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Ritrovato un prezioso dipinto rubato nel 1978

tela

 

“Conservare, tutelare e valorizzare”: sono i tre verbi che ha sottolineato mons. Adriano Cevolotto, vescovo di Piacenza-Bobbio, nella mattinata del 26 luglio alla Galleria Alberoni di Piacenza, dove è stato presentato il ritrovamento e il restauro di un prezioso dipinto seicentesco rubato nel lontano 1978. Dopo ben 46 anni di assenza, la tela intitolata "Isacco cieco che benedice Giacobbe" è finalmente tornata alla sua casa d'origine, grazie all'impeccabile lavoro dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Udine, coordinati dal maggiore Alessandro Volpini.


Una giornata di festa

La notizia della ritrovata opera d'arte ha suscitato grande entusiasmo e commozione tra i presenti, con il presidente della Galleria Giorgio Braghieri che ha sottolineato come l'arte sia in grado di unire le persone e alimentare pensieri di pace. «Oggi è una giornata di festa: non possiamo che essere estremamente felici», ha dichiarato Braghieri, evidenziando l'importanza di restituire dignità alla volontà di chi aveva donato il dipinto al Collegio Alberoni nel lontano 1968.

Il comandante provinciale dell'Arma di Piacenza, Pierantonio Breda, ha espresso grande soddisfazione per il ritrovamento dell'opera, sottolineando l'importanza della banca dati dei Carabinieri specializzata nella tutela del patrimonio culturale, la più grande al mondo con milioni di pezzi catalogati e tracciati. Grazie alla dedizione e professionalità dei militari coinvolti, è stato possibile restituire l'opera alla sua legittima destinazione.


Cultura tutelante

Anche il prefetto Paolo Ponta ha elogiato il lavoro svolto dalla squadra dello Stato. Il vescovo, mons. Cevolotto, ha affermato: “La bellezza è una delle cose che per eccellenza va condivisa. Questo risultato, ottenuto dall’Arma dei Carabinieri, ci ricorda che il nostro immenso patrimonio artistico, necessita di una cultura tutelante e ci richiama ad una responsabilità condivisa che è di tutti”.
Il dipinto, erroneamente attribuito a Bernardo Strozzi, ma in realtà opera di Giovanni Peruzzini detto l'Anconetano (Urbania 1629 – Milano 1694), rappresenta un importante dono fatto al Collegio Alberoni nel 1968 dal commendatore Oreste Carini, come simbolo di gratitudine verso la divina provvidenza. Grazie a accurate ricerche e confronti, è stata possibile la corretta attribuzione dell'opera d'arte a questo talentuoso pittore italiano del barocco, restituendo così alla comunità una parte preziosa della propria storia e cultura.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 29 luglio 2024

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