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Notizie Varie

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Mausoleo Alberoni, ritrovate le sculture in marmo

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I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Bologna hanno reso noto il bilancio del loro operato nel 2019. Fra i numerosi risultati positivi, si segnala il recupero di quattro statue in marmo, trafugate tra il 20 e il 21 dicembre 1996 dalla chiesa di San Lazzaro e San Vincenzo de’ Paoli a Piacenza. Si tratta di:

Scultura in marmo, “Allegoria della Prudenza”, altezza cm 92; 

Scultura in marmo, “Allegoria della Carità”, altezza cm 92;

Scultura in marmo, “Angelo con fiaccola” altezza cm 52;

Scultura in marmo, “Angelo con fiaccola” altezza cm 52. 

A seguito degli accertamenti effettuati nella Banca Dati dei Beni culturali illecitamente sottratti gestita dal Comando Carabinieri TPC e le conseguenti indagini condotte dal Nucleo TPC di Bologna, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Piacenza, è emerso che le quattro statue presentate all’Ufficio Esportazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Firenze, per il rilascio dell’attestato di libera circolazione, risultavano parziale provento del furto (facenti parte di un complesso di ben sei sculture) consumato da ignoti 23 anni prima. 

Tali importanti opere scultoree – precisa un comunicato del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale - furono realizzate nel 1753 da don Giovanni Antonio Cybei, scultore carrarese che a metà del ‘700 fu attivo anche per la corte borbonica di Parma. L’originale gruppo scultoreo, posto ad ornamento del Mausoleo del cardinale Giulio Alberoni, comprendeva le statue allegoriche della Fortezza, della Prudenza, della Fede e della Carità, nonché due angeli reggi fiaccola, lo stemma ed il ritratto del defunto. Nei prossimi mesi i beni saranno restituiti alla pubblica fruizione con la loro ricollocazione all’interno della struttura ecclesiastica. 

Il ritrovamento dell’opera di Klimt

Inoltre, tra la fine del 2019 e l’inizio di quest’anno, il Nucleo TPC di Bologna, delegato dalla Procura della Repubblica piacentina, è stato impegnato, unitamente alla Squadra Mobile della Questura di Piacenza, nella complessa attività di indagine finalizzata ad acclarare le circostanze connesse al rinvenimento del dipinto “Ritratto di Signora” di Gustav Klimt, avvenuto a Piacenza il 10 dicembre 2019, e provento del furto commesso nel mese di febbraio 1997 ai danni della Galleria Ricci Oddi di Piacenza. L’esito della consulenza disposta dal P.M. sull’autenticità del bene recuperato è stato reso noto in occasione della conferenza stampa del 17 gennaio 2020. Sono poi proseguite ulteriori attività tecniche con l’ausilio di personale specializzato del Reparto Carabinieri Investigazione Scientifiche di Parma. 

L’attività 2019

Ma torniamo all’intero rapporto sull’attività complessiva svolta nel 2019 da parte dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Bologna. Sono aumentati, rispetto all’anno precedente, le verifiche sulla sicurezza anticrimine di musei – biblioteche e archivi (+ 25%), i controlli e la vigilanza in particolare alle aree archeologiche (+84,6 %), a quelle tutelate da vincoli paesaggistici e monumentali (+101%), nonché a mercati e fiere antiquariali (+8,3%) dell’intera regione. Oltre 1478 sono stati i beni controllati nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando TPC di Roma: si tratta, principalmente, di opere d'arte poste in vendita da privati attraverso case d'aste o siti internet e collezioni di reperti di interesse archeologico. 

L’aggressione speculativa alle aree sottoposte a tutela paesaggistica o vincolo archeologico è un fenomeno di crescente attualità che viene contrastato in sinergia con l’Arma territoriale e il supporto del Raggruppamento Aeromobili Carabinieri. Anche nel 2019 sono stati eseguiti monitoraggi aerei a bordo di elicottero del 13° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Forlì nell’intero territorio regionale con l’imbarco a bordo del velivolo anche di funzionari specializzati delle tre Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Bologna, Parma e Ravenna, per il necessario contributo tecnico. 

Sul piano repressivo, i Carabinieri del Nucleo TPC di Bologna hanno incrementato l’attività rispetto all’anno precedente, arrestando nr. 3 persone e denunciando all’Autorità Giudiziaria altre 51, poiché responsabili di aver violato le norme del Codice Penale e quelle che tutelano il patrimonio culturale nazionale (Codice dei beni culturali e del paesaggio D.Lgs 22 gennaio 2014, n. 42): nella maggior parte dei casi si tratta di reati di furto, ricettazione, contraffazione di opere d’arte ed in danno del paesaggio. 

Recuperati oltre 2300 beni

Le attività di polizia giudiziaria hanno consentito di recuperare e sequestrare 2341 beni, di cui 821 di tipo antiquariale, archivistico e librario, 2 reperti paleontologici e 1.518 reperti archeologici, nonché 113 opere d’arte contraffatte, per un valore economico stimato in € 3.241.000 per i primi e € 13.891.000 per i secondi. 

Il costante impegno profuso dai militari del Nucleo TPC di Bologna, validamente supportato dall'Arma territoriale e dagli altri reparti speciali dei Carabinieri, ha permesso di esprimere una efficace e coordinata azione preventiva sull'intera regione. Nello scorso anno, il numero di furti di beni culturali a livello regionale ha visto una netta diminuzione rispetto a quelli dell’anno precedente (da 73 nel 2018 a 48 nel 2019): in particolare, i luoghi di culto continuano a risultare i più colpiti con 24 casi. Andando ad analizzare tale tipologia nell’ambito dell’intera regione, c’è da considerare che per la maggior parte dei casi del 2018 si tratta di azioni furtive commesse con lo stesso modus operandi (di giorno con impossessamento di oggetti ecclesiastici, corone e gioielli posti a decoro di statue ed immagini sacre, previa effrazione di tabernacoli, cornici e/o contenitori di vario genere). Le conseguenti indagini sviluppate dal Nucleo TPC di Bologna, in collaborazione con gli altri reparti territoriali dell’Arma, hanno consentito di identificare due giovani ritenuti responsabili, singolarmente o in concorso tra loro, di 12 delle azioni criminose denunciate. 

I risultati degli accertamenti hanno, così, consentito all’Autorità Giudiziaria bolognese di emettere, il 23 gennaio 2019, una misura di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 35enne pregiudicato, all’epoca domiciliato a Rimini, in relazione a due episodi criminosi compiuti a Imola, il primo commesso nel marzo 2018, nel Santuario della Beata Vergine delle Grazie, per essersi impossessato di svariati oggetti in oro e metallo donati dai fedeli come ex voto, il secondo consumato nel luglio 2018, nella Chiesa di San Giacomo del Carmine, per essersi impossessato, della corona di lamina dorata posta sull’icona della Madonna del Pratello. 

Contro la contraffazione

Particolarmente significativo è stato l’impegno che il Nucleo TPC di Bologna ha posto in essere per contrastare la contraffazione delle opere d’arte, un fenomeno in forte espansione e che riguarda, soprattutto in termini quantitativi, l’arte contemporanea. Ne è l’esempio l’operazione “Paloma” che ha consentito di arrestare, in esecuzione di misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bologna, su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha disposto e coordinato le indagini, due bolognesi, già noti, a cui, sono stati contestati, a vario titolo singolarmente o in concorso tra loro i reati di: 

1) ricettazione del dipinto contraffatto olio su tela a firma Pablo Picasso denominato “El Pintor”; 

2) ricettazione continuata dei dipinti contraffatti olio su tela, uno a firma Pablo Picasso denominato “Buste de jeune garcon” e l’altro a firma Monet denominato “La roche –blond au soleil couchant”; 

Ad uno dei due indagati, tra l’altro, sono stati attribuiti anche quelli ancora più gravi di: ricettazione continuata di ulteriori 23 opere contraffatte di artisti di arte contemporanea (Fontana, Degas, Crippa, Castellani, Pecora, Morandi, Balla, Miro’, Reggiani, Kandinsky e Schifano) già sequestrate nel corso dell’attività investigativa; riciclaggio continuato dei suindicati dipinti contraffatti a firma Pablo Picasso, su cui eseguiva operazioni mirate a camuffarne la provenienza illecita. 

Il valore economico di tutti i beni falsi sequestrati nel corso della sola operazione “Paloma” è stato stimato, qualora commercializzati come autentici, in circa 10 milioni di euro.

Le operazioni più significative

Tra le operazioni di servizio più significative concluse lo scorso anno, oltre al recupero delle opere piacentine, si segnala il recupero e la restituzione al legittimo proprietario del dipinto olio su tela “Paesaggio Portuale” cm 88 x 68 dell’artista Berchem Nicolaes Pieters (1620-1683) risultato parziale provento di un furto in abitazione consumato in Bologna nel 2005; il bene, rimpatriato nel mese di novembre 2019 dalla Svizzera con la collaborazione di Interpol, era stato rintracciato poiché posto in vendita presso un esercizio commerciale con sede in San Gallo (Svizzera), sequestrato con la collaborazione della Polizia Elvetica, prima che si disperdesse, e poi confiscato per la consegna allo Stato Italiano dalla Procura Elvetica, a seguito di rogatoria internazionale emessa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.

Pubblicato il 29 maggio 2020

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Piacenza, nuovo autovelox a Roncaglia

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E’ stato installato nella mattina di giovedì 28 maggio 2020 nell’abitato di Roncaglia (Piacenza), lungo la strada provinciale SP10 in direzione di Caorso, un nuovo impianto autovelox, che rientra nel progetto di posizionamento di una serie di dispositivi di dissuasione di velocità annunciato dall’Amministrazione Barbieri nei mesi scorsi e che ha già interessato Sant’Antonio e Mucinasso. Dopo la collocazione della caratteristica gabbia arancione, l’autovelox sarà messo in funzione nei prossimi giorni secondo le modalità previste e le disposizioni normative vigenti, non appena verrà tracciata la relativa segnaletica, comprensiva anche dei previsti e necessari divieti di sosta nelle immediate vicinanze del dispositivo stesso.

“E’ un impegno che ci eravamo assunti già dalla campagna elettorale e nei successivi incontri con i residenti della zona – commentano gli Assessori alla Sicurezza, Luca Zandonella, ai Lavori Pubblici, Marco Tassi, e alla Mobilità, Paolo Mancioppi – Per la sua ubicazione, vi è stato un confronto continuo tra gli uffici comunali, la Polizia Locale e gli abitanti della frazione, cercando la migliore soluzione possibile. Si tratta di una risposta concreta a una richiesta di maggiore sicurezza che si trascinava da anni. Il dispositivo, come gli altri già installati e da installare, rappresenta prima di tutto un deterrente al mancato rispetto del Codice della Strada e, come gli altri, abbiamo deciso di posizionarlo su un’arteria dove la velocità elevata crea troppo spesso pericolo per i ciclisti e i pedoni”.

Pubblicato il 28 maggio 2020

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Nuove sane abitudini: la campagna che invita a essere responsabili

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L’utilizzo delle mascherine, il rispetto del distanziamento, la consuetudine dell’igienizzazione. Sono alcune delle “Nuove sane abitudini” su cui punta la campagna di comunicazione della Regione Emilia-Romagna e del Sistema sanitario regionale, pensata e realizzata per garantire la salute dei cittadini nella fase post emergenza Covid-19, caratterizzata dalla ripresa delle attività sociali ed economiche. La campagna si svilupperà in due fasi fino a luglio, ha l’obiettivo di dare indicazioni e informazioni, ma anche di chiedere ai cittadini di continuare a mantenere i comportamenti, responsabili e corretti, adottati durante l’emergenza. Non più eccezioni, ma “nuove sane abitudini”, necessarie per evitare che azioni sbagliate possano portare a una ripresa dei contagi. “Nella battaglia contro il Coronavirus serve l’apporto di tutti- ha sottolineato in videoconferenza l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-: non solo medici e infermieri, ma anche di ogni singolo cittadino. È indispensabile continuare a mantenere i comportamenti adottati in fase emergenziale; si tratta di una questione di responsabilità, di rispetto per sé stessi e per gli altri. Per questo- ha aggiunto l’assessore- abbiamo ritenuto opportuno fare chiarezza anche sull’uso appropriato dei dispositivi da utilizzare nella quotidianità, vista la presenza di comunicazioni contraddittorie provenienti da fonti poco affidabili. Ripartire vuol dire non commettere passi falsi, per non dover tornare indietro”.
Tre i concetti chiave proposti dal servizio sanitario regionale: “non dimentichiamo quanto abbiamo acquisito”, “impariamo a proteggerci” e “ripartiamo”; sui primi due si articola la prima fase della campagna con le 10 regole da rispettare. Alla seconda fase è affidato invece il concetto di “ripartenza”, intesa nelle sue diverse espressioni e ricadute sulla comunità regionale: su questo, in pochi giorni sarà pronto uno spot per tv e radio. Già oggi parte invece la campagna web e social, con una sezione on line - https://nuovesaneabitudini.it/ - un carousel di 10 illustrazioni e altrettante clip video sulle sane abitudini da adottare, oltre a una locandina riassuntiva delle 10 azioni, materiale che sarà distribuito e disponibile nelle strutture sanitarie, negli Urp, negli spazi pubblici, in farmacie e studi medici, e diffuso attraverso diversi altri canali.

*Mantieni almeno un metro di distanza: il distanziamento fisico è uno dei modi più sicuri per proteggere sé stessi e gli altri. È importante rispettare la distanza con tutti, conoscenti e sconosciuti, sintomatici e asintomatici, con maggiore riguardo per le persone più fragili (come anziani, immunodepressi, cardiopatici).
*Lava spesso le mani: usa acqua e sapone (per almeno 40 secondi) oppure sfrega le mani con un gel idroalcolico (per almeno 20 secondi) facendo attenzione a pulire a fondo e in modo completo le mani. È necessario ripetere l’operazione molte volte nell’arco della giornata, soprattutto dopo aver maneggiato oggetti toccati da altre persone o potenzialmente esposte al virus.
*Non toccarti il viso: non toccarti occhi, naso, bocca se non dopo esserti opportunamente lavato le mani. Meno ci si tocca il volto, più si riducono le possibilità di contagio. Per questo, ad esempio, non ci si deve assolutamente toccare il viso dopo essersi sistemati la mascherina che si sta indossando.
*Indossa i guanti solo se necessario: le mani, opportunamente e frequentemente lavate, garantiscono una protezione superiore rispetto all'uso dei guanti che, oltre ad aumentare il rischio di contagio, diventano rifiuti plastici di difficile smaltimento. Nella quotidianità, lavare spesso le mani è più sicuro che indossare i guanti.
*L’uso dei guanti, invece, è raccomandato sempre per chi lavora a contatto con persone malate (ad esempio negli ospedali, ambulatori, residenze sanitarie o nell’assistenza a casa) e nel settore della distribuzione di alimenti (alimentari, ristorazione, mense).
*Indossa la mascherina: in Emilia-Romagna è obbligatorio l’uso della mascherina (chirurgica monouso o in tessuto lavabile): all’aperto se non si può mantenere la distanza di un metro; nei locali pubblici, inclusi i mezzi di trasporto. Occorre utilizzare mascherine chirurgiche o in tessuto lavabile.
*Indossa correttamente la mascherina: igienizza le mani prima di indossarla; copri sempre e completamente naso e bocca; non toccare la parte frontale durante l’uso o per toglierla; buttala quando è umida o deteriorata; se è lavabile, riponila in un sacchetto prima di detergerla.
*Usa la piega del gomito quando tossici o starnutisci: se devi tossire o starnutire, copri la bocca e il naso servendoti della piega del gomito e non della mano. L’uso della mano favorisce la trasmissione di eventuali germi a superfici, oggetti o altre persone a te vicine.
*Arieggia spesso i locali: cambia frequentemente l’aria nei locali in cui passi del tempo e prediligi le attività all’aria aperta. In questo modo respiri aria più pulita e con minore concentrazione di germi.
*Pulisci e disinfetta le superfici: puoi igienizzare le superfici e rimuovere la presenza di germi, lavandole con normali detersivi e disinfettandole con prodotti a base di alcool etilico al 70% o candeggina opportunamente diluita (ipoclorito di sodio 0,1%).
In caso di sospetto contagio, stai a casa e avverti il medico: se compaiono sintomi come febbre, tosse, difficoltà respiratorie, vomito o diarrea oppure se hai avuto un contatto stretto con una persona positiva al Covid-19, avverti immediatamente il tuo medico curante o la guardia medica e segui attentamente le istruzioni che ti saranno fornite. La seconda fase riguarda l’insieme delle misure per la ricostruzione del tessuto sociale ed economico dell’Emilia-Romagna, il rilancio delle politiche di sviluppo sostenibile e di forti investimenti pubblici, in parte già delineati dal piano di opere e interventi della Giunta regionale. Partirà a fine giugno/inizio luglio e si articolerà, oltre che su web e social, anche sugli altri media con affissioni sull’intero territorio regionale, spot radiofonici e tv.

Pubblicato il 28 maggio 2020

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Quasi due milioni di euro per sostenere agriturismi e fattorie didattiche

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Risorse fresche per 1,9 milioni di euro e la proroga a fine settembre dei bandi del Programma di sviluppo rurale da 7 milioni di euro. L’Emilia-Romagna punta sulla ripartenza dei 1200 agriturismi e delle oltre 300 fattorie didattiche attivi da Piacenza a Rimini e dal mare alla montagna, con un finanziamento regionale “una tantum” da un milione e 900 mila euro per sostenere nella fase 2 e far ripartire, in vista della stagione estiva, un settore duramente colpito dal lockdown dovuto all’emergenza coronavirus. Accanto all’impiego di nuove risorse e sempre per rafforzare un comparto economico importante per tutto il territorio regionale, è stata decisa anche la proroga a fine settembre della scadenza per partecipare ai bandi del Programma di sviluppo rurale (Psr): 7 milioni di euro di finanziamenti per favorire la riqualificazione e l’ampliamento delle strutture ricettive e di servizio degli agriturismi.
E per garantire soggiorni in sicurezza a ospiti e operatori, la Regione ha stilato un apposito protocollo condiviso con associazioni, sindacati ed enti locali, con le misure anti Covid da adottare per la riapertura. Le nuove misure economiche insieme all’azione della Regione Emilia-Romagna a sostegno della riapertura di agriturismi e fattorie, sono state illustrate dall’assessore regionale all’agricoltura, Alessio Mammi, nel corso di una conferenza stampa, organizzata da Cia (Confederazione italiana agricoltori), con Cristiano Fini, presidente Cia Emilia Romagna e Massimo Bottura, presidente regionale dell’associazione agrituristica Turismo Verde. “Quello degli agriturismi è un sistema molto importante per questa regione- spiega Mammi -. Solo l’anno scorso 160mila persone sono state ospiti di queste strutture con circa 450mila pernottamenti determinando un aumento complessivo del 6,8% dei soggiorni rispetto all’anno precedente. È un sistema in crescita fatto di aziende in grado di ospitare al meglio e in tutta sicurezza turisti dalla nostra regione, dall’Italia e speriamo presto anche dall’estero e grazie all’impegno di tutti ci sono le condizioni per ripartire in tranquillità”.
“Gli agriturismi- chiude l’assessore- sono soprattutto un luogo di cultura dove c’è l’incontro tra terra e tavola, tra produzione e trasformazione in cibi di eccellenza per cui siamo famosi nel mondo, in posti bellissimi capaci di offrire soggiorni e vacanze adatti a tutti”. Sono 1197 le aziende agrituristiche attive in regione e 300 le fattorie didattiche. In 308 strutture si può solo dormire, in 332 solo ricevere i pasti, mentre in 525 sono disponibili entrambi i servizi. Inoltre, 596 strutture agrituristiche offrono la possibilità di svolgere almeno una tra attività sportive, ricreative, culturali, didattiche. All’inizio del 2020, con l’approvazione della normativa di settore, si è dato l’avvio anche all’enoturismo, attività svolta da aziende agricole che coltivano vite o producono vino e che offrono la possibilità agli ospiti di visitare le loro vigne e cantine, conoscere gli strumenti di coltura e produzione, degustare ed acquistare il vino. Venendo ai dati nel 2019 il settore è cresciuto del 2,7% (38 unità) per quanto riguarda gli agriturismi attivi rispetto all’anno precedente. Sono aumentati i soggiorni del 6,8% sul 2018 e sono 159.285 i turisti che hanno deciso di scegliere questa tipologia ricettiva con 439.773 pernottamenti e una permanenza media di quasi 3 notti. Un trend di crescita delle presenze superiore alla media di tutte le strutture ricettive, sia per il numero di turisti accolti (+6,8% contro un +1,2%), sia per tasso di permanenza, con un +3,9%, rispetto al totale delle strutture ricettive.

Pubblicato il 28 maggio 2020

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Al via “Viralissima”, festival musicale televisivo e online di un mese

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Un grande festival musicale in tv e on line, senza confini di genere, per celebrare la vivacità culturale dell’Emilia-Romagna. E’ Viralissima, rassegna di un mese ideata e organizzata dall’Assessorato alla Cultura e paesaggio della Regione Emilia-Romagna, che da giugno andrà in onda sul canale 118 del digitale terrestre e sul 5118 di Sky, sul sito LepidaTv (www.lepida.tv), sul canale YouTube LepidaTV OnAir, oltre che sul portale EmiliaRomagnaCreativa (www.emiliaromagnacreativa.it) e sulle pagine web e social degli operatori culturali coinvolti nell’evento.
Un festival che giunge dopo il successo de #laculturanonsiferma, che sugli stessi canali nel periodo del lockdown in due mesi ha registrato oltre 430 mila gli accessi sul web e 480 mila per le dirette in streaming, cui si sommano gli utenti della programmazione televisiva su lepida e Sky, in collaborazione con centinaia di soggetti culturali e migliaia di artisti. “Viralissima“ metterà nello stesso cartellone oltre 30 artisti, al di là dei linguaggi, esponenti tra i più originali e rappresentativi della musica in Emilia-Romagna, dal rock all’elettronica, dalla canzone d’autore all’hip hop. Protagonisti saranno anche alcuni dei club più blasonati della regione, che ospiteranno i concerti ripresi da troupe che si occuperanno della realizzazione delle trasmissioni televisive, con l’obiettivo di ridare linfa vitale a una scena che riveste grande importanza sia per i suoi risvolti artistici che per quelli occupazionali.
Da Massimo Zamboni a John De Leo, dal Confusional Quartet a Tiziano Popoli e Teo Ciavarella, un cartellone di primo piano si snoderà sui palchi di Ferrara, Bologna, Parma e altre città della regione (selezionato da una commissione di esperti e operatori del settore) per dei live set ripresi dalle telecamere di 4 video crew (indipendenti), che su ogni concerto realizzeranno una puntata di Viralissima. “Abbiamo voluto questa iniziativa - commenta l’assessore alla Cultura Mauro Felicori - per sostenere importanti settori della filiera musicale duramente colpita dall’annullamento di concerti e festival, grazie a un finanziamento straordinario della Giunta regionale. Il nostro obiettivo è quello di contribuire a ridare linfa vitale a una scena che riveste grande importanza, sia per i suoi risvolti artistici che per quelli occupazionali. Una scena che ha contribuito in maniera determinante a definire una immagine della Regione come di un territorio ad altissima vocazione musicale. E anche con questo progetto, che potrà ripetersi e rinnovarsi, continua la sperimentazione di Lepida come canale al servizio delle arti nella regione”.
Gli artisti coivolti: Alfio Antico, Altre di B, Beatrice Antolini, BMA 2020 Showcase, Clever Square, Confusional Quartet, Dente, Don Antonio (Antonio Gramentieri), ERJ Orchestra, Giardini di Mirò, Godblesscomputer, Her Skin, Inoki, John De Leo, Joycut, Julie’s Haircut, La Metralli, Laura AgnusDei, Mariposa, Massimo Tagliata, Massimo Volume, Massimo Zamboni, Modena City Ramblers, Moder, Murubutu, Musicaperbambini, Ofeliadorme, Oopooiopoi (Vincenzo vasi, Valeria Sturba), Rares, Sid, Skiantos+Nevruz, Teo Ciavarella, Tiziano Popoli. I club: Torrione (Ferrara), Locomotiv (Bologna), Bronson (Ravenna), Centro Musica (Modena), Estragon (Bologna), Vidia (Cesena), Colombofili (Parma).

Pubblicato il 28 maggio 2020

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