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Si conclude il Bobbio Film Festival

 CANOVA PEZZOTTA MAGRELLI MANCINO BERGAMASCO GIFUNI PEDRAZZINI ALESI MARRA MONTESI

Entusiasmo  da parte del pubblico del Bobbio Film Festival, che ha potuto assisterne non solo alla terza e quarta puntata di Esterno notte di Marco Bellocchio, ma soprattutto al dibattito post proiezione: Fabrizio Gifuni (Aldo Moro), Daniela Marra (Adriana Faranda), Gabriel Montesi (Valerio Morucci) e Fausto Russo Alesi (Francesco Cossiga).
Nella serata del 9 agosto il Festival è stata proiettata la  terza e ultima parte di Esterno notte, “Marco Bellocchio al suo meglio” (rivistastudio), corrispondente agli episodi cinque e sei che vedremo in televisione in autunno.
Eleonora Moro si confessa in chiesa. Lamenta una vita familiare inesistente con il marito Aldo troppo preso dalle incombenze politiche nazionali. Ignora in quel momento la strage consumatasi in via Fani. Comincia l’estenuante attesa tra le mura domestiche di notizie rassicuranti sulle sorti del marito rapito. Tra veri e falsi comunicati brigatisti e ricerche in luoghi improbabili, il conto alla rovescia verso l’ineludibile, noto esito del rapimento dissemina rabbia, disperazione, sensi di colpa, suggestioni di una salvezza possibile ma disattesa per ragioni altre, alte, indicibili.  

Al termine dei due episodi, a intrattenersi con il pubblico nell’atteso momento dell’incontro-confronto serale moderato dal critico cinematografico Enrico Magrelli, sono stati Fabrizio Gifuni, Daniela Marra, Gabriel Montesi e Fausto Russo Alesi.
Presente in sala  anche l’attrice Federica Fracassi.

Mercoledì 10 agosto serata conclusiva del Bobbio Film Festival, con la cerimonia di premiazione seguita dalla proiezione del cortometraggio In famiglia e del lungometraggio Volevo nascondermi, entrambi diretti dal regista Giorgio Diritti.

Il Bobbio Film Festival, diretto da un comitato costituito dal suo fondatore Marco Bellocchio, originario del borgo emiliano, da Pier Giorgio Bellocchio e Paola Pedrazzini, si radica nell’ormai storica progettualità artistica della Fondazione Fare Cinema, in sinergia con il Comune di Bobbio con il sostegno di Ministero dei Beni Culturali, Regione Emilia-Romagna e soprattutto di Fondazione di Piacenza e Vigevano, la realtà con cui Fondazione Fare Cinema ha stretto un’importante sinergia con la neonata Bottega XNL nel cuore di Piacenza.

Nella foto, da sinistra Canova, Pezzotta, Enrico Magrelli, Macino, Bergamasco, Fabrizio Gifuni, Pedrazzini, Fausto Russo Alesi,  Daniela Marra, Gabriel Montesi.

Pubblicato il 10 agosto 2022

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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