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«I due Foscari» di Giuseppe Verdi al Teatro Municipale

I due Foscari Gianni Cravedi

La Stagione d’Opera del Teatro Municipale di Piacenza prosegue con “I due Foscari” di Giuseppe Verdi, in scena venerdì 3 maggio alle 20 e domenica 5 maggio alle 15.30. L’anteprima rivolta alle scuole è in programma martedì 30 aprile alle 15.30.
Opera considerata fra le più raffinate musicalmente del primo Verdi, a 180 anni dalla prima rappresentazione al Teatro Argentina di Roma il 3 novembre 1844, sarà diretta da Matteo Beltrami al suo nuovo debutto verdiano, sul podio dell’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini, con il Coro del Teatro Municipale di Piacenza preparato da Corrado Casati. Il titolo verrà proposto nell’allestimento già apprezzato su importanti palcoscenici, firmato da Joseph Franconi Lee, con scene e costumi di William Orlandi, luci di Valerio Alfieri, regista collaboratore Daniela Zedda e coreografie di Raffaella Renzi, in una nuova produzione della Fondazione Teatri di Piacenza con la Fondazione Teatro Comunale di Modena.

Di eccellenza la compagnia di canto, con il ritorno al Municipale di Piacenza del baritono Luca Salsi come Francesco Foscari, nell’allestimento che segnò il suo debutto nel ruolo del Doge nel 2011 a Trieste, il tenore Luciano Ganci per la prima volta nella parte di Jacopo Foscari, il soprano Marigona Qerkezi come Lucrezia Contarini, ruolo nel quale è stata applaudita in prestigiosi teatri.  Completano il cast Antonio Di Matteo (Jacopo Loredano), Marcello Nardis (Barbarigo), Ilaria Alida Quilico (Pisana), Manuel Pierattelli (Fante), Eugenio Maria Degiacomi (Servo del Doge).
“I due Foscari”, su libretto di Francesco Maria Piave tratto dall’omonimo dramma di Lord Byron, ambientato nella Venezia dei Dogi del 1457, è un’opera pervasa da una tinta tragica che incentra il dramma sul conflitto tra affetti e dovere di Francesco Foscari, “prence e padre” come egli stesso si definisce, il cui figlio Jacopo è accusato di tradimento. La dimensione politica e la vicenda intima, personale, sono i due aspetti che caratterizzano quest’opera, che Verdi in una lettera a Piave descrive come “un bel soggetto, delicato ed assai patetico”.

Il compositore, reduce dai successi di Nabucco e dei Lombardi alla Prima Crociata, iniziò a prendere in considerazione l’idea dei Foscari nel 1843 per Venezia, ma il Teatro La Fenice lo indusse ad accantonare il progetto perché troppo rischioso per la città dove ancora risiedevano discendenti del Consiglio dei Dieci, così negativamente ritratti nell’opera. La scelta ricadde dunque su Ernani, titolo rappresentato con successo il 9 marzo del 1844 a Venezia, ma Verdi non dimenticò I due Foscari e per la successiva commissione al Teatro Argentina di Roma ritornò al dramma di Byron. Verdi e il librettista Piave disegnano un’opera di lotte interiori, dove predominano ingiustizia e potere politico, giocata sui caratteri dei personaggi più che sull’azione, che già contiene in nuce molti elementi che il compositore svilupperà successivamente. 
Aspettando “I due Foscari”, a introdurre l’opera al pubblico saranno come di consueto gli studenti del Liceo Respighi di Piacenza, che giovedì 2 maggio alle ore 18 alla Sala dei Teatini presenteranno il titolo verdiano nell’appuntamento del ciclo #AperiOpera, a ingresso libero, in un percorso multidisciplinare, tra recitazione, musica, approfondimenti, collegamenti con l’attualità.

Info e biglietti
Per informazioni e biglietti: Biglietteria del Teatro Municipale: tel. 0523 385720/21 –

Nella foto, l'opera “I due Foscari” di Giuseppe Verdi (©Gianni Cravedi)

Pubblicato il 30 aprile 2024

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