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S.Maria di Campagna: con il francobollo dei 500 anni, la Basilica sarà nel mondo

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«Il francobollo emesso dal ministero dello Sviluppo economico è un riconoscimento dello Stato per l’importanza dell’evento di celebrazione dei 500 anni di Santa Maria di Campagna e l’annullo postale  è un ulteriore sigillo per una circostanza speciale. Con questo francobollo, emesso in 300mila esemplari, la Basilica arriverà in tutto il mondo».
A sottolinearlo Barbara Negroni, referente della Macroarea di zona di Poste Italiane, nel corso della presentazione che si è tenuta il 26 settembre nella Biblioteca del Convento, presenti Katia Tarasconi e Cristian Fiazza (sindaco e assessore hanno ringraziato la Banca di Piacenza per l’impegno quotidiano nell’arricchire sempre più l’offerta culturale della città) e i presidenti dell’Istituto di credito Giuseppe Nenna (Cda) e Corrado Sforza Fogliani (Comitato esecutivo).

Il condirettore generale della Banca Pietro Coppelli (presidente del Comitato organizzatore dei 500 anni) ha parlato di «evento eccezionale» dato che, a quanto risulta, è la prima volta sia nella storia repubblicana sia in quella del Regno d’Italia, che viene emesso un francobollo legato a un particolare evento piacentino. Emissione che rientra nella serie tematica “Il patrimonio artistico e culturale italiano” e dedicata alla “Basilica di Santa Maria di Campagna nel V centenario della posa della prima pietra” (frase apposta sul francobollo che, stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, riproduce il prospetto - realizzato dal bozzettista Francesco Di Pietro - del tempio rinascimentale). Il dott. Coppelli ha quindi ringraziato in modo particolare il presidente Sforza, a cui si deve l’idea del francobollo e l’impegno in prima persona per ottenere l’emissione sia di quello dedicato a Santa Maria di Campagna, sia di quello per i 900 anni del Duomo.

Il Superiore del Convento padre Secondo Ballati si è detto molto soddisfatto «di un’iniziativa che contribuirà a far conoscere sempre di più la Basilica, che tutto sommato porta molto bene gli anni che ha». Sono intervenuti anche Stefano Bianchi del Circolo Filatelico Piacentino (presente anche un delegato del Circolo filatelico di Fiorenzuola) e Carlo Ponzini, che nell’illustrare il logo dei 500 anni ha osservato come la Basilica sia qualcosa «non solo da visitare ma anche da vivere».

Per l’occasione, Poste italiane - oltre ad aver predisposto una cartolina dedicata e uno speciale annullo con la data del primo giorno di emissione del francobollo (oggi, 26 settembre) - ha confezionato una cartella filatelica (illustrativa della Basilica) con un francobollo singolo, una quartina di francobolli, una cartolina e una busta affrancate e annullate (il folder è stato consegnato dal dott. Coppelli, in ricordo della giornata, al sindaco Tarasconi, all’assessore Fiazza, a padre Ballati, e ai rappresentanti dei Circoli filatelici di Piacenza e Fiorenzuola; la dott. Negroni di Poste ha invece ricevuto in dono la Medaglia della Banca).

Pubblicato il 27 settembre 2022

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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