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Veleia, applausi al concerto del Festival «Le anime della chitarra»

timpano

Una chiesa gremita ha accolto  la penultima tappa del Festival Le anime della chitarra, che ha fatto tappa a Veleia in una cornice di straordinaria suggestione. La rassegna è diretta da Vincenzo Torricella e Piera Dadomo con il supporto della Fondazione di Piacenza e Vigevano. L’evento di Veleia è stato promosso dalla collaborazione del Rotary Club Fiorenzuola d’Arda guidato dal Presidente Rinaldo Onesti con il Comune di Lugagnano, ha confermato ancora una volta la forza della musica come veicolo di solidarietà e condivisione. Per il Comune di Lugagnano erano presenti il Sindaco Antonio Vincini, la Vicesindaca Tiziana Gruppi e l’assessore alla Cultura Ivan Leppini.
Sul palco l’ensemble Passacaglia, guidato da Vincenzo Torricella, con il soprano Ilaria Freppoli, Francesca Bertolani al flauto, Enrico Coccol al violoncello e lo stesso Torricella alla chitarra ed arciliuto. Un programma raffinato, dal titolo Arie e danze attraverso i secoli, ha condotto il pubblico in un affascinante viaggio musicale dal barocco di Marin Marais e Frescobaldi fino all’Ottocento francese di Bizet e Massenet, senza dimenticare le atmosfere sudamericane di Machado e Piazzolla e un finale tutto italiano con Rossini e Verdi.

Non è mancata la solidarietà

La serata, seguita da un pubblico numeroso che ha riempito ogni posto disponibile, ha avuto anche un importante risvolto benefico. L’incasso è stato interamente devoluto alla cooperativa sociale Strade Blu, guidata dal Presidente Ulisse Belluomini e dalla Vicepresidente Alessandra Danesi, che utilizzerà i fondi per sostenere un progetto educativo innovativo: l’acquisto di un computer portatile e di software dedicati alla valutazione e al potenziamento dell’intelligenza emotiva già a partire dalla scuola dell’infanzia. Un impegno concreto per accompagnare la crescita delle nuove generazioni con strumenti moderni e inclusivi.

Alla manifestazione hanno portato il loro saluto il Presidente del Rotary Club Fiorenzuola d’Arda Rinaldo Onesti e l’Assessore del Comune di Lugagnano Ivan Leppini, sottolineando come la collaborazione tra istituzioni e associazioni possa tradursi in occasioni di bellezza e solidarietà. Entrambi hanno ringraziato il pubblico per la grande partecipazione e l’ensemble per l’intensità artistica donata.
A suggellare la serata, dopo gli applausi calorosi e prolungati, gli ospiti hanno potuto ritrovarsi attorno a una tavola imbandita con i sapori tipici del territorio: il Ristorante Stella di Rustigazzo ha infatti ospitato una cena piacentina che ha permesso di condividere ancora un momento di convivialità e tradizione locale. Un finale perfetto, che ha unito arte, impegno sociale e gusto, rendendo questa edizione del Festival a Veleia un evento da ricordare e un esempio virtuoso di come la musica possa farsi ponte tra cultura e solidarietà.

Nella foto, il concerto del Festival “Le anime della chitarra”.

Pubblicato il 9 settembre 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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