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L’Ecce Homo di Antonello da Messina a RAI 5

Riprese ECCE HOMO ART NIGHT2

Con la prima puntata dedicata al rosso ha inizio, mercoledì  15 febbraio alle ore 21.15, la serie I colori dell’arte, in onda su RAI5, nell’ambito del programma Art Night condotto dal noto attore Neri Marcorè.
Un interessante e innovativo progetto che vuole raccontare la storia dell’arte a partire dai segreti dei colori e che, nelle puntate dedicate al rosso e al verde, svelerà alcuni straordinari gioielli della collezione artistica del Collegio Alberoni.
Se affronti l’impegnativo e affascinante tema della storia dei colori nei capolavori dell’arte non puoi infatti non entrare anche al Collegio Alberoni.
Una troupe televisiva di RAI5 era stata nello scorso autunno nel palazzo settecentesco fatto costruire dal cardinale Alberoni, per registrare immagini e interviste nell’ambito di questo progetto ora pronto per essere trasmesso, focalizzando l’attenzione sul rosso dell’Ecce Homo di Antonello da Messina e sul verde degli erbari di Fra Zaccaria.


I colori dell’arte
I colori e i pigmenti raccontano la storia dell’arte e i suoi capolavori
La storia dell’arte raccontata da una prospettiva del tutto originale, quella dei colori e dei pigmenti che hanno permesso di creare le più memorabili opere dell’uomo: dai dipinti sulle caverne, ai meravigliosi manufatti egizi, agli affreschi di Giotto, ai dipinti di Raffaello, di Monet, di Van Gogh, fino all’arte contemporanea.
Sei puntate eccezionali attraverso il fil-rouge (mai termine fu più adatto) di altrettanti colori: il rosso, il blu, il giallo, il verde ed infine il bianco e il nero. La serie “I colori dell’arte” è proposta da mercoledì 15 febbraio alle 21.15 su Rai 5.
Introdotta dal caleidoscopico Neri Marcorè, una serie prodotta da Mark in video, in collaborazione con Rai Cultura, scritta e diretta da Linda Tugnoli in quattro anni di coloratissimo lavoro, montata da Sandro Capponi, cambierà lo sguardo con cui è stata letta la storia dell’arte fino ad oggi.

Le stille di sangue dell’Ecce Homo del Collegio Alberoni

Sarà proprio la prima puntata della serie, dedicata al colore rosso, a portare l’attenzione, tra gli altri capolavori della storia dell’arte, alla più straordinaria perla della collezione artistica alberoniana: l’Ecce Homo o Cristo alla colonna di Antonello da Messina.
In primo piano il rosso delle stille di sangue dipinte dal “pittore non umano”, come fu definito dal figlio Jacobello, sul volto e sul corpo di Cristo; gocce rosse che contribuiscono in maniera decisiva all’effetto potentemente drammatico e realistico che promana dalla delicatissima tavola alberoniana.
È proprio alla luce delle scoperte delle indagini non invasive realizzate alcuni anni fa sul prezioso dipinto da un team di équipe scientifiche, che è stato possibile condividere con il programma Art Night le meraviglie visibili, ma anche i segreti non percepibili della straordinaria tavola del maestro messinese.
Lo stesso pigmento è infatti presente in quasi tutta la pellicola pittorica, ricavato e utilizzato secondo tecniche sofisticate che verranno svelate dalla restauratrice Francesca De Vita, che da ormai molti anni si occupa della conservazione della delicatissima tavola custodita ed esposta nell’Appartamento del Cardinale del Collegio Alberoni.

I segreti del colore rosso, nella prima puntata
Dalla pittura paleolitica nella grotta Chauvet, al rosso degli egizi e a quello pompeiano, dalle stille di sangue dell’Ecce Homo di Antonello da Messina, al rosso Tiziano, dal rosso dell’ultimo Caravaggio fino a quello contemporaneo di Anish Kapoor.
Apre la serie il rosso, il primo colore dell’umanità.

Nelle gole dell’Ardèche, in una Francia glaciale popolata di fiere e mammuth, un clan di Cro-magnon ha già una visione complessa del proprio posto nel mondo, ed è la sua arte a dirlo.
Il rosso ha due facce opposte anche nella storia dell’arte: sottoforma di ocra, è il pigmento più disponibile in natura, ma può incarnarsi anche nella preziosissima porpora, nel raro e costoso cinabro, nella lacca di cocciniglia che al tempo dei conquistadores valeva quanto e più di tutto l’argento delle miniere del Nuovo Mondo.
Sicuramente, fin dall’antichità, è stato protagonista di ogni manufatto dell’uomo: dall’ocra rossa delle pitture paleolitiche della grotta Chauvet, descritta dall’archeologa Valerie Moles, dal rosso degli Egizi, che ci raccontano Enrico Ferraris curatore del Museo Egizio di Torino e Paola Buscaglia del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, fino al celebre Rosso Pompeiano protagonista degli affreschi conservati al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, di cui parleranno la restauratrice Gabriella Prisco e la responsabile sezione affreschi Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Floriana Miele.
Ma in Italia c’è anche una delle uniche Miniere di Cinabro, sul Monte Amiata, oggi chiusa e trasformata in un Parco Nazionale, come ci racconta il Direttore del Parco, Daniele Ruoppoli, geologo.

Con un salto dall’altro lato del mondo si arriva allo splendente rosso delle lacche cino-giapponesi grazie all’intervento della Direttrice del Museo d’Arte Orientale di Venezia, Marta Boscolo Marchi.

Ma certo, se si pensa al rosso, non può che venire in mente Tiziano, che ha caratterizzato così bene i capelli delle donne che ha rappresentato, da lasciare il suo nome legato a quello del colore rosso. Ne parla il co-curatore della mostra milanese L’immagine della donna nella Pittura Veneziana del ‘500, Stefano Zuffi. E il rosso dell’ultimo Caravaggio, quello di Giuditta ed Oloferne, conservato alle Gallerie Nazionali di Arte Antica Barberini Corsini a Roma, oggetto di un restauro affascinante descritto da Carlo Giantomassi e Beatrice De Ruggieri.
Fino al rosso di Anish Kapoor, che ha destato scalpore quando ha letteralmente invaso di rosso Palazzo Manfrin a Venezia e dichiara che “l’oscurità del rosso è più scura dell’oscurità del nero”.
E ci sono anche molte curiosità, dal Codice Purpureo di Rossano Calabro, raccontato dalla storica della miniatura Lucinia Speciale, al Rosso dei Tintori Medievali di Lauris, con Lise Camoin, maestra di tinture naturali, all’Ecomuseo dell’Ocra di Roussillon, in Francia con il suo Direttore Matthieu Barrois, fino ad un rosso unico ed incredibile, quello delle gocce di sangue studiate dalla restauratrice Francesca De Vita dell’Ecce Homo di Antonello da Messina conservato al Collegio Alberoni di Piacenza.

I colori dell’arte
Un progetto dedicato alla storia dei colori. Una serie prodotta da Mark in video, in collaborazione con Rai Cultura, scritta e diretta da Linda Tugnoli
I protagonisti della storia dell’arte diventano i pigmenti, i processi chimici, gli esperimenti, i metodi di lavorazione, i costi delle materie prime, le avventure della ricerca.
A raccontare questa storia – in riprese originali ed interviste esclusive – i luoghi e i personaggi più famosi dell’arte in Italia e nel mondo, ma anche curiosità nascoste e luoghi meno frequentati dal turismo: dalle grotte di Chauvet in Francia all’artista contemporaneo Anish Kapoor, dal Museo Egizio di Torino alla Cappella degli Scrovegni a Padova, dai colori ritrovati sulle statue classiche dal Mann di Napoli al Metropolitan Museum di New York, dalle stampe di Piranesi, al bianco e nero della fotografia, alla Forbes Pigment Collection di Harvard, la più antica collezione di pigmenti del mondo, fino a Michel Pastoureau considerato il massimo esperto di colori sul pianeta.

Gli erbari di Fra Zaccaria nella puntata dedicata al verde
Lo straordinario patrimonio culturale alberoniano sarà coprotagonista anche della puntata dedicata al verde, con i tesori artistici e naturalistici del lascito di Fra Zaccaria, al secolo Carlo Francesco Berta (1722-1814), frate francescano e studioso di botanica farmaceutica che, proprio al Collegio, donò la sua preziosissima biblioteca naturalistica: erbari composti di tavole con piante secche, dipinte o disegnate.
All’interno della puntata dedicata al colore verde troveranno spazio le più suggestive tavole dell’Erbario dipinto e una selezione di piante raccolte nell’Hortus siccus, che accompagneranno il breve racconto di questa singolare e preziosa storia botanica andata in scena nel Settecento al Collegio Alberoni, nelle parole di Maria Rosa Pezza, ricercatrice di storia presso il Collegio Alberoni.

Art Night

A cura di Silvia De Felice e presentato da Neri Marcorè, fa parte, dal 2019, del ricco palinsesto di Rai 5 e vuole essere un nuovo modo di raccontare l’arte.
Il programma si configura come un vero e proprio viaggio attraverso le declinazioni dell’arte, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all’architettura, all’arte contemporanea, realizzato con riprese di alta qualità e la voce diretta di artisti e di esperti italiani e internazionali.
Al centro di ogni appuntamento, documentari internazionali, produzioni originali e i grandi documentari d’arte dell’archivio Rai, che hanno come protagonista l’arte in tutte le sue espressioni, con un occhio di riguardo al patrimonio artistico italiano e alla sua tutela.
Spazio anche alle biografie di grandi artisti, all'approfondimento di correnti e periodi artistici e a riflessioni su temi trasversali come l'economia dell'arte, il sistema museale, la salvaguardia dei beni culturali e dell’ambiente.

Pubblicato il 14 febbraio 2023

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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