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Notizie Varie

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Una viticoltura sempre più sostenibile

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Nell’ambito della ricerca di una viticoltura sempre più sostenibile, Cantina Valtidone ha organizzato nei giorni scorsi presso la saletta dell’enoteca di Borgonovo un incontro di approfondimento sulla tematica della viti resistenti, un particolare incrocio tra varietà coltivate e americane, con almeno il 90% del genoma proveniente dalla varietà coltivata, selezionate dai Vivai Cooperativi Rauscedo già dal 1998 in collaborazione con l’Università di Udine, e che si stanno oggi rapidamente diffondendo in Europa.
Queste nuove varietà hanno la caratteristica della resistenza alle malattie fungine che gli deriva dal “genitore” americano, fornendo quindi una serie di particolari vantaggi: prima di tutto una netta riduzione dell’uso dei fitofarmaci, la tutela della salute degli operatori e dei cittadini, il miglioramento della sostenibilità ambientale e della salubrità del prodotto finale. E, ancora, la riduzione dei costi di produzione, l’incentivo allo sviluppo di una coltivazione biologica, la riduzione del consumo idrico e del compattamento del suolo e, non ultimo, una risposta concreta al cambiamento climatico.
A presentare quella che è stata definita come “una selezione genetica naturale” è stato il Dottor Davide Sordi dei Vivai Rauscedo (Pordenone), insieme al Professor Roberto Miravalle, agronomo e docente universitario. Ad oggi, gli incroci con viti americane non sono ovunque autorizzati, ad esempio in Emilia Romagna sono permessi solo per ragioni di studio, ma come è stato sottolineato il tema è oggi particolarmente dibattuto per le diverse implicazioni che, come visto, questa pratica interessa.
Al termine dell’incontro, a cui hanno partecipato diversi consiglieri di Cantina Valtidone, oltre all’agronomo Dott.ssa Sara Monaco e all’enologo Dott. Francesco Fissore e al Dottor Andrea Poggi di Coldiretti, è stato possibile degustare – con la guida di Massimo Ghezzi della Fisar - una decina di tipologie di vini prodotti da questi nuovi ibridi nei vigneti sperimentali dei Vivai Cooperativi Rauscedo in microvinificazione come prove strumentali: tra questi particolarmente interessante è risultato il vino Soreli, che è un incrocio tra Tocai friulano e una varietà americana.
I rappresentanti di Cantina Valtidone ringraziando gli intervenuti e i relatori dell’incontro, hanno ribadito il grande impegno della azienda vitivinicola sui temi della sostenibiltà ambientale e dell’innovazione, sempre in un’ottica di conservazione della tradizione del territorio.

Pubblicato il 22 febbraio 2020

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Dalla Regione oltre 3,4 milioni per abbattere il costo dei prestiti per le imprese agricole

TRATTORE

Prestiti bancari meno cari per le imprese agricole emiliano-romagnole grazie al sostegno finanziario della Regione. Lo prevede un bando approvato dalla Giunta di Viale Aldo Moro che mette a disposizione un “tesoretto” di 3,4 milioni di euro per la concessione di contributi in conto interessi per alleggerire il costo dei finanziamenti a breve e a medio termine concessi dagli istituti di credito per far fronte alle spese varie legate all’ordinaria gestione aziendale (acquisto di concimi, sementi, carburanti, affitto terreni, ecc.) fino alla vendita dei prodotti. Una significativa iniezione di risorse che, in base ad una prima stima, consentiranno di attivare un volume complessivo di investimenti pari a circa 220 milioni di euro, indirizzata alle imprese agricole con particolare riferimento a quelle che nel biennio 2018-2019 hanno beneficiato di contributi per danni da calamità e/o aziende ortofrutticole con superficie minima di 2 ettari, oltre a quelle condotte da giovani con meno di 41 anni di età o situate in zone svantaggiate (come ad esempio quelle montane). La dotazione finanziaria del bando - che si avvale dell’intermediazione degli Agrifidi, gli organismi che assistono le imprese agricole nei rapporti con il sistema bancario - è articolata in due tranche: la prima, di importo pari a 1 milione di euro, è destinata al concorso nel pagamento degli interessi sui prestiti a breve (fino a 12 mesi); la seconda e più sostanziosa tranche di 2,4 milioni di euro sarà invece utilizzata per l’erogazione dei contributi sui prestiti a più lunga scadenza (da 12 fino a 36 mesi) fino ad massimo di 800 mila euro per ciascun anno del triennio 2020-2022. Le domande di contributo vanno presentate entro il 30 aprile 2020 all’Agrifidi di appartenenza e all’istituto bancario prescelto utilizzando l’apposita modulistica allegata alla delibera di approvazione del bando. La ripartizione tra gli organismi di garanzia del plafond di risorse a disposizione sarà effettuata in base all’ammontare delle richieste pervenute agli stessi Agrifidi.
L’importo dei prestiti varia da un minimo di 6 mila ad un massimo di 150 mila euro per azienda nel caso del credito a breve termine e da 12 mila a 500 mila euro per il credito a medio termine. L’ammontare dei finanziamenti richiesti da ciascuna azienda è invece calcolato in base a determinati parametri aggiornati annualmente che fanno riferimento al tipo di coltivazione o al numero dei capi allevati in azienda. L’abbattimento del tasso di interesse reso possibile dal contributo regionale varia a seconda della tipologia del finanziamento bancario e dell’identikit delle imprese agricole. Per i prestiti a breve si va da un minino di 1,30 punti percentuali in meno rispetto ai tassi ordinari di mercato per la generalità delle aziende fino ad un massimo di 1,50 punti per le imprese guidate da giovani under 41 e quelle situate in zone svantaggiate. Taglio dei tassi fisso di 1,60 punti per i prestiti da 12 a 36 mesi di durata. L’istruttoria delle domande è affidata agli stessi Agrifidi, che dovranno approvare le graduatorie finali entro il 31 maggio prossimo. Per stabilire l’ordine di ammissibilità delle richieste nel caso dei prestiti di breve durata saranno applicati nell’ordine i seguenti criteri di priorità: imprese che nel biennio 2018-2019 hanno beneficiato di contributi per danni da calamità e/o aziende ortofrutticole con superficie minima di 2 ettari; imprese condotte da giovani o situate in zone svantaggiate. Invece nel caso del credito a medio termine l’ordine di precedenza è determinato dal punteggio complessivo calcolato dalla somma dei seguenti parametri: aziende ortofrutticole con superficie minima di 2 ettari (5 punti); imprese che hanno beneficiato nel biennio 2018-2019 di contributi per danni da calamità (4); imprese giovanili (2) o ricadenti in zone svantaggiate (1). Nessun punto negli altri casi. A parità di punteggio viene data la precedenza all’ordine di presentazione delle domande.             
Per candidarsi ad ottenere i contributi le imprese devono esercitare in forma prevalente l’attività agricola, essere iscritte all’apposita sezione della Camera di commercio e all’Anagrafe regionale delle aziende agricole. Inoltre devono presentare un bilancio o conto economico in equilibrio e essere in regola con i versamenti contributivi, previdenziali e assistenziali. Gli aiuti saranno concessi con la formula de minimis, cioè con un tetto di 20 mila euro nell’arco dell’ultimo triennio per ogni singola azienda.

Pubblicato il 22 febbraio 2020

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Proloco Castel San Giovanni, conferma per Bertaccini

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Terzo mandato per Sergio Bertaccini alla guida della Pro Loco di Castel San Giovanni. Il consiglio direttivo – scelto qualche settimana fa dai propri soci – nella sua prima riunione convocata per mercoledì 12 febbraio ha votato il proprio presidente che guiderà la Pro Loco per i prossimi quattro anni. Si tratta di una conferma per Bertaccini, che si pone al timone del sodalizio castellano per la terza volta. “Sono molto contento e onorato di ricoprire questo incarico – ha dichiarato il neo-presidente – cercherò di portare avanti il bene della nostra città, delle associazioni, del territorio e delle attività commerciali. Abbiamo un grande compito e insieme punteremo a migliorare il nostro lavoro. Il nostro intento è quello di creare un team che possa condividere il più possibile idee e competenze. Una condivisione che si estende anche ai soci al di fuori del consiglio direttivo”.
Oltre al presidente sono state distribuite anche tutte le altre cariche: Antonella Cirillo, vicepresidente; Angelo Laface, cassiere/tesoriere con l’aiuto di Bertaccini e Cirillo; Davide Prati, segreteria, con l’aiuto di Danilo Agosti e Daniela Garrini; Sebastiano Calabrò, magazzino e attrezzatura, con l’aiuto di Eugenio Ramundo, Alessio Vecchia e Michele Mihaylov; Bruno Francesconi, cucina, con l’aiuto di Livia Manzini e Alice Tosca.
“L’obiettivo di questo consiglio – prosegue Bertaccini – è quello di incrementare lo sviluppo, la collaborazione e la condivisione con tutte le realtà del territorio. Sarà importante anche la sinergia e il lavoro con la Cabina di Regia del Comune di Castel San Giovanni, il motore di tutte le iniziative e il luogo di confronto tra i tanti soggetti che operano nella nostra città”.
Il compito del nuovo consiglio direttivo è ora di tracciare un programma per il 2020 con un calendario eventi. Una volta stilata la bozza, sarà presentata in una nuova assemblea, dove i soci potranno intervenire approvandola oppure portando consigli.
Il presidente è stato investito inoltre del ruolo di responsabile delle attività dell’Info Point della Val Tidone e Val Luretta (gestito proprio dalla Pro Loco castellana) e potrà avvalersi del contributo e dell’apporto di alcuni soci per proseguirne l’attività. In quest’ottica, inoltre, lo scorso 3 febbraio è stato siglato un protocollo d’Intesa tra Pro Loco di Castel San Giovanni, associazione La Valtidone e Associazione Casagrande per la gestione dell’Info Point e una promozione strutturata delle due vallate.

Pubblicato il 19 febbraio 2020

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Donazione all'Unione Italiana Ciechi dal Moto club Polizia di Stato

CONSEGNA CIECHI FEB 2020

La Delegazione di Piacenza “Livio Scotti” del Moto Club Polizia di Stato nell’anno appena trascorso, ha deciso di sostenere l’attività della sede locale dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti nonché il Piano Marco Valerio del Ministero dell’Interno – Dipartimento della P.S. Il Piano Marco Valerio è un fondo destinato ai figli, malati cronici, del personale della Polizia di Stato ed è l’Ente al quale – per Statuto - tutte le delegazioni d’Italia del Moto Club Polizia di Stato fanno pervenire quanto raccolto per beneficenza, nell’ottica del rispetto della condizione di disagio e dolore di chi ha figli gravemente ammalati Grazie quindi ad una lunga serie di eventi organizzati lo scorso anno - ed anche a numerose donazioni di privati - gli iscritti piacentini al Moto Club hanno raccolto 2.900 euro che sono stati già devoluti agli enti beneficiari. Il Presidente della sede di Piacenza dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti Giovanni Taverna e la Vice Presidente Franca Aliprandi nei giorni scorsi hanno accolto con calore e riconoscenza la rappresentanza della nostra Delegazione del Moto Club Polizia di Stato, che ha consegnato loro la cifra destinata, rappresentata simbolicamente anche da un variopinto maxi assegno.
Dal cordiale incontro è emerso come la sinergia che si è stretta tra queste due realtà potrebbe portare, in un prossimo futuro, a nuove e più ampie collaborazioni, alla luce della comunione di intenti a favore di chi è più sfortunato.
- La Delegazione di Piacenza del Moto Club Polizia di Stato, guidata sin dalla sua costituzione nell'anno 2010 dal Sostituto Commissario Michele Mauro, responsabile dell'Ufficio Minori della nostra Questura, da sempre è impegnata in attività benefiche a favore di chi ha più bisogno.
Nel corso degli anni sono stati raccolti quasi 17.000 euro che sono stati destinati a diverse iniziative in città, ma anche sul territorio nazionale, al Piano Marco Valerio del Ministero dell’Interno – Dipartimento della P.S al quale, in questi ultimi due anni, sono stati devoluti ben 1.650 €, ed il tutto in stretta collaborazione con altri motoclub della nostra provincia, quali il Moto Club d’Epoca Tarquinio Provini ed i Pistoni Tonanti di Carpaneto Piacentino.

Pubblicato il 20 febbraio 2020

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Dal 12 marzo tornano «I Giovedì della Bioetica»

 

bio

Creare un ponte tra discipline scientifiche e discipline umanistiche. È questa l’anima alla base de “I Giovedì della Bioetica 2020”, il ciclo di appuntamenti, organizzato dalla Sezione Emilia Romagna dell’Istituto Italiano di Bioetica col sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, che si propone di interrogare la cittadinanza, sollecitando un dibattito culturale, intorno a tematiche di rilevanza scientifica, filosofica e morale e alle loro ricadute pratiche nella nostra vita quotidiana. Dopo l’ottimo riscontro dell’anno scorso, l’iniziativa torna quest’anno con otto incontri che vedranno ospiti studiosi italiani, dal profilo nazionale ed internazionale, i quali interverranno nel Salone d’Onore di Palazzo Rota Pisaroni su alcune delle grandi sfide etiche del nostro tempo, con particolare attenzione ai temi dell’integrazione persona-macchina, del cervello plastico, delle cellule staminali e delle malattie neurovegetative, di come il cervello genera la coscienza, delle meccaniche della natura e dell’ecosistema, della morte e del morire. Si parte il 12 marzo con l’incontro che vedrà protagonista Valter Tucci, dell’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) di Genova, dal titolo “Le basi neurogenetiche del male”. Il 44enne ricercatore proverà, attraverso gli studi effettuati nel campo della genetica, ad aprire un orizzonte di riflessione nuovo rispetto ad alcune delle domande che da sempre interrogano l’essere umano e che oggi, più che mai, continuano ad essere cruciali: che cos’è il bene? E il male? Cattivi si nasce? Si diventa? Si può smettere di esserlo? “I giovedì della Bioetica” si svilupperanno quindi lungo tutto l’arco dell’anno, fino all’appuntamento conclusivo del 12 novembre. “Gli autori e i temi delle conferenze di quest’anno - ha spiegato Giorgio Macellari, curatore scientifico dell’iniziativa e presidente dalla Sezione Emilia Romagna dell’Istituto Italiano di Bioetica - hanno come sfondo comune l’interrogazione sulle implicazioni etiche delle innovazioni scientifiche e biotecnologiche. L’obiettivo è divulgare il metodo e i progressi raggiunti in queste aree del sapere, per costruire una cittadinanza scientifica qualificata. Anche il mondo politico va coinvolto, nonostante, soprattutto in Italia, abbia tradizionalmente dimostrato una sorta di idiosincrasia verso il sapere scientifico: una classe dirigente che si muove in un sistema complesso e altamente dinamico come quello attuale non può infatti più esimersi dall’appoggio della scienza e degli interrogativi etici che solleva”. “Vogliamo creare un collegamento tra cultura umanistica e cultura scientifica - ha evidenziato Alberto Dosi della Fondazione di Piacenza e Vigevano -. Anche quest’anno sosteniamo quest’iniziativa perché tra gli scopi fondamentali del nostro ente c’è quello di diffondere la cultura: solo con una crescita culturale della città, infatti, possiamo migliorare la nostra vita”. Alla conferenza di presentazione del ciclo di appuntamenti – moderata dal giornalista Gaetano Rizzuto - era presente anche il gastroenterologo Fabio Fornari, che ha evidenziato come “con I Giovedì della Bioetica si promuova il sapere a tutto tondo, visto come opportunità per la crescita individuale e sociale, fisica e psicologica, intellettuale e spirituale”.

IL PROGRAMMA DE “I GIOVEDÌ DELLA BIOETICA 2020” - Si parte il 12 marzo, ore 17.30, con lo scienziato Valter Tucci dell’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) di Genova che affronterà il tema “Le basi neurogenetiche del male”; il 26 marzo, sempre alle 17.30, si terrà l’incontro con Alberto Oliverio dell’Università La Sapienza di Roma che parlerà del tema “Il cervello plastico”; il 2 aprile sarà Alberto Martinelli, dell’Università di Milano, a parlare di “Scienza e Democrazia: un progetto europeo”; il 23 aprile, Maria Chiara Carrozza, della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, affronterà “Le sfide etiche dell’integrazione persona-macchina”; si conclude la prima parte dell’anno, il 21 maggio, con Elena Cattaneo, dell’Università di Milano, che tratterà il tema “Cellule staminali e malattie neurovegetative: i passi della scienza e dell’uomo”.
“I Giovedì della Bioetica” riprenderanno in autunno, il primo ottobre, con Giuseppe Longo, dell’Ecole Normale Supérieure di Parigi e della Tufts University di Boston, che parlerà del tema “Meccaniche della natura ed ecosistema verso un’etica e un’analisi diverse del vivente”. L’8 ottobre ci sarà un gradito ritorno, con lo scienziato piacentino Matteo Cerri dell’Università di Bologna che spiegherà al pubblico “Come il cervello genera la coscienza”. L’ultimo appuntamento sarà il 12 novembre con lo scienziato Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano, con l’incontro dal titolo “Morte e morire. Non è ora che cominciamo a parlarne quando stiamo ancora bene?”.

Federico Tanzi

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Pubblicato il 19 febbraio 2020

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