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Il Conservatorio apre le porte: un’immersione nella vita dell’università musicale piacentina

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Il Conservatorio Nicolini apre le sue porte per l’Open Week, un evento inedito in programma dal 17 al 22 marzo. Durante la settimana, il Conservatorio accoglierà, per la prima volta, il pubblico nelle proprie aule e sale, offrendo un’immersione unica nella vita accademica e artistica dell’istituzione.
Per un’intera settimana, generalmente dalle ore 14 alle ore 17, chiunque sia interessato al mondo della musica potrà assistere alle lezioni e alle prove dei diversi dipartimenti, vivendo da vicino l’atmosfera di un’università musicale. L’iniziativa è rivolta a studenti, appassionati e a tutti coloro che desiderano scoprire cosa significhi studiare musica a livello professionale, interagendo direttamente con docenti e studenti.
Durante l’Open Week, sarà possibile partecipare a momenti di studio e approfondimento nelle diverse discipline musicali, oltre ad assistere alle prove di ensemble e gruppi strumentali, tra cui l’Orchestra del Conservatorio, il Quintetto a fiati e altre formazioni cameristiche. Sarà un’occasione unica per conoscere da vicino i musicisti e docenti che ogni giorno contribuiscono alla crescita artistica degli allievi.
I visitatori saranno accolti dallo staff del Conservatorio, pronto a rispondere a domande e curiosità, offrendo così una panoramica completa sui percorsi formativi, le opportunità professionali e l’esperienza accademica offerta dall’istituto. L’obiettivo è permettere ai partecipanti di assaporare la bellezza e l’unicità di un percorso musicale di alto livello, scoprendo la passione e la dedizione che animano studenti e docenti.
L’Open Week rappresenta un’opportunità imperdibile per chi desidera avvicinarsi al mondo della musica e valutare un percorso di studi all’interno del Conservatorio.
“Aprire il Conservatorio alla città è una missione fondamentale per la nostra istituzione – ha dichiarato il presidente del Conservatorio Massimo Trespidi -. L’Open Week rappresenta un’importante e inedita occasione per avvicinare il pubblico alla nostra realtà, mostrando il valore della formazione musicale non solo come percorso accademico, ma come patrimonio culturale condiviso. Crediamo che la musica debba essere accessibile a tutti e che il Conservatorio possa diventare un punto di riferimento per la vita culturale del territorio, accogliendo non solo studenti e professionisti, ma anche cittadini e appassionati. Invitiamo tutti a partecipare a questa settimana speciale e a scoprire il grande lavoro che ogni giorno viene svolto all’interno delle nostre aule”.
“L’evento è un’occasione straordinaria per mostrare il valore e l’eccellenza del nostro Conservatorio – ha commentato il direttore del Conservatorio Roberto Solci durante la conferenza stampa di presentazione -. Vogliamo accogliere tutti coloro che desiderano scoprire il mondo della musica, offrendo loro la possibilità di vivere un’esperienza autentica all’interno della nostra istituzione. Il Conservatorio Nicolini non è solo un luogo di formazione, ma un vero e proprio centro culturale dove nascono e si sviluppano talenti, passioni e opportunità per il futuro. Vi aspettiamo con entusiasmo per condividere con voi la bellezza della musica e della sua didattica”.
"Ciò che ho ritenuto più importante è la dimensione corale dell’evento, in cui docenti e allievi collaborano per mostrare cosa avviene in un luogo così unico e speciale – ha spiegato la docente Elena Cecconi l’organizzatrice dell’evento -.È un'occasione per far conoscere il percorso formativo del Conservatorio, che offre grandi opportunità per il futuro lavorativo degli studenti, sia in ambito artistico che didattico”.

Nella foto, da sinistra Elena Cecconi, Massimo Trespidi e Roberto Solci.

Pubblicato il 12 marzo 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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