Filippo Guglielmino è il nuovo questore di Piacenza. Prende il posto di Pietro Ostuni che dopo due anni di servizio nella nostra città andrà a Roma. Ostuni, approdato a Piacenza, nel febbraio 2018, sarà infatti il nuovo direttore della segreteria del dipartimento di Pubblica Sicurezza Analisi Programmi e Documentazione. Guglielmino, 60 anni, viene dalla questura di Lecco. Si è laureato in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano, con specializzazione in Criminologia. E’ stato Vicario del Questore di Lecco (2009-2011), di Savona (2012-2013), di Como (2014) e di Bergamo (2015 – 2016). E’ stato promosso Dirigente Superiore il 3 aprile 2017 e dal 20 aprile è Questore della Provincia di Lecco.
Il coronavirus non ha fermato l’attività dei Maestri del Lavoro di Piacenza. Anche durante l’emergenza i Maestri del Consolato di Piacenza sono stati attivi ed hanno contribuito, con un atto di solidarietà, con cinquemila euro donati all’AMOP, alla missione del prof. Luigi Cavanna che è andato, casa per casa, per curare le persone colpite dal virus. Ora i Maestri del Lavoro, la settimana prossima, tornano, virtualmente, nelle scuole piacentine, alla vigilia della maturità, con una videoconferenza sulla ricerca del lavoro dopo il diploma. "In questi mesi di Lockdown - ha dichiarato il Console Provinciale dei Maestri del Lavoro, Emilio Marani - lo smart working ci ha permesso di tenerci in contatto e svolgere parzialmente la nostra attività. Con grande sensibilità il Consolato ha subito deciso di contribuire concretamente al sostegno della comunità sanitaria impegnata ogni giorno nella lotta contro l’epidemia Coronavirus donando l’equivalente delle quote associative 2020". "Ora – ha aggiunto il Console Marani - dopo l’opportuna sanificazione e le dovute attenzioni abbiamo riaperto la nostra sede provinciale. La prossima settimana effettueremo il primo incontro, in videoconferenza, con due classi dell’istituto Volta di Castel San Giovanni con la nostra testimonianza sul tema “La Ricerca del Lavoro” richiesta espressamente dai docenti. L’emergenza Covid-19 che ci ha così duramente colpito, - ha detto ancora il Console Marani - ci ha impedito di attuare il nostro consueto programma come Consolato Provinciale. Ma abbiamo cercato, nel limite del possibile, di procedere con la nostra consolidata attività scuola-lavoro. Prima dell’emergenza abbiamo ultimato l’attività rivolta agli studenti delle classi seconde e terze medie delle Scuole secondarie di primo grado, con incontri in aula. Contiamo di programmare, appena possibile, una giornata per la premiazione degli studenti meritevoli. Per gli Istituti Superiori, ad oggi, sono già stati effettuati 27 incontri con 47 classi, coinvolgendo 818 studenti, 84 insegnanti e due visite aziendali. Siamo in contatto con gli istituti per effettuare, come facciamo la prossima settimana a Castel San Giovanni, video-collegamenti che sostituiscano i nostri incontri in aula. Abbiamo, inoltre, mandato agli stessi Istituti alcune tracce per potere fare svolgere ai ragazzi un tema in merito all’attuale situazione di emergenza virus. I migliori elaborati saranno premiati con incentivi allo studio che contiamo di consegnare, nei prossimi mesi, in un convegno in funzione dell’evoluzione epidemiologica. Valuteremo le modalità e la tempistica di tale evento conclusivo". Quest’anno il Primo Maggio, vista l’emergenza, non sono stati nominati i nuovi Maestri del Lavoro. "I candidati per «La stella al merito del Lavoro», - ha spiegato il Console Marani - che comporta il titolo di Maestro del Lavoro dell’anno in corso, restano in sospeso. Siamo in attesa delle nomine da Roma (la commissione, per l’emergenza in corso, non si è ancora riunita). Era consuetudine da parte del Consolato accompagnare i nuovi maestri per la premiazione il 1° maggio a Bologna e presentarli, poi, alle autorità piacentine durante la nostra assemblea annuale. Nei prossimi giorni verrà consegnato a tutti i Maestri, agli enti e alle aziende che collaborano alle nostre iniziative, la nostra rivista nazionale “Il Magistero del Lavoro” diretto dal giornalista piacentino Gaetano Rizzuto".
Il dottor Luca Groppi è il nuovo Direttore di Confindustria Piacenza, nominato in sostituzione del compianto Cesare Betti, prematuramente scomparso il 14 marzo scorso. Il dottor Groppi, 42 anni laureato in giurisprudenza coniugato con un figlio, nonostante la giovane età, vanta una lunga presenza in Confindustria Piacenza dove è entrato come stagista, da studente nel 1995. Subito assunto, grazie alle sue capacità, immediatamente apprezzate . Ha quindi portato a termine la sua formazione senza interrompere la sua collaborazione con l’Associazione.
E’ esperto di fisco, di internazionalizzazione, anche in qualità di temporary export manager, funzione che ha esercitato per diverse aziende associate. E’ responsabile del Centro Studi dell’Associazione, è nel Consiglio di Amministrazione di CEPI, in rappresentanza della CCIAA, e nel Consiglio di Piacenza Alimentare. E’ stato parte attiva nei tavoli di EXPO 2015.
Il Presidente Alberto Rota, nell’annunciare questa nomina, esprime soddisfazione per questa scelta condivisa da tutti gli associati che valorizza il percorso compiuto dal dottor Groppi all’interno dell’Associazione che lo ha portato a maturare una profonda conoscenza non solo del sistema industriale piacentino (di cui ha dato conto anche attraverso le periodiche indagini congiunturali nel nostro Centro Studi) ma anche dei suoi rapporti internazionali.
A Luca Groppi i migliori auguri di buon lavoro da parte di tutti i colleghi di Confindustria Piacenza.
“Volersi bene più di prima”, strategie per preservare e far crescere la relazione di coppia, è il tema dell’incontro promosso per giovedì 11 giugno dalle ore 17.30: seminario interattivo tenuto su internet su piattaforma Meet, rivolto ad adulti, ma anche a studenti delle scuole superiori interessati a comprendere meglio il tema dei rapporti interpersonali. L’appuntamento è promosso da Associazione Genitori Piacenza 4, Associazione Oratori Piacentini, Parrocchia di San Lazzaro – Oratorio di Strada odv, in collaborazione con Educatori di Strada e condotto dal webinar Maurizio Iengo, psicologo-psicoterapeuta, formatore-mental coach educatore di strada.
Al temo del Coronavirus i rapporti di coppia sono sottoposti ad una “prova da stress”. In questo webinar si parlerà di come ridurre quel “metro di distanza” che rischia di crearsi nella coppia. Per partecipare occorre scrivere a info [AT] educatoridistrada [DOT] it per ricevere tutte le informazioni su come partecipare al webinar che si tiene sulla piattaforma Meet. Si prega di segnalare la propria adesione entro martedì 9 giugno.
Turni di frequenza differenziati e utenti organizzati in piccoli gruppi stabili di massimo cinque persone; riorganizzazione degli spazi interni, rispetto delle norme igieniche e di sanificazione, utilizzo delle mascherine e test sierologici. E ancora, predisposizione di un progetto personalizzato formulato con l’utente e la famiglia che, oltre alla frequenza del Centro, possa prevedere ulteriori interventi, a distanza o domiciliari; poi trasporti da garantire in sicurezza. Con queste nuove regole dettate dalla Regione, in Emilia-Romagna possono gradualmente riaprire le porte, già da questa settimana, i Centri diurni per persone con disabilità. Le Linee guida - approvate dalla Giunta nell’ambito del Piano regionale per la riorganizzazione dei servizi sociosanitari e presentate in Commissione assembleare dalla vicepresidente con delega al Welfare, Elly Schlein - sono state definite per consentire il riavvio delle attività dei Centri diurni mettendo al primo posto la sicurezza di utenti, famiglie e operatori nella fase due dell'emergenza causata dal Coronavirus. Sono state redatte attraverso il confronto con Enti locali ed Anci, Enti gestori, Organizzazioni sindacali e federazioni regionali delle associazioni di persone con disabilità e loro famiglie. Si riparte dunque progressivamente con una ripresa graduale dell’attività ordinaria dei Centri diurni per le persone con disabilità, mentre resta maggior cautela e la sospensione per quelle che accolgono le persone anziane più vulnerabili al contagio da Covid-19, fermi restando gli interventi individuali per i casi più gravi. La Regione, per garantire una puntuale conoscenza dell’evoluzione di questa fase su tutto il territorio, ha previsto un sistema di mappatura della riattivazione dei servizi tramite un monitoraggio regionale di livello distrettuale, attraverso gli Uffici di Piano e le Aziende sanitarie, per raccogliere dati utili sulle varie fasi di riattivazione dei servizi. “Con le Linee guida che dovranno essere applicate in tutti i distretti e servizi della regione, i Centri diurni per persone con disabilità potranno riprendere le proprie attività in sicurezza- dichiarano la vicepresidente Elly Schlein e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. La riapertura sarà graduale, attraverso la rimodulazione dei servizi a livello distrettuale e la co-progettazione con gli enti gestori nel rispetto delle linee guida, è importante riavviare subito dove possibile l’attività, che rappresenta un supporto fondamentale e insostituibile anche per le famiglie”. Sono 195, in Emilia-Romagna, i Centri diurni socio-riabilitativi e 84 i Centri socio-occupazionali che ospitano quotidianamente oltre 5mila persone con disabilità gravi e gravissime; per la maggior parte sono gestiti da cooperative sociali. Ogni struttura potrà riaprire le porte dopo aver condiviso il proprio piano con i Comuni e le Aziende sanitarie di riferimento, gli operatori, i rappresentanti sindacali e le famiglie. “É però importante- aggiungono Schlein e Donini- che le strutture già in grado di rispettare le regole riaprano al più presto, perché a causa del lungo isolamento le persone con disabilità rischiano di vedere compromessi l’autonomia e il livello di partecipazione sociale raggiunti; al tempo stesso, le famiglie hanno bisogno di sentirsi sollevate dopo un periodo così lungo e faticoso di assistenza dei propri cari. Naturalmente, non possiamo fare nessun passo indietro sulla sicurezza e l’attenzione sul rischio contagio deve rimanere massima. Occorre essere prudenti- concludono gli assessori- e rispettare rigorosamente i protocolli di sicurezza definiti, per la tutela di ospiti, famiglie e personale”.
UNA NUOVA PROGRAMMAZIONE. L'Ente gestore di ogni Centro diurno dovrà definire una nuova programmazione delle attività per garantire in questa fase dell'emergenza il rispetto delle norme per la sicurezza di utenti ed operatori. In particolare, per assicurare il distanziamento fisico, ciascun Centro dovrà individuare nuove modalità di frequenza, suddividendo gli utenti in piccoli gruppi (massimo 5 persone), che frequenteranno il servizio su turni giornalieri (mattina e/o pomeriggio) e/o in giorni alternati di frequenza su base settimanale. Per aumentare la capacità di accoglienza del servizio potrà essere programmata l'apertura anche nei fine settimana e nel periodo estivo. In ogni struttura potranno essere introdotte e costantemente aggiornate soluzioni flessibili, tenendo in considerazione le dimensioni e l'articolazione degli spazi interni ed esterni, il numero complessivo degli utenti, il livello di autonomia degli ospiti e la loro capacità di rispettare i comportamenti per contenere il rischio di contagio (distanziamento, igiene delle mani, uso delle mascherine). In accordo con il Comune e le Aziende sanitarie, l'Ente gestore dovrà garantire priorità di accesso alle situazioni di maggiore gravità e fragilità del nucleo familiare. Andrà comunque assicurata a tutti gli utenti la frequenza del servizio. Per ogni utente dovrà essere formulato, in accordo con le famiglie, un progetto personalizzato che, oltre alla frequenza parziale del centro, potrà prevedere anche ulteriori interventi, a distanza o domiciliari. Gli interventi potranno coinvolgere gli utenti individualmente o in piccoli gruppi rispettando il distanziamento e con uso di mascherine per tutti gli operatori e gli utenti che le possano utilizzare. Per quanto riguarda gli operatori, l'Ente gestore può concordarne il numero con Comuni e Aziende sanitarie, modificando il rapporto utente/operatore per garantire il rispetto delle norme di sicurezza, in particolare per la vigilanza e il sostegno alle persone disabili che hanno difficoltà a mantenere il distanziamento, per cui si prevede di intervenire con un operatore per ogni utente. Il trasporto delle persone che frequentano i Centri dovrà essere effettuato in sicurezza, quindi garantendo la sanificazione dei mezzi, il distanziamento e l'utilizzo di dispositivi di protezione individuale da parte degli operatori e, se possibile, anche da parte degli utenti con disabilità. Agli operatori e agli utenti dei centri diurni sarà effettuato, con cadenza periodica concordata con le Aziende Usl territorialmente competenti, il test sierologico per la determinazione dell’eventuale avvenuto contatto con Covid-19. Infine, per quanto riguarda il finanziamento e la remunerazione delle attività, verranno utilizzate le risorse dei Fondi nazionale e regionale per la non autosufficienza, comprese quelle del “Dopo di noi” e “Vita indipendente”. Risorse aggiuntive arriveranno infatti dallo Stato, che – con il decreto Rilancio - aumenterà il Fondo nazionale non autosufficienza di 90 milioni di euro, e destinerà 40 milioni per il 2020 per finanziare un apposito canale di sostegno per le strutture semiresidenziali per persone con disabilità”.
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