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Notizie Varie

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Fondazione Teatri, aumenta il contributo ministeriale per il Teatro Municipale

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Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha premiato per l'anno 2019 l'attività di lirica, concertistica e danza del Teatro Municipale, attraverso l'erogazione di un contributo di 593mila euro.  Con Decreto Ministeriale il Ministero ha infatti pubblicato il Decreto di attribuzione delle risorse assegnate ai Teatri di Tradizione, riconoscendo alla Fondazione Teatri di Piacenza per l’anno 2019 un aumento del 3% rispetto allo stanziamento iniziale dello scorso anno. “Una soddisfazione ancor più giustificata – spiega in una nota la Fondazione Teatri - se si considera che annualmente il Teatro Municipale di Piacenza si trova a concorrere con realtà ben più strutturate della propria e con maestranze stabili. Nonostante ciò la serietà e la dedizione con cui il personale della Fondazione Teatri costantemente opera ha permesso a Piacenza di rimanere nell’alveo dei migliori Teatri di Tradizione, in grado sia di intercettare artisti di fama internazionale che di scoprire e promuovere giovani talenti. Professionalità, serietà e qualità artistica delle produzioni hanno permesso a Piacenza di essere riconosciuta della critica più autorevole, e di costituire oggi più che mai volano fondamentale della promozione turistica di un territorio ricco e desideroso di far conoscere e apprezzare sempre più le proprie risorse, anche in occasione di Parma 2020, dove Piacenza sarà protagonista di un programma turistico-culturale condiviso”.

“Il Teatro Municipale di Piacenza – prosegue la Fondazione Teatri, ovviamente soddisfatta - per la sua capacità è chiamato a coprodurre e collaborare a livello nazionale non solo con altri Teatri di Tradizione ma anche con Fondazioni Lirico-sinfoniche. È di questi giorni la notizia che il Teatro Carlo Felice di Genova ha inserito per la seconda volta nella propria Stagione d'Opera un allestimento prodotto dal Municipale di Piacenza: dopo Luisa Miller, è ora la volta di Un ballo in maschera, anch'esso prodotto nell'ambito del Progetto Opera Laboratorio 2016 con la regia di Leo Nucci.  Prosegue inoltre l’accordo stipulato con il Teatro dell'Opera di Marsiglia, che dopo Simon Boccanegra riprenderà l'allestimento de La bohème, che inaugurerà a dicembre la Stagione operistica del Municipale”. Il sindaco Patrizia Barbieri, particolarmente orgogliosa dei risultati raggiunti, ha dichiarato: “Ringrazio il direttore artistico e tutto il personale per la qualità dell'offerta culturale del nostro Teatro, sempre più convinta dell'importanza di mantenere un fronte comune di sostegno locale all'importantissima attività della Fondazione Teatri”.

Pubblicato il 18 agosto 2019

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Turismo, per riqualificare le strutture ricettive c’è un bando

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Per promuovere e favorire l'insediamento e lo sviluppo delle attività ricettive e turistico-ricreative dell'Emilia-Romagna, la Regione - con la delibera di Giunta regionale n. 921 del 5 giugno 2019 - ha approvato un nuovo bando che prevede contributi a fondo perduto per interventi di riqualificazione, ristrutturazione, ammodernamento e rinnovo delle attrezzature. La prima finestra – informa la Provincia di Piacenza - per la presentazione delle domande si è chiusa il 13 agosto, ma se ne aprirà una seconda in ottobre.
Possono presentare la domanda di finanziamento le strutture ricettive alberghiere e le strutture ricettive all’aria aperta, gli stabilimenti e le strutture balneari. Tra le spese ammissibili, che devono essere pertinenti e funzionali all’esercizio dell’attività, figurano quelle per opere edili, murarie e impiantistiche; per l’acquisto di macchinari, attrezzature, impianti opzionali, finiture e arredi; per l’acquisto di dotazioni informatiche, hardware, software e relative licenze d’uso, servizi di cloud computing, per la realizzazione di siti per l’e-commerce; spese per l’acquisto o allestimento di mezzi di trasporto per i quali la normativa vigente non richieda l’obbligo di targa ai fini della circolazione; spese per l’acquisizione di servizi di consulenza strettamente connessi alla realizzazione dei progetti, comprese le spese relative alle attività di progettazione, direzione lavori e collaudi, e/o necessari per la presentazione delle domande.
La domanda di contributo dovrà essere compilata e inviata alla Regione esclusivamente per via telematica, tramite l’applicazione web Sfinge 2020.
Le domande di contributo dovranno essere presentate all’interno delle finestre e delle seguenti scadenze. 1° Finestra: dalle ore 10 del giorno 17 luglio 2019 alle ore 13 del giorno 13 agosto 2019 (la finestra sarà chiusa al raggiungimento delle 60 domande presentate); 2° Finestra: dalle ore 10 del giorno 15 ottobre 2019 alle ore 13 del giorno 3 dicembre 2019 (la finestra sarà chiusa al raggiungimento delle 150 domande presentate).

Pubblicato il 16 agosto 2019

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Il dipinto di San Paolo nella chiesa di Ziano

zianoQuadroSe passate da Ziano, prendetevi un momento per visitarne la chiesa e per ammirare il grande e antico quadro del patrono San Paolo, che un recente restauro conservativo ha riportato al pieno splendore dei colori e all’originale, suggestiva luminosità della composizione.
La chiesa ospita anche un antico organo, anch’esso degno di attenzione.

Durante il recente restauro è stato finalmente possibile attribuire con certezza il dipinto all’artista parmigiano Vincenzo Bertolotti, nato nel 1804.
Vale la pena riflettere sulla sfida affrontata dall’artista nel 1843, data d’inizio dell’opera, quando, fronteggiato dalla vasta tela ancora immacolata, il pittore ha dovuto costruire l’immagine a partire da quella che, negli Atti degli Apostoli, è una striminzita descrizione di una cinquantina di righe.
L’artista ha dovuto mettere tanta della sua creatività per trasformare in immagine i pochi punti fermi dati dalle scritture: accadde attorno a mezzogiorno, sulla strada per Damasco, quando una grande luce investì Paolo e la voce del Cristo risuonò nelle sue orecchie.
La folgorazione è resa attraverso la posa di Paolo, la sua espressione di profonda meraviglia e il sofisticato uso della luce.

Il dipinto è stato restaurato nel 2016.
Alla presentazione dell’opera il restauratore Giuseppe De Paolis era intervenuto per spiegare come il restauro sia consistito principalmente nella rimozione della spessa patina opaca formatasi in oltre un secolo di esposizione.
“Ritrovati i veri colori dell’opera, la tela è stata riportata alla giusta tensione sul telaio e il medesimo, insieme alla cornice, sono stati trattati contro l’aggressione di tarli, particolarmente dannosi per quelle parti, realizzate in legno dolce di pioppo.

Gabriele Molinelli

Pubblicato il 15 agosto 2019

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Un libro per l'estate: «Giuseppe e Maria. La nostra storia d'amore»

libro GiuseppeMaria"Giuseppe e Maria. La nostra storia d’amore" di Andrea Mardegan è una singolare narrazione della vicenda di amore vissuta da Giuseppe e Maria.
Il testo ripercorre, come un copione teatrale, la storia dei genitori di Gesù, raccontata in prima persona dai protagonisti.
L’autore confessa che entrando in questa dinamica di narrazione si è “ritrovato a scoprire gli ostacoli che i genitori di Gesù devono aver affrontato nella loro vita e la tenerezza con cui hanno cercato di superarli”.
Da qui il titolo suggestivo “Giuseppe e Maria, la nostra storia d’amore”, in cui i protagonisti si raccontano evidenziando, nel loro vissuto, tutte le aspettative, le ansie, le inquietudini, le difficoltà, le speranza, le gioie e l’amore che hanno caratterizzato la loro esperienza di coppia.
Ne emerge una unione tutta particolare, una comunanza d’amore, che illumina la vita degli sposi di ogni tempo.

La storia di Giuseppe e Maria è speciale perché l'Amore divino l'ha permeata completamente in ogni momento.
Il libro si sviluppa dai momenti che precedono l'annunciazione agli annunci degli angeli, alla nascita di Gesù e così via, seguendo la traccia dei Vangeli dell'infanzia, fino alla morte di Giuseppe.

La parte finale è dedicata a Maria che si sofferma nel ricordo, nella testimonianza e nell’esempio di Giuseppe che sono entrati nella vita di Gesù.

Mardegan ha preso spunto e ha ritenuto importante avere come base biblica i Vangeli dell’Infanzia, dai quali è riuscito a far risaltare una forma realistica della famiglia di Nazareth.
In questo modo l’autore è riuscito ad evidenziare gli aspetti interiori e psicologici di Giuseppe e Maria che, nel racconto, appaiono molto vicino alle famiglie di oggi.
Quindi il libro risulta, nel complesso, una specie di cammino significativo per ogni famiglia che si può rispecchiare nelle difficoltà e nelle gioie di Giuseppe e Maria.

Anna Maria Trevisan, artista, pittrice, famosa per le sue opere che abbelliscono numerose chiese italiane, è l’artefice degli splendidi acquerelli che accompagnano la lettura del libro.

Andrea Mardegan, "Giuseppe e Maria. La nostra storia d’amore"
Paoline 2019 - euro 17, pp.183

Pubblicato il 16 agosto 2019

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L’agricoltura 4.0

In Emilia-Romagna spiccano zootecnia ed orticolo

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In Emilia Romagna i laureati che operano in campo agricolo puntando all’innovazione rappresentano il 50%, mentre gli imprenditori 4.0 con laurea ad indirizzo agrario sono l’80%.
È il dato che emerge da uno studio sul rapporto tra agricoltura e nuove tecnologie condotto su un campione di 903 aziende tra Lombardia (71), Emilia Romagna (104), Piemonte (141) e Veneto (89) dall'Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia.
La ricerca evidenzia che “non sembra che l’età possa essere rilevante al fine di determinare l’adozione o meno di tecnologie di agricoltura 4.0”. Pesa di più piuttosto il titolo di studio dell’imprenditore: “Sembra che un titolo di studio a indirizzo agrario – rilevano i ricercatori – sia associato a una maggiore probabilità di adottare soluzioni di agricoltura 4.0”. In Emilia Romagna però le nuove tecnologie applicate all’agricoltura paiono riguardare, in base all’analisi del campione, solo le realtà di dimensioni maggiori, mentre in Lombardia la scelta è spalmata indifferentemente su tutte le aziende.
Quanto ai settori, Il cerealicolo è il comparto con le più alte percentuali di aziende che abbracciano l’agricoltura 4.0: 73% in Lombardia, 72% in Piemonte, 67% in Emilia Romagna, 65% in Veneto. In Emilia Romagna spicca la zootecnia (75) e l’orticolo (80%).

Pubblicato il 14 agosto 2019.

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