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Teatro Municipale: applausi per il concerto e il balletto di Romeo e Giulietta

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Due spettacoli interessanti al Teatro Municipale di Piacenza: l'esibizione della Female Symphonic Orchestra Austria e il balletto del Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Varna con in scena “Romeo e Giulietta” musicato da Sergej Prokof’ev.

L'orchestra diretta da Silvia Spinnato

Il concerto ha presentato un’orchestra tutta al femminile, fondata in Austria, a Salisburgo, dalla direttrice italiana Silvia Spinnato. Una direttrice ed un’Orchestra attentissime e virtuose nel rendere brani musicali di valide compositrici. Sono stati eseguiti brani di Emilie Mayer, una Faust Ouverture op. 46 e la Sinfonia n.1 in do minore in tutti i suoi tempi. Ottima musica, sensibile ed attraente, nei suoi vari alternarsi di tempi lenti ed elaborati e di tempi allegri e divertenti. Una valida compositrice la Meyer, che non dovrebbe essere trascurata. Scroscianti gli applausi di accoglienza del pubblico che gremiva la platea. Successivamente è stato eseguita “La serenata n.2 in la maggiore, op16 di Johannes Brahms una raffinata e profonda composizione magistralmente resa. Tripudio finale di applausi a premiare l’orchestra e la sua talentuosa direttrice.

Romeo e Giulietta

Teatro Municipale abbastanza pieno, la musica di Prokof’ev, bella ed avvincente, ed il Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Varna, in azione. Una bella scena ed i rampolli di Montecchi e Capuleti che si sfidano sulla piazza. Un susseguirsi di incontri e scontri, mimati da abili ballerini. Subito dopo l’incontro fatale tra Romeo in maschera con Giulietta ed il colpo di fulmine che accende il fuoco dell’amore. Si ritrovano a sera in giardino e si amano. Il pass de deus che segue è veramente un capolavoro, sostenuto dalla musica accorata di un grande compositore. Seguono i primi segni di disagio delle due famiglie, trasformati, un po’ per volta in divieti d’incontro tra i due innamorati. Si difenderanno i due, ma soccomberanno, amandosi sino alla morte.
Vere e proprie ovazioni per i due protagonisti, da un pubblico quasi commosso dalla vicenda. Molto bravi Giulietta, interpretata da Martina Prefetto e Romeo interpretato da Federico Mella. Ottimo il complesso dei ballerini.
Un gradevolissimo spettacolo che ha coinvolto gli spettatori presenti. Lunghi applausi finali ed a scena aperta.

Luigi Galli

 

Nella foto, l'orchestra tutta al femminile diretta da Silvia Spinnato.

Pubblicato il 14 febbraio 2023

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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