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Notizie Varie

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Calendasco e Sarmato sensibilizzano i più giovani sull’utilizzo della plastica

 tavolo conf stampa

Lotta al consumo di plastica monouso e tutela degli alberi, fondamentali per abbattere la Co2 e migliorare la qualità dell’aria. È questo il cuore di "Calendasco e Sarmato verso il 2030", programma di azioni e iniziative elaborato dai Comuni di Calendasco e Sarmato e finanziato dalla Regione nell’ambito del progetto comunitario Shaping fair cities, che punta a promuovere sul territorio gli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. È stato presentato in Provincia, alla presenza di una rappresentanza del movimento “Fridays for future” piacentino. 
Allo stesso tema sarà dedicata una campagna informativa nei luoghi pubblici dei due paesi, una campagna affissioni, un contest sui social media e lezioni di educazione ambientale rivolte agli studenti. Il 24 aprile, in occasione del 5° Sciopero globale per il clima, tutti gli alunni delle elementari e delle medie riceveranno in dono una borraccia, gadget ecosostenibile per ridurre il consumo di bottigliette. Altra azione concreta prevista, un corso di lingua italiana per stranieri centrato sulle “Parole della sostenibilità”, quindi declinato sul lessico della raccolta differenziata. Altro ambito su cui si concentrerà l'attenzione saranno gli alberi, fondamentali per abbattere le emissioni responsabili del cambiamento del clima. Gli alunni delle elementari potranno seguire laboratori di lettura e artistici, quelli delle medie saranno guidati a conoscere le alberature diffuse sul territorio e il contributo che ciascuna fornisce nell'abbattere la concentrazione di anidride carbonica. Un lavoro che permetterà di realizzare una "mappatura" online del verde pubblico e che terminerà con l'incontro con Roberto Spaggiari, l'imprenditore di Parma che ha piantumato 11mila alberature per creare una "barriera verde" lungo l'Autostrada del Sole. "Tutte le azioni in programma continueranno anche nei prossimi mesi con progetti concreti per ridurre la produzione di rifiuti, aumentare la raccolta differenziata e tutelare il verde pubblico", affermano Ferrari e Zangrandi. "Siamo tra i sindaci più giovani della provincia e ci è sembrato un dovere affrontare, fin dall'inizio del nostro mandato, un tema centrale come la lotta ai cambiamenti climatici, da cui dipende il futuro delle prossime generazioni". "Abbiamo ottenuto il finanziamento regionale per farlo, e siamo così entrati a fare parte di una rete che in otto Paesi europei conta città ben più popolose rispetto ai nostri comuni”, concludono. “Ne siamo orgogliosi e lavoreremo al meglio per dimostrare che anche le comunità più piccole possono dare un contributo per salvare il pianeta".


Il progetto comunitario "Shaping fair cities". Il progetto "Calendasco e Sarmato verso il 2030" è uno dei 14 progetti finanziati dalla Regione in tutta l'Emilia-Romagna, l’unico in provincia di Piacenza. I due enti locali hanno ottenuto un contributo di circa 16 mila euro, grazie ai fondi comunitari del programma “Shaping fair cities” al quale stanno partecipando – oltre a Calendasco e Sarmato – città di otto Paesi europei - oltre all’Italia, Croazia, Danimarca, Grecia, Polonia, Spagna, Svezia e Polonia – e due extraeuropei: Albania e Mozambico. Per realizzare il progetto, il Comune di Calendasco (capofila) e quello di Sarmato hanno costruito una rete di soggetti attivi sui loro territori e costituita dall’associazione La Ricerca, il Gruppo Fotografico Reparto Agitati, le cooperative L’Arco ed Educarte srl e il Comitato Biblioteca di Calendasco, che hanno contribuito a mettere a punto un programma di azioni concrete che da qui a giugno coinvolgeranno cittadini, studenti, dipendenti pubblici e le comunità di migranti presenti sui due territori.

Pubblicato il 26 febbraio 2020

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Giardini Margherita, installate le targhe dedicate agli alberi

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Sono state presentate ai Giardini Margherita le nuove targhe installate per illustrare la storia del parco e dare informazioni più dettagliate su alcune specie arboree. 
L’iniziativa è stata illustrata dall’assessore Luca Zandonella e gli agronomi Marilena Massarini e Paolo Iacopini. L’installazione fa parte del progetto “Giardini da vivere”, portato avanti dall’Amministrazione comunale con il sostegno della Regione Emilia-Romagna. Sono state fissate sei targhe all’interno del parco, per fornire alcune informazioni sugli alberi di pregio dell’area all’interno del quartiere Roma.

Pubblicato il 25 febbraio 2020

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A San Nicolò va in scena il «Carnevale virtuale»

carnevaleVirtuale

Manifestazioni pubbliche annullate a San Nicolò, ma i giovani della parrocchia e l'Associazione Abracadabra Progetto Famiglie non si sono persi d'animo e hanno pensato di far festeggiare lo stesso ai bambini (e non solo) il carnevale, anche se ognuno a casa propria.

Oggi, 25 febbraio (martedì grasso), dalle ore 16 saranno avviate le dirette dalle pagine Facebook e Instagram della Parrocchia di San Nicolò e verranno proposti baby dance, balli di gruppo e intrattenimento per tutti i bambini e le loro famiglie!
Per partecipare occorre solo travestirsi e sintonizzarsi.

È possibile anche inviare le foto dei propri travestimenti e delle feste casalinghe. Unica richiesta, indicare l'hashtag #ilcarnevalenonvirale.

Pubblicato il 25 febbraio 2020

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Valorizzare il dialetto piacentino con Giacomo Leopardi

Premiazione vincitore copia

Operazione riuscita con il concorso della Banca di Piacenza. Il poeta Davide Rondoni protagonista della premiazione delle migliori traduzioni dell’Infinito. Primo premio a Gianfranco Lamoure. Altri sei segnalati e menzione speciale per i giovani.

M’è seimpar savì cär cla muntagnöla

da par lé e cla ses che l’an fa mia vëd

l’urizzont ai mé occ’.

Ma quand sum sed am guärd in gir e la mé

immaginazion l’am fa sugnä di spasi seinsa

fein, na päz co’ ‘l mond fein tant che ‘l

cör al trëmla ad pagüra.

E quand a seint al veint c’al buffa fra ill

piant, cunfront al so rümur a cull dal

sileinsi e peins a l’eternitä e ill stagion

andä al preseint, insëma a ill so emusion.

Atsé al mé pinser l’asprufonda

in dl’immeinsitä dal mär e duls a l’è

abbandunäs.

Con questa traduzione Gianfranco Lamoure ha vinto il concorso promosso dalla Banca di Piacenza e rivolto ad appassionati del nostro dialetto e a già noti poeti e traduttori, che si sono cimentati nello scrivere in piacentino l’Infinito di Giacomo Leopardi. Un’idea nata dall’iniziativa su scala nazionale di Davide Rondoni, padre del progetto “Infinito 200” (la celebrazione dei due secoli dalla stesura de “L’Infinito” che prevedeva, tra le altre cose, la traduzione della poesia nei vari dialetti della penisola). Ed è stato proprio il noto poeta, presidente della commissione giudicatrice dei lavori (composta anche da Francesca Chiapponi, Umberto Fava, Fausto Ersilio Fiorentini e Gianni Sartori) a premiare il vincitore con una tavella raffigurante il rilievo della statua di Alessandro Farnese della nostra Piazza Cavalli, al termine di una cerimonia di premiazione a Palazzo Galli (Sala Panini) che ha svelato solo all’ultimo l’identità del “più bravo”.
Presentata da Robert Gionelli («Con questo concorso - ha ricordato - Palazzo Galli torna ad essere, come in altre innumerevoli occasioni, il tempio del dialetto piacentino, verso il quale la Banca ha sempre dimostrato grande attenzione. Tantissime e di pregio, infatti, le pubblicazioni realizzate per preservare un patrimonio culturale che ha più di sette secoli di storia»), la serata è stata aperta da Davide Rondoni, che dopo aver recitato L’Infinito ha sottolineato l’importanza dei dialetti: «E’ stato bello leggere le vostre traduzioni - ha detto rivolgendosi ai concorrenti - perché nessuno si è appiattito e tutti avete prodotto una vostra poesia essendo voi stessi e facendo fare al dialetto piacentino il dialetto piacentino. Il sogno del potere è avere una lingua unica, per questo la salvaguardia dei dialetti è fondamentale. Lingua unica vuol dire pensiero unico, mentre a tante lingue corrispondono tanti pensieri. E’ bello che una banca come la vostra offra la possibilità di crescere con la cultura».
Francesca Chiapponi ha quindi premiato i partecipanti alla sezione “Giovani”, che hanno ricevuto una menzione speciale. Ad Alberto Cesena, Leonardo Maggi ed Elena Mazzoni, della scuola media di Borgonovo, e a Vittoria Oddo del Liceo Gioia, è stato consegnato un buono della Banca da 100 euro.
Sei - oltre a quella proclamata vincitrice - le traduzioni ritenute meritevoli di segnalazione. Agli autori Fabrizio Araldi, Agnese Bollani, Ernestino Colombani, Adelio Profili, Maria Stella Scalambra, Fabio Torrembini è andato un quadro raffigurante Piazza Cavalli. A tutti i concorrenti (ai quali sono stati consegnati, in ricordo della partecipazione, due volumi: “Tradurre L’Infinito di Leopardi. Un compito infinito” di Susan Steward, Raffaelli editore, e “Storia della poesia dialettale piacentina” di Enio Concarotti, edito dalla Banca) è stata data la possibilità di leggere la loro opera. In tanti ne hanno approfittato, superando l’emozione del recitare in pubblico.
La cerimonia di premiazione si è chiusa con la consegna di un ricordo a Davide Rondoni (una cartina di Piacenza, stampa all’acquaforte di Matteo Florimi) e di un omaggio all’unica giurata donna, Francesca Chiapponi.
Le poesie di tutti i partecipanti sono state raccolte dall’Istituto di credito in una pubblicazione che potrà essere consultata anche attraverso il sito (plurivisitato) della Banca. Nell’elegante volumetto (che è stato distribuito a fine incontro a tutti i partecipanti) vi si trova anche una poesia fuori concorso, “L’Infinì” di Danilo Anelli e Antonio Levoni, i primi seguaci - qui a Piacenza - della bella iniziativa di Rondoni di cui si diceva all’inizio. La loro traduzione dell’Infinito era stata pubblicata su Bancaflash, il notiziario della Banca, già a metà dello scorso anno.

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Pubblicato il 25 febbraio 2020

Con Cristo per una vita piena, non per sopravvivere

Il vicario generale mons. Luigi Chiesa alla Festa di San Corrado

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Atmosfera surreale, strade semideserte... In questa situazione la parrocchia di San Corrado ha celebrato, nella mattina di domenica 23 febbraio, la festa del santo a cui è dedicata la chiesa di via Lanza a Piacenza. Infatti in questa domenica il coronavirus irrompe anche nelle chiese dove la comunione eucaristica viene distribuita solo sulle mani, l’assemblea dei fedeli non viene invitata a fare lo scambio di pace e le acquasantiere sono svuotate.

Una domanda fondamentale
“Vivere per sopravvivere o per una vita piena?”. È l’interrogativo fondamentale che ha proposto il vicario generale mons. Luigi Chiesa presiedendo l’eucaristia nella festa patronale della parrocchia cittadina.
In una liturgia, caratterizzata dalla sobrietà, concelebrata con il parroco don Paolo Cignatta e assistita dal diacono Giovanni Marchioni, mons. Chiesa ha posto questa domanda partendo dalla vita di San Corrado.
San Corrado1“Nell’esistenza del santo Patrono è avvenuto un cambiamento forte e radicale - ha affermato il Vicario generale - dopo una accusa ingiusta per incendio nei confronti di un poveraccio, Corrado si assume le responsabilità del fatto. Una decisione forte che significa la rinuncia ai suoi averi per risarcire i danneggiati. Non solo, il santo decide di consegnarsi, oltre che alla giustizia, totalmente al Signore iniziando un cammino come pellegrino ed eremita, vivendo nella penitenza, nella preghiera e nella carità”.
Per mons. Chiesa l’importanza di saper prendere delle decisioni forti si accomuna alle espressioni della liturgia della Parola: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo” dal libro del Levitico, “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” dal Vangelo di Matteo.

Un nuovo rapporto con Dio
Tutto ciò significa per don Luigi entrare in un rapporto buono, pieno di tenerezza con Dio. “In questi giorni - ha continuato il sacerdote - dove nascono sentimenti di paura e tristezza, la preoccupazione di fondo è quella una vita piena o è semplicemente cercare di sopravvivere? Come si può vivere con il terrore della morte senza amare veramente la vita?”. Queste le domande che ha fatto risuonare nel cuore dei presenti il Vicario generale, mettendo in rilievo come il vivere solamente per sopravvivere è una scelta di morte.
“I programmi sociali, politici, anche certe sottolineature delle religioni - ha aggiunto don Luigi - propongono tutte misure di sopravvivenza, come se il problema fondamentale sia quello di sopravvivere al disastro ecologico, alle malattie, alla depressione, agli incidenti, al terrorismo e oggi al coronavirus”.
Per il Vicario generale dobbiamo reimparare a scegliere la vita come è successo a san Corrado, riscoprendoci rigenerati dal Padre e capaci di un cuore che risponde all’amore di Dio alle esigenze dei fratelli.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 24 febbraio 2020

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