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«Viaggiare in bicicletta ti dà un senso di libertà assoluta»

Walter Longini e Monica Nanetti


Presentato al PalabancaEventi il libro di Monica Nanetti che raccoglie 41 ciclopercorsi europei


 
«Nel libro racconto la mia esperienza di cicloturista tardiva che nel 2017, non più giovanissima, ha scoperto il senso di libertà assoluta che ti dà la bicicletta. Sono partita da Aosta e in 17 giorni ho percorso 1.050 chilometri, raggiungendo Roma lungo in tracciato della Via Francigena, passando quindi anche a Piacenza, che ho volentieri visitato». Questo il pensiero di Monica Nanetti, autrice del volume “In bicicletta, l’Europa a due ruote” (National Geographic), espresso nel corso della presentazione dello stesso al PalabancaEventi (Sala Panini), nell’ambito dell’Autunno culturale della Banca di Piacenza.
Bocconiana eclettica (così Walter Longini, della Filiale di Milano della Banca, ha definito la dott. Nanetti, illustrando il volume in dialogo con la stessa autrice), giornalista di 24Ore e Milano Finanza, curatrice delle pubbliche relazioni di Giovanni (del trio Aldo, Giovanni e Giacomo), è proprio con la moglie dell’attore che la viaggiatrice su due ruote ha affrontato il primo itinerario, portandola a realizzare un libro e un blog che richiamano il medesimo concetto: «Se ce l’ho fatta io, ce la possono fare tutti».
La giornalista-scrittrice ha spiegato che i racconti dei suoi viaggi sul blog (secelhofattaio.it) hanno attirato l’attenzione della National Geographic, che le ha chiesto di raccoglierli in un volume. E così è stato. «Nel libro - ha proseguito la dott. Nanetti - ci sono 41 cicloitinerari alla scoperta dell’Europa, buona parte dei quali testati personalmente, a volte da sola, a volte con una o più amiche. E’ stato un lavoro enorme, fatto durante il lockdown». Quattro i percorsi nazionali: la Via Francigena dal Passo del Gran San Bernardo a Roma; la ciclovia AIDA (900 chilometri che collegano gli estremi occidentali e orientali del Nord Italia, dal Colle del Moncenisio fino a Trieste; il Sentiero Valtellina (da Colico a Bormio); l’Abruzzo Bike to coast (che percorre l’intero litorale abruzzese). «Ci sono Paesi - ha osservato l’Autrice - che sono più avanti di noi a livello di piste ciclabili, come Olanda e Austria, ma il nostro non teme confronti in fatto di bellezze da visitare». Sfogliando le pagine del libro, si trovano anche suggerimenti per arricchire l’esperienza di viaggio, consigli pratici su servizi, trasporto e alloggio, indicazioni sulle stagioni migliori e le difficoltà da affrontare, siti web utili per organizzare il percorso, informazioni su attrezzature e strumenti da portare con sé.
«La bici - ha esemplificato la dott. Nanetti - ti offre un modo di viaggiare completamente diverso dagli altri. Consente un’immersione nel territorio che non ha eguali. L’auto e la moto sono troppo veloci, a piedi si è troppo lenti. Il viaggiare comunque lento della bicicletta ti dà belle sensazioni, crei curiosità e la gente si ferma a chiacchierare con te. Quest’anno - ha chiosato la giornalista - ho attraversato tutta Europa arrivando nell’Alta Scozia: 60 giorni di viaggio per festeggiare i miei primi 60 anni di vita».

Nella foto, da sinistra Walter Longini e Monica Nanetti.

Pubblicato il 10 novembre 2022

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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