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Basilica di Sant'Antonino, Santa Lucia al ritmo di percussioni

studenti scuola in santantonino

Per la tradizione piacentina Santa Lucia è un appuntamento imperdibile, e l’Associazione di Promozione Sociale “Tempus Fugit Percussion” le ha dedicato, domenica 11 dicembre alle 18.30, il concerto “CAROL OF THE DRUM ~ Auguri di S. Lucia 2022” della propria Scuola di Percussioni “Tempus Fugit”, nella cornice della Basilica di S. Antonino.
Protagoniste e protagonisti sono state le studentesse e gli studenti della Scuola di Percussioni che ha sede proprio vicino alla Basilica patronale e di fronte al Teatro Municipale, in via Verdi 44, a Piacenza. Un evento organizzato in collaborazione con Parrocchia di S. Antonino, con la partecipazione di circa 30 giovani musiciste e musicisti accompagnati dai docenti.

Il programma ha previsto diversi autori, tra gli altri il grande compositore estone Arvo Pärt, l’autore giapponese Ryuichi Sakamoto, ed il maestro inglese Howard Blake, e diversi arrangiamenti e brani inediti, alcuni ideati dai giovani partecipanti. Ad accompagnare l’esibizione delle studentesse e degli studenti i maestri Tommaso Franguelli (che ha curato vari arrangiamenti proposti nella serata), Simone Allegri, Jordi Tagliaferri, Giovanni Baffi e Francesco Brianzi, mentre il ruolo di voce narrante è stato affidato a Carolina Cavallo e a Luca Frigo è stata affidata la regia del suono.

Una serata all’insegna del tema del dono e del viaggio in musica e non solo: prima dell’ultimo brano sono intervenuti don Giuseppe Basini, parroco di S. Antonino, Mario Dadati, assessore del Comune di Piacenza, e Maria Teresa Papamarenghi, mamma dello scomparso Edoardo Lusardi, compagno di classe, ai tempi del Conservatorio (classe di percussioni del M° Daniele Sacchi, presente in sala), di tutto ensemble Tempus Fugit.

È stata proprio Maria Teresa Papamarenghi assieme al presidente e maestro Francesco Brianzi, a dare notizia di tre importanti borse di studio alla memoria di Edoardo Lusardi che, per l’anno scolastico 2022/23, sosterranno economicamente diverse famiglie di studenti iscritti ai corsi della Scuola di Percussioni.

Nella foto di Anna Biserni, il concerto nella basilica di Sant'Antonino.

 Pubblicato il 12 dicembre 2022

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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