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Nelle storie dei campioni piacentini un affresco del ruolo educativo dello sport

 Tot De Vitis Giorgio Lambri Mauro Molinaroli Roberto Reggi Alessandro Bossalini

«Spero che questo libro sia utile anche alle future generazioni». Così il giornalista e scrittore Mauro Molinaroli ha concluso la  presentazione della sua ultima fatica editoriale “Storie di sport – Campioni e protagonisti piacentini dal Novecento ad oggi” (Edizioni MM), dove l’autore racconta - attraverso le storie di oltre sessanta atleti - anche il ruolo che lo sport ha e ha avuto nello sviluppo della nostra città, sotto tutti i punti di vista: sociale, economico, culturale, educativo.

In una gremita Sala Panini del PalabancaEventi gentilmente concessa dalla Banca di Piacenza (con Sala Verdi videocollegata), la serata aveva preso avvio con i saluti introduttivi del presidente dell’Istituto di credito di via Mazzini Giuseppe Nenna e dell’assessore alla Sport del Comune di Piacenza Mario Dadati, che si è detto onorato che suo padre (Melchiorre, tra i fondatori dei Lyons dopo una carriera da giocatore nel Piacenza Rugby) fosse tra i protagonisti del volume. E con gli interventi del presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi («Abbiamo volentieri sostenuto questa bella iniziativa editoriale, perché i ritratti di Mauro, che trasmette emozioni in tutto quello che fa, ci fanno capire come lo sport educhi alla vita»), del direttore tecnico del Piacenza Calcio Totò De Vitis («Con Mauro c’è una conoscenza di vecchia data e la mia storia la sapeva benissimo e benissimo l’ha raccontata»), del tecnico della Nazionale Assoluta di Spada Alessandro Bossalini («Sono orgoglioso di essere in mezzo a tanti campioni. Ho sempre seguito lo sport anche da tifoso, per esempio del Piacenza, e attraverso il Circolo Pettorelli cerco di trasmette i valori che la scherma riesce a dare a chi la pratica. La lettura di questo libro appassiona, perché le vicende sportive si intrecciano con il contesto socio-culturale e con la storia di Piacenza»).

Ippolito Sanfratello a destra Roberto Reggi

Nella foto, Ippolito Sanfratello con Robrto Reggi.

Sollecitato dalle domande del caposervizio della redazione sportiva del quotidiano Libertà Giorgio Lambri (che ha sottolineato come Molinaroli sia riuscito «a pizzicare le corde del cuore raccontando le storie e il sogno dei campioni dello sport piacentino emozionando senza essere mieloso»), l’autore ha illustrato i contenuti della pubblicazione spiegando che il suo scopo era quello «di entrare nel cuore, nell’anima dei singoli personaggi».
Come Rodolfo Betta «il primo piacentino a partecipare al Tour de France nel 1926 senza avere una squadra» e come Bruno Zanolla, indimenticato centravanti del Piacenza di Gibì Fabbri (1975, anno della seconda promozione in B per i biancorossi, con l’attaccante friulano capocannoniere con 23 reti) presente in sala: «Nell’ultima giornata di quel campionato di serie C - ha raccontato Molinaroli - nel giorno della partita andò a visitare il Pascoli, una scuola che oggi non c’è più, poi si mangiò un panino e in campo segnò una tripletta…».

L’autore ha poi accennato alle storie di Pino Dordoni «il campione olimpionico della maratona di Helsinki, nel 1952, un successo che rappresentò il riscatto di Piacenza dopo la guerra»), di Alberto Galandini («capitano dai piedi buoni del Piacenza di Loschi, l’immagine della ripresa e del boom economico»), di Enzo Boiardi («un operaio con la corsa nel cuore che decise, la sera del 16 ottobre del 1971 alla Galleana, di battere il record di chilometri percorsi in 24 ore: ne fece 211, la distanza che c’è tra Piacenza e Trento»), di Leonardo Garilli («che ha portato il Piacenza in serie A»), di Astutillo Malgioglio («portiere dell’Inter e della Lazio, campione soprattutto nella vita, che ha interamente dedicato ad aiutare le persone più sfortunate»), di Carlo Baldini («uno dei pionieri del volley piacentino»), di Beppe Gabbiani, presente anche lui tra il pubblico («Cavallo pazzo, pilota di Formula 1 che ha vissuto anche la vita come una folle corsa»), per chiudere con Sandro Puppo («calciatore e allenatore che suonava il pianoforte, la solitudine di un genio») e con Vigor Bovolenta («un grande pallavolista che ci ha lasciato troppo presto»). L’autore ha quindi salutato anche altri campioni presenti in sala e protagonisti del libro: Felice Secondini, Saba Amendolara, Giancarlo Perini e Ippolito Sanfratello, chiamato al tavolo a raccontare la sua impresa del 2006, quando alle Olimpiadi invernali di Torino vinse la medaglia d’oro nel pattinaggio su ghiaccio, con i piacentini tutti incollati davanti alla Tv ad assistere a un sogno che diventava realtà.

Pubblico delle grandi occasioni al PalabancaEventi per la presentazione del libro di Mauro Molinaroli

Nelle foto, la presentazione al PalabancaEventi del libro di Mauro Molinaroli.

Pubblicato il 9 aprile 2024

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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