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Notizie Varie

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In restauro l'affresco di Sant'Agostino del Pordenone

SantAgostino restauroStudi e ricerche approfondite prima dell’intervento

Chi ha ormai terminato il percorso di visita della Salita al Pordenone trova, sulla sua destra, l’affresco di Sant’Agostino (realizzato dall’artista friulano) protetto da un’impalcatura, essendo stato aperto in proposito un cantiere di restauro.
Vittorio Sgarbi - in una delle sue recenti visite in Santa Maria di Campagna - aveva infatti segnalato alcune cadute di colore che meritavano un intervento conservativo.
La Banca di Piacenza ha subito raccolto il suggerimento e - attraverso l’architetto Carlo Ponzini e l’ingegner Roberto Tagliaferri - ha organizzato il restauro di concerto con la Sovrintendenza, che segue i lavori con la dottoressa Anna Còccioli Mastroviti.

Ad eseguire l’intervento è stato incaricato Luca Pancera - un “medico degli affreschi” veneziano d’origine che opera soprattutto in Emilia -, naturalmente dopo un’indagine sul vissuto di quest’opera.
Un’esigenza che nasce soprattutto dal fatto che il Sant’Agostino vive una realtà diversa essendo stato tolto dal muro nel 1913 per problemi di umidità di risalita e appoggiato a un supporto che si andrà a verificare se è di vetroresina, come fino ad ora si è pensato.
«L’affresco è stato ricollocato nel 1952 - continua Pancera -. Considerando che nella quarantina d’anni intercorsi sono passate due guerre, quasi sicuramente e per fortuna, l’opera è stata conservata altrove».

Il progetto - seguito passo passo da Anna Còccioli Mastroviti - prevede un’indagine per conoscere natura ed entità di interventi pregressi, attraverso la ricerca di documenti d’archivio (committenze, lettere, relazioni).
«Prima di sistemare le piccole cadute della pellicola pittorica - fa presente il restauratore - occorre fare uno studio sulla tipologia dei materiali applicati nel corso del tempo per poter eseguire un intervento mirato. C’è un gruppo di ricerca che concerta ogni passaggio con la dottoressa Còccioli Mastroviti. L’opera, come già accennato, vive una realtà anomala rispetto agli altri affreschi, perché è stato traslato. Gli studi serviranno anche a comprendere le problematiche avute durante quella complessa operazione».

Al termine di questo percorso di studio e ricerca, partirà l’intervento di ripristino vero e proprio che dovrebbe concludersi entro il mese di maggio.
«Tutti i dati raccolti - conclude Luca Pancera - saranno utili a chi eseguirà le manutenzioni future potendo contare sullo storico dell’intervento».

em.g.

Pubblicato il 26 aprile 2018

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A Grondone di Ferriere celebrato San Giorgio

grondone

A Grondone di Ferriere, in Alta Valnure, è stato celebrato San Giorgio, patrono della parrocchia di Grondone di Sopra.
Il piccolo paesino del comune di Ferriere che ha dato i natali a mons. Antonio Lanfranchi - arcivescovo di Modena scomparso nel febbraio 2015 – si è ritrovato per la messa officiata da don Giuseppe Calamari, anch’egli nativo di Grondone.
Al termine della messa due famiglie del paese hanno offerto un rinfresco ai presenti.
Già fissato nel calendario uno dei più importanti appuntamenti della vita della comunità di Grondone. La Festa della Madonna degli Amici, organizzata dall’Antonino d’Oro Dina Bergamini, si svolgerà domenica 27 maggio.

Pubblicato il 24 aprile 2018

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A Saliceto arriva il medico di famiglia

 

ambulatrio

Da martedì 24 aprile Saliceto di Cadeo, frazione del comune di Cadeo, dopo anni torna ad avere un medico di base, presso i locali dell’ex asilo nido. Al servizio di Roveleto e Saliceto vi è il dottor Erminio Crenna il nuovo medico di famiglia che sabato mattina ha inaugurato il suo ambulatorio in via G. da Saliceto. “Salutiamo con entusiasmo l’arrivo del dottor Crenna sul nostro territorio - ha commentato Marco Bricconi, sindaco di Cadeo. La sua presenza viene a colmare la carenza di assistenza primaria sul nostro intero territorio e darà la possibilità anche a Saliceto di avere un medico di famiglia, dopo lunghi anni di assenza. Un servizio in più per una frazione e per tutti coloro che vi abitano o sono intenzionati ad andare a viverci"
"Pensiamo in particolare agli anziani, che potranno recarvisi con maggiore autonomia e lì vi troveranno un punto di riferimento importante", ha aggiunto il vicesindaco Marica Toma.
"Siete benvenuti ovunque veniate Roveleto o Saliceto che sia - ha preso la parola il dottor Crenna -. Vi chiedo di aiutarmi: ho bisogno della vostra conoscenza e che mi illustriate la realtà del vostro territorio per poter fare una buona medicina di famiglia. A Roveleto sarò presente dal lunedì al venerdì, secondo gli orari esposti, a Saliceto il martedì dalle 10 alle 12.30 e il giovedì pomeriggio dalle 16 alle 18.30”.
Per martedì 24 alle ore 10.30 è fissata l'inaugurazione anche dell’ambulatorio di Saliceto, nei locali dell’ex asilo nido.

Pubblicato il 23 aprile 2018

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Calendasco, profughi e studenti francesi al lavoro

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Al lavoro per riqualificare il capannone della zona industriale di Ponte Trebbia confiscato alla mafia e acquisito dall'Amministrazione comunale di Calendasco. Protagonisti del progetto sono i 16 profughi ospitati presso l'ostello "Le tre corone" del paese, da alcune settimane impegnati in modo assolutamente gratuito per dare una nuova vita dell’immobile. Al loro fianco, ha operato un gruppo di studenti francesi arrivati a Piacenza nell’ambito del progetto Erasmus. Sono tutti allievi del Centro di formazione per l'apprendistato di Bloix, cittadina della regione Centro-Valle della Loira.
Sotto lo stretto coordinamento di docenti e professionisti dell'Ente Scuola Edile di Piacenza, hanno realizzato passo dopo passo quanto previsto dal progetto dell'intervento: un mix delle migliori proposte emerse con il concorso di idee promosso dal Comune nei mesi scorsi, a cui ha preso parte una ventina di alunni della Scuola stessa. In ragione del servizio prestato, hanno ricevuto un attestato dall'amministrazione municipale alla presenza del sindaco Francesco Zangrandi, di Filippo Cella e Cristina Bianchi, presidente e direttore della Scuola Edile e di Antonella Liotti di Libera, l'associazione antimafia di don Ciotti.

Pubblicato il 23 aprile 2018

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«Salita al Pordenone», già più di 24mila presenze

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Dopo l’inaugurazione con la neve, l’arrivo del bel tempo consolida l’interesse dei visitatori (il primo fu uno svedese) per la “Salita al Pordenone” organizzata dalla Banca di Piacenza nella basilica di Santa Maria di Campagna, così come quello per le manifestazioni collaterali (in totale 54, dislocate anche a Cortemaggiore e Monticelli oltre che a Cremona).

Anche le mostre “Genovesino e Piacenza” e quella sugli “Inediti di Ghittoni” - ospitate a Palazzo Galli e aperte al pubblico dal martedì al sabato dalle 15 alle 19 e i giorni festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19 - stanno destando un interesse di riguardo sia per un qualificato pittore, il Genovesino (la cui opera a Piacenza era finora pressoché sconosciuta), che per un pittore amato dalla nostra comunità come fu Francesco Ghittoni.

Com’è noto, in via eccezionale nella Sala del Duca, a lato della basilica con accesso accanto alla biglietteria, la Banca espone due mirabili opere di Gian Paolo Panini: una veduta del castello di Rivalta e una veduta di fantasia.

I biglietti staccati raggiungono già i 24.346, ben al di sopra delle previsioni, nonostante le visite possano compiersi solo a gruppi di 12 persone, che devono salire e scendere - accompagnati dalla guida - per lo stesso camminamento, quello ora reso percorribile dalla Banca di Piacenza che per facilitare lo scambio dei visitatori in salita e in discesa ha anche costruito un particolare assito, che - così come il restaurato percorso - rimarrà anche negli anni a venire incardinato nella basilica di proprietà del Comune (è sempre stato il tempio civico di Piacenza e nell’800 il capo dei Fabbricieri era chiamato anche il “secondo sindaco della città”) affidata - com’è noto - in comodato gratuito ai Francescani minori osservanti, a suo tempo chiamati dal duca Pier Luigi Farnese.

Per facilitare ulteriormente l’accesso dei visitatori, la Banca (che finanzia l’evento, non beneficiando di contributi né pubblici, né parapubblici) ha deciso di prolungare l’orario d’accesso fino alle ore 19 nei giorni di martedì, mercoledì, giovedì, domenica e festivi, e fino alle 22 al venerdì e al sabato.

Intanto, si susseguono le visite di scuole (fra l’altro, da apprezzati ciceroni per le cappelle in basilica affrescate dal Pordenone fungono proprio dei giovani studenti del Liceo Cassinari), così come di club e associazioni, per molti dei quali si è dovuto aprire la Salita anche di lunedì, che è il giorno settimanale di chiusura.
Sia la “Salita al Pordenone” che le mostre di Palazzo Galli rimarranno aperte nella Notte dei musei, sabato 19 maggio, dalle 19 alle 24.

Ricordiamo che i biglietti e le visite guidate possono essere prenotate direttamente alla biglietteria della basilica o a Palazzo Galli o sui siti internet www.bancadipiacenza.it, www.salitaalpordenone.it, www.midaticket.it.

Pubblicato il 23 aprile 2018

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