti e gli autoritratti, le nature morte, i dipinti sui lavori artigiani e contadini, i paesaggi di Van Gogh, le campagne olandesi e francesi in cui si rifugiava, gli influssi onirici orientali, i colori del tramonto e della notte prenderanno vita, raccontandosi attraverso dense pennellate e fascinazioni digitali. Nella stanza segreta, inoltre, ci si potrà immergere nei capolavori di autori amici come Monet, Degas e Renoir giunti da prestigiose collezioni private.
«Ogni apertura è una buona notizia verso la ripresa di una reale vita culturale per la città – commenta l’Assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra -. Naturalmente in questa fase costituisce anche una nuova responsabilità: non solo quella di offrire un servizio culturale, ma di farlo in sicurezza andando incontro al visitatore in modo ancora più accogliente e completo». Per rispettare le norme di sicurezza, infatti, gli ingressi saranno contingentati e scaglionati ogni 15 minuti. All’ingresso ci sarà un termoscanner per misurare la temperatura.
L’ingresso è consentito solo con l’uso della mascherina.
Per le famiglie, è consentita la visita senza distanziamento.

L’esposizione è aperta dalle 9.30 alle 20 dal lunedì al venerdì e fino alle 21  il sabato e la domenica.
Si consiglia di acquistare il biglietto direttamente online: www.vangoghmultimediaexperience.it

Biglietti: intero 12 euro, ridotto 10 euro, gruppi 8 euro, scuole 5 euro.

Pubblicato il 10 giugno 2020


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Cadeo, la solidarietà dei cittadini in prima linea

bricconi

Sono 199 i buoni spesa consegnati a famiglie di Cadeo che hanno potuto così contare su un aiuto concreto per fronteggiare gli effetti economici dell’emergenza sanitaria che ha tolto reddito e serenità.
“I Buoni spesa erogati sono stati il frutto di una sinergia tra fondi elargiti dal Governo e quelli donati da numerosi cittadini convogliati nella raccolta fondi comunale Alimentiamo la solidarietà – spiega Marco Bricconi, primo cittadino di Cadeo -. Dove non sono arrivate le istituzioni è intervenuta la solidarietà della nostra comunità, questo mi rende orgoglioso di questo territorio”.
“I primi 146 buoni spesa sono stati erogati attraverso
la somma stanziato dal Governo, il cosiddetto Fondo di Solidarietà, dedicato ai nuclei familiari più esposti agli effetti economici dell'epidemia Covid-19 e individuati attraverso un bando comunale - aggiunge la vicesindaca Marica Toma -. Questi sono stati distribuiti in tre tranche e direttamente a domicilio per evitare assembramenti, attraverso i volontari del Gruppo Delta della Protezione Civile e a poterne beneficiare sono state le famiglie più gravemente colpite a causa dell'emergenza sanitaria Coronavirus, con la priorità data a coloro che non ricevono alcun sostegno economico pubblico, come il reddito di cittadinanza".
L'intervento di sostegno alle famiglie non si è fermato qui, ma sono stati utilizzati anche i soldi raccolti attraverso la raccolta fondi Alimentiamo la solidarietà, circa 11mila euro.
“L'Amministrazione attraverso l’apertura di un ulteriore bando, ha dato nuovamente la possibilità di ottenere nuovi aiuti anche a chi aveva già fruito del buono ma ancora in condizione di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa causa emergenza epidemiologica da Covid-19 – prosegue Toma-; così abbiamo distribuito ulteriori 53 buoni alimentari”.
“La raccolta fondi è tuttora aperta
sul c/c acceso presso Banca di Piacenza che ha il seguente codice IBAN IT48 Y051 5665 210C C028 0018 213, per non lasciare nessuno solo ad affrontare le difficoltà economiche”, conclude il sindaco .

Pubblicato il 10 giugno 2020

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Marzia Grandi è la nuova allenatrice del Busa Foodlab Gossolengo

marziagrandi allenatrice

Il Busa Foodlab Gossolengo riparte da Marzia Grandi: sarà l’allenatrice a guidare la formazione del presidente Maurizio Beccari nel prossimo campionato in serie B1. Una scelta che va nella direzione di contenimento dei costi dopo la promozione che ha visto l’ex coach Stefano Sassi tra i principali artefici della promozione e di un ottimo primo spezzone del campionato poi interrotto.
«La scelta di non rinnovare con coach Sassi è legata alla necessità di un ridimensionamento del budget - spiega il presidente Beccari - La sua stagione è stata positiva ed ha contribuito al salto di categoria: per questo a lui va il ringraziamento di tutta la società».
Grandi arriva al timone della prima squadra dopo l’esperienza dell’anno passato alla guida della formazione under 14 del Consorzio MioVolley. «Marzia si è messa a disposizione completa della società e la speranza è quella di proseguire in un proficuo rapporto di collaborazione - commenta Beccari - Adesso stiamo proseguendo con la definizione del roster».
L’esperienza della nuova allenatrice di casa Busa Foodlab inizia negli anni Novanta al Team 03 dove aveva seguito le formazioni giovanili. Il curriculum di coach Grandi si arricchisce in seguito al Copra (allenatrice e coordinatrice del settore giovanile) prima della lunga esperienza a Monticelli: cinque anni dalla C maschile (seconda di coach Capogreco) alla B maschile (seconda di coach Bruni) oltre che nelle under 17 e under 19 maschili. Ultimo risultato conseguito la vittoria della serie D sulla panchina del Carpaneto.
«Alla base della mia pallavolo c’è la convinzione che lavoro e tecnica siano la strada giusta per arrivare ai risultati: se le giocatrici riescono a divertirsi lavorando in palestra il più è fatto».
Dopo tre campionati nelle zone alte, per la formazione di Gossolengo la prossima sarà una stagione diversa: sul campo infatti si dovrà lottare per restare in serie B1. «Obiettivo principale condiviso con il presidente Beccari è quello di mantenere la categoria - conclude coach Grandi - Vista l’ossatura del roster che è quella più o meno dello scorso anno ricca di qualità trovo sia un obiettivo raggiungibile».

Pubblicato il 10 giugno 2020

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