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Alla Galleria Ricci Oddi un percorso in dieci tappe sull'arte del Ottocento

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Comincia il 6 novembre presso la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi il ciclo di incontri dedicati all’arte dell’Ottocento tenuto dalla direttrice Lucia Pini. Dieci appuntamenti in linea con l’identità del museo per ripercorrere i principali snodi di un secolo di grande varietà e ricchezza, muovendo dal Neoclassicismo per approdare alle ricerche post impressioniste. Il percorso raccoglie il testimone delle lezioni dedicate nello scorso anno dal direttore dei Musei Civici di Palazzo Farnese, Antonio Iommelli, all’arte dal Quattro al Settecento e ne prosegue cronologicamente il tragitto. Il programma affianca all’attenzione per protagonisti e vicende italiane uno sguardo rivolto alle esperienze europee, intercalando focus tematici alla trattazione di taglio storico.
La proposta, aperta a tutti, coinvolgerà i partecipanti in letture guidate delle opere d’arte per esercitare la capacità di guardare, curiosità e attenzione. Gli incontri, della durata di un’ora, si terranno al giovedì alle 17:30 presso la Sala Conferenze della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi.
Si comincia giovedì 6 novembre prendendo le mosse dalla seconda metà del Settecento, dunque mezzo passo indietro rispetto al focus del corso, per poi incamminarsi dall'appuntamento successivo lungo il XIX secolo. 
Il costo di partecipazione è di 3 € per ogni data in programma.

Il programma
- 6 novembre, ore 17.30 La seconda metà del Settecento: l’età del rinnovamento
- 20 novembre, ore 17.30 Neoclassicismo al plurale: un linguaggio, tante declinazioni
- 4 dicembre, ore 17.30 Fermenti romantici in Europa
- 22 gennaio, ore 17.30 La fortuna della pittura di storia
- 5 febbraio, ore 17.30 Uno sguardo all’Inghilterra: Preraffaelliti e movimento Arts and Crafts
- 4 marzo, ore 17.30 La pittura della realtà e i suoi esordi in Francia
- 26 marzo, ore 17.30 La pittura della realtà in Italia
- 9 aprile, ore 17.30 Luce e colore: Impressionismo e altri percorsi
- 7 maggio, ore 17.30 Dopo l’Impressionismo: Vincent Van Gogh e Paul Gauguin

In alto nella foto: Federico Zandomeneghi, Place d’Anvers, 1880 Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi.

Pubblicato il 3 novembre 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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