Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Il Club Inner Wheel di Piacenza in visita a Bobbio per la presentazione del restauro di importanti manoscritti storici

 inner

L'International Inner Wheel è un'associazione femminile strettamente legata al Rotary di cui condivide ideali e finalità. Fondata nel 1924 a Manchester, Regno Unito, l’Inner Wheel ha obiettivi di amicizia e di solidarietà. Anche il Club Inner di Piacenza è molto attivo nel promuovere i “service”, progetti di aiuto alla comunità, che si inseriscono nell’abito educativo, della cultura, della salute e del sostegno alle donne. Il 25 maggio le “Inner” di Piacenza hanno fatto visita al borgo storico di Bobbio, presentando una significativa iniziativa di supporto al mantenimento di documenti antichi.

Un frammento di pergamena e un volume

Nella sala dell’Archivio diocesano di Bobbio, è stato presentato il lavoro di restauro riguardante due preziosi manoscritti conservati presso l'archivio: un frammento di pergamena del codice monastico di San Colombano e il Volume Pontificale Romanum Clementis VIII del 1611. La giornata è iniziata con i saluti istituzionali del sindaco di Bobbio, Roberto Pasquali, che ha accolto calorosamente le socie del club. Paola Mutti, presidente dell’Inner Wheel di Piacenza, ha poi preso la parola per introdurre il progetto di restauro e presentare gli ospiti dell’evento.

La storia e il restauro

Il dr. Pietro Sottini, direttore degli Archivi storici diocesani delle sedi di Piacenza e Bobbio, ha offerto ai presenti un interessante excursus storico sulla figura di San Colombano e l’influsso del suo monachesimo nella regione. Il suo intervento ha fornito un contesto storico e culturale che ha arricchito la comprensione del valore dei manoscritti oggetto del restauro. Successivamente, l'archivista Paola Agostinelli ha parlato dell'importanza dei documenti conservati nell'archivio diocesano, sottolineando il valore storico e culturale delle opere restaurate. È seguito l'intervento della restauratrice Chiara Pozzi, che ha illustrato nel dettaglio il lavoro svolto sui manoscritti. Pozzi ha spiegato le tecniche utilizzate per il restauro e le sfide affrontate durante il processo, mettendo in luce l'attenzione e la cura necessarie per preservare tali tesori storici.

Il tour guidato

La visita è proseguita con un tour guidato della chiesa abbaziale di San Colombano e del Museo Mazzolini, situato nei locali dell'antica abbazia. Sotto la supervisione esperta dell'architetto Manuel Ferrari, direttore dell'Ufficio beni ecclesiastici diocesano, le socie del club hanno avuto l'opportunità di esplorare questi luoghi storici, apprezzando ulteriormente il patrimonio culturale di Bobbio.

La soddisfazione di Paola Mutti

Abbiano sentito la presidente Paola Mutti che ha espresso la sua soddisfazione per aver contribuito al restauro di due importante opere storiche e artistiche. “I valori che contraddistinguono il nostro Club - ha detto Mutti - sono promuovere l’amicizia, incoraggiare gli ideali di servizio verso il prossimo e favorire la comprensione internazionale. Tra le missioni del nostro club rientra il sostegno alla cultura attraverso il recupero di opere d’arte rese così fruibili alla comunità. Crediamo – ha aggiunto la presidente - che tali opere possano rivivere e diventare occasione di riflessione storica, di riscoperta del bello e delle tradizioni locali e tutto questo porti, in un’ottica di servizio, al sostegno della bellezza e della cultura dei nostri territori”.

Un impatto positivo duraturo

L'iniziativa del Club Inner Wheel di Piacenza ha quindi contribuito alla conservazione di importanti testimonianze storiche, dimostrando come la collaborazione con gli enti territoriali possa portare a risultati significativi. Inner Wheel è un'organizzazione che, attraverso l'amicizia e i “service”, mira a fare la differenza nelle comunità locali e nel mondo. Le “Inner” lavorano insieme per promuovere valori di solidarietà, comprensione, impegno sociale e mettono in evidenza come la solidarietà e la dedizione possano generare un impatto positivo duraturo.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 26 maggio 2024

Ascolta l'audio

Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    5

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente