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Notizie Varie

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Un libro per l'estate - «Poter amare» di Sovernigo

librosovernigo

"Poter amare. Maturazione sessuale e scelte di vita" di Giuseppe Sovernigo è un testo dedicato ai giovani che risponde a diversi interrogativi e coglie la portata dell’amore come esigenza fondamentale di ogni uomo.
Il libro di Sovernigo, sacerdote e psicoterapeuta di Treviso, vuole far comprendere che, solo con punti di riferimento validi, i giovani sapranno vivere un’esistenza integrale ed integrata che permetta loro di amare veramente e di individuare il progetto di Dio nella loro vita.

Amare non è un processo automatico e l’autore evidenzia le tante forze contrarie che sviano e a volte arrestano la forza dell’amore.
Le domande sono molteplici e si innestano nel cuore dei giovani.
Come mai avviene tutto questo?
Come rendere attuabile, nel piano educativo, il desiderio d’amare?
Quale energia interiore lo sostiene?
Quali riluttanze lo trattengono?
Come arrivare a scelte responsabili di vita, sia nel matrimonio che nelle vocazioni?

L’autore offre un importante contributo per rispondere a queste domande ai giovani che con questo supporto possono realizzare una verifica sulla propria maturità affettiva e sessuale.

Il libro, giunto alla sua terza edizione, con aggiornamenti legati all’odierno sentire comune, tenta di leggere, nel vissuto contemporaneo, anche il nuovo linguaggio sessuale legato alla cultura del “genere”.
Sono di aiuto le tavole e gli schemi, predisposti dal Giuseppe Sovernigo, strumenti che consentono ai giovani di conoscersi meglio e di curare le proprie relazioni, mentre per gli educatori sono un sostegno per costruire validi rapporti.

Giuseppe Sovernigo, "Poter amare. Maturazione sessuale e scelte di vita",
EDB, p. 228 - euro 22

Pubblicato il 20 agosto 2019

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Protezione civile, nuova sede a Fiorenzuola e altri tre interventi nel Piacentino

Nel Piano triennale della Regione per sedi nuove e più sicure altri investimenti a Podenzano, Gragnano e nel capoluogo Piacenza

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Poli di protezione civile potenziati in Emilia-Romagna. Ne beneficia anche Fiorenzuola, dove sorgerà la nuova sede sovracomunale della Protezione civile Val d’Arda.
Questo è un pacchetto di 26 interventi in tutte le province, da Piacenza a Rimini, approvato dalla Giunta regionale per potenziare la rete delle strutture di protezione civile dell’Emilia-Romagna.
Sono inseriti in un piano triennale che, fino al 2021, mette in campo quasi 3 milioni e 300mila euro.
“Far crescere la rete delle strutture di protezione civile diffuse sull'intero territorio e la dotazione delle attrezzature a loro disposizione - afferma l’assessore regionale alla Protezione civile, la piacentina Paola Gazzolo -, è fondamentale per rendere le nostre comunità più resilienti e preparate ad affrontare i rischi che il cambiamento climatico rende evidenti. Si tratta di veri presidi per la sicurezza: l'Emilia-Romagna ha fatto la scelta strategica di crearne di nuove e rendere quelle esistenti moderne, efficienti ed attrezzate”.

I nuovi fondi serviranno anche per migliorare e potenziare le strutture sovracomunali, acquistare attrezzature di telecomunicazione, apparati ricetrasmittenti e realizzare campi macerie per l'addestramento delle unità cinofile.
A Piacenza sono in arrivo 730 mila euro per quattro interventi.

A Fiorenzuola d’Arda, come detto, verrà realizzata la nuova sede sovracomunale per la Protezione civile Val d'Arda e Centrale di soccorso alla popolazione con un contributo regionale di 300mila euro disponibile già nel 2019.
A Piacenza, ad integrazione dei finanziamenti concessi per un milione e mezzo di euro, è previsto quest’anno un ulteriore contributo di 100mila euro per la realizzazione del nuovo edificio del Centro Unificato Provinciale.
A Gragnano si provvederà all’adeguamento sismico e alla bonifica delle strutture in amianto presso il centro culturale, edificio individuato quale sede Centro Operativo Comunale e Area Accoglienza Coperta in caso di emergenza. Si tratta di un’integrazione di 100mila euro che raddoppia i fondi già destinati l'anno scorso.
A Podenzano lo spostamento del Centro Operativo Comunale a valenza sovracomunale nel "Palazzo della Cultura" verrà sostenuto dalla Regione con 230mila euro.

Pubblicato il 19 agosto 2019

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Fondazione Teatri, aumenta il contributo ministeriale per il Teatro Municipale

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Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha premiato per l'anno 2019 l'attività di lirica, concertistica e danza del Teatro Municipale, attraverso l'erogazione di un contributo di 593mila euro.  Con Decreto Ministeriale il Ministero ha infatti pubblicato il Decreto di attribuzione delle risorse assegnate ai Teatri di Tradizione, riconoscendo alla Fondazione Teatri di Piacenza per l’anno 2019 un aumento del 3% rispetto allo stanziamento iniziale dello scorso anno. “Una soddisfazione ancor più giustificata – spiega in una nota la Fondazione Teatri - se si considera che annualmente il Teatro Municipale di Piacenza si trova a concorrere con realtà ben più strutturate della propria e con maestranze stabili. Nonostante ciò la serietà e la dedizione con cui il personale della Fondazione Teatri costantemente opera ha permesso a Piacenza di rimanere nell’alveo dei migliori Teatri di Tradizione, in grado sia di intercettare artisti di fama internazionale che di scoprire e promuovere giovani talenti. Professionalità, serietà e qualità artistica delle produzioni hanno permesso a Piacenza di essere riconosciuta della critica più autorevole, e di costituire oggi più che mai volano fondamentale della promozione turistica di un territorio ricco e desideroso di far conoscere e apprezzare sempre più le proprie risorse, anche in occasione di Parma 2020, dove Piacenza sarà protagonista di un programma turistico-culturale condiviso”.

“Il Teatro Municipale di Piacenza – prosegue la Fondazione Teatri, ovviamente soddisfatta - per la sua capacità è chiamato a coprodurre e collaborare a livello nazionale non solo con altri Teatri di Tradizione ma anche con Fondazioni Lirico-sinfoniche. È di questi giorni la notizia che il Teatro Carlo Felice di Genova ha inserito per la seconda volta nella propria Stagione d'Opera un allestimento prodotto dal Municipale di Piacenza: dopo Luisa Miller, è ora la volta di Un ballo in maschera, anch'esso prodotto nell'ambito del Progetto Opera Laboratorio 2016 con la regia di Leo Nucci.  Prosegue inoltre l’accordo stipulato con il Teatro dell'Opera di Marsiglia, che dopo Simon Boccanegra riprenderà l'allestimento de La bohème, che inaugurerà a dicembre la Stagione operistica del Municipale”. Il sindaco Patrizia Barbieri, particolarmente orgogliosa dei risultati raggiunti, ha dichiarato: “Ringrazio il direttore artistico e tutto il personale per la qualità dell'offerta culturale del nostro Teatro, sempre più convinta dell'importanza di mantenere un fronte comune di sostegno locale all'importantissima attività della Fondazione Teatri”.

Pubblicato il 18 agosto 2019

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Un film-documentario su Val Tidone e Val Luretta

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Troppo spesso cerchiamo la bellezza, la storia e il mistero lontano da casa solo perché non ci hanno raccontato abbastanza del posto in cui viviamo.
Come italiani siamo particolarmente fortunati, perché non esiste luogo nel Bel Paese che non abbia qualcosa di unico da offrire, ma spesso non ce ne rendiamo conto.
L’associazione “LaValtidone”, con sede a Nibbiano, si impegna in tante lodevoli iniziative per promuovere il territorio e farlo conoscere, prima di tutto a quelli che in Val Tidone sono nati e ci vivono.
Con questo obiettivo è nato il film-documentario “Terre di racconti nascosti”, che rivela luoghi stupendi della Val Tidone e della Val Luretta (e non solo) e le storie affascinanti ad esse legate.

Il regista Canzio Ferrari e la sua troupe hanno composto un viaggio che si snoda attraverso 14 argomenti e lungo il corso delle stagioni, toccando numerosi paesi. La narrazione è affidata a Martina Bensi e Manuela Schenardi.
Fra le tappe più notevoli c’è la riscoperta dell’eremo di San Michele posto in Comune di Coli, dove secoli fa giunse San Colombano: l’eremo è perfettamente in asse con le altre chiese poste sulla famosa "linea sacra di San Michele Arcangelo".
Una tappa ci porta alla Madonna del Monte, nel Comune di Nibbiano, ora Alta Valtidone, dove ogni anno milioni di formiche alate ritornano per la riproduzione.
Manuela e Martina ci guidano anche alla Madonna del Sasso in Comune di Pianello V.T., dove nel 1537 ci fu un'apparizione, per poi fare tappa alla chiesa di Sant'Anna a Piacenza, che al suo interno custodisce un importante affresco raffigurante San Rocco.

Il documentario ci rivela poi che il personaggio dell’Innominato, che noi tutti ricordiamo per il ruolo nei Promessi Sposi di Manzoni, è legato storicamente a Borgonovo. Proprio da lì ne segue le tracce fino a Vercurago, in provincia di Lecco, dove si trova ciò che resta dell'antico castello che Manzoni indicò quale sua residenza.
La conduttrice Manuela Schenardi non vuole ovviamente rovinare la sorpresa, ma è giustamente orgogliosa di questo passaggio: “la vicenda dell’Innominato è stata ricostruita grazie ad una lunga ricerca storica, con visite agli archivi e lettura dei documenti del tempo. Se ne sono occupate una ricercatrice universitaria oltre che la figlia del regista, Vanessa”.

La fase di ricerca e preparazione dei testi si è protratta per un paio d’anni.
“L’idea di questo film è venuta al regista verso la fine del 2013 e ci ha lavorato fin da allora. Le riprese sono andate avanti da gennaio a ottobre del 2017”.
Ora il film è pronto. Le riprese sono state montate e includono panoramiche aeree ottenute con l’uso di droni e qualità d’immagine 4K.

“Altra curiosità è la ricostruzione della vicenda storica dietro alla leggenda del fantasma del castello di Zavattarello. Il film include immagini di rievocazione storica in costume”, racconta Manuela.
“Il tutto è molto scorrevole; è un racconto, piacevole da seguire”.

Il progetto ha goduto del patrocinio di Regione Regione Emilia-Romagna, Regione Lombardia e di numerose istituzioni locali, oltre che della Diocesi di Piacenza-Bobbio (Ufficio Beni culturali ecclesiastici e Archivio Storico diocesano di Piacenza).
Il documentario può essere un’eccellente fonte d’ispirazione per gite ed escursioni estive, alla ricerca dei tesori dimenticati a due passi da casa.

Gabriele Molinelli

Pubblicato il 19 agosto 2019

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Turismo, per riqualificare le strutture ricettive c’è un bando

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Per promuovere e favorire l'insediamento e lo sviluppo delle attività ricettive e turistico-ricreative dell'Emilia-Romagna, la Regione - con la delibera di Giunta regionale n. 921 del 5 giugno 2019 - ha approvato un nuovo bando che prevede contributi a fondo perduto per interventi di riqualificazione, ristrutturazione, ammodernamento e rinnovo delle attrezzature. La prima finestra – informa la Provincia di Piacenza - per la presentazione delle domande si è chiusa il 13 agosto, ma se ne aprirà una seconda in ottobre.
Possono presentare la domanda di finanziamento le strutture ricettive alberghiere e le strutture ricettive all’aria aperta, gli stabilimenti e le strutture balneari. Tra le spese ammissibili, che devono essere pertinenti e funzionali all’esercizio dell’attività, figurano quelle per opere edili, murarie e impiantistiche; per l’acquisto di macchinari, attrezzature, impianti opzionali, finiture e arredi; per l’acquisto di dotazioni informatiche, hardware, software e relative licenze d’uso, servizi di cloud computing, per la realizzazione di siti per l’e-commerce; spese per l’acquisto o allestimento di mezzi di trasporto per i quali la normativa vigente non richieda l’obbligo di targa ai fini della circolazione; spese per l’acquisizione di servizi di consulenza strettamente connessi alla realizzazione dei progetti, comprese le spese relative alle attività di progettazione, direzione lavori e collaudi, e/o necessari per la presentazione delle domande.
La domanda di contributo dovrà essere compilata e inviata alla Regione esclusivamente per via telematica, tramite l’applicazione web Sfinge 2020.
Le domande di contributo dovranno essere presentate all’interno delle finestre e delle seguenti scadenze. 1° Finestra: dalle ore 10 del giorno 17 luglio 2019 alle ore 13 del giorno 13 agosto 2019 (la finestra sarà chiusa al raggiungimento delle 60 domande presentate); 2° Finestra: dalle ore 10 del giorno 15 ottobre 2019 alle ore 13 del giorno 3 dicembre 2019 (la finestra sarà chiusa al raggiungimento delle 150 domande presentate).

Pubblicato il 16 agosto 2019

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