Piacenza da scoprire: il Santuario della Beata Vergine Maria del Suffragio dei Poveri
Continuando il nostro cammino tra le bellezze nascoste di Piacenza, usciamo dal centro e portandoci vicino al fiume Po, nella tranquilla campagna, troviamo un luogo carico di storia e di significato: il Santuario della Beata Vergine Maria del Suffragio dei Poveri. Questa chiesetta isolata, accessibile a piedi o in bicicletta lungo l'argine del Po, si erge come silenziosa testimone di una tragedia che ha segnato profondamente la città.
La peste di Piacenza
La peste che nel 1630 colpì Piacenza, decimando circa i due terzi della popolazione, viene ricordata con dolore e rispetto in questo piccolo santuario. Qui, nel 1640, la Confraternita di San Giorgino in Sopramuro decise di erigere un oratorio per onorare le vittime della terribile epidemia. Tuttavia, solo un secolo dopo, nel 1735-1736, la stessa Confraternita decise di ricostruire ex novo il santuario che possiamo ancora ammirare oggi.
Nella foto, l'interno della chiesa della Beata Vergine del Suffragio dei Poveri.
La Madonna col Bambino
Entrando nel santuario, ci si imbatte in un'atmosfera solenne e commovente. La cripta raccoglie le ossa di circa 18.500 piacentini morti di peste e sepolti nelle fosse comuni del terreno golenale. Ma è sull'altare che si trova il cuore pulsante di questa testimonianza: il gruppo a stucco policromo, attribuito agli stuccatori seicenteschi Antonio Zanoni e Provino Dalmazio Porta. L’opera rappresenta superiormente la Madonna col Bambino su un trono di nubi circondata di angeli e, in basso a destra, una pietà vestita da confratello, nell’atto di versare acqua da un’anfora sulle anime sottostanti in mezzo alle fiamme. A sinistra vi è un angelo che estrae un’anima dal luogo di pena e in fondo teste di vecchi e giovani che si sporgono desiderosi di pari favore, il tutto dipinto a colori vivaci e con indorature sul manto della Vergine. Il dipinto trasmette quindi una profonda sensazione di speranza e consolazione.
Luogo di speranza e di rinascita
Nel corso degli anni, il santuario è stato chiuso al culto e abbandonato, rischiando di cadere nell'oblio. Tuttavia, nel 2005, grazie all'intervento dei Templari Cattolici d'Italia, il Santuario della Beata Vergine Maria del Suffragio dei Poveri è stato restaurato e riportato al suo antico splendore. Oggi, questo luogo di memoria e di preghiera rappresenta non solo un tributo alle vittime della peste del 1630, ma anche un simbolo di speranza per la comunità di Piacenza e per tutti coloro che vi si accostano con rispetto e devozione. Il Santuario, continuando a custodire la memoria di un passato doloroso, è perciò espressione di una rinascita attraverso la fede.
Riccardo Tonna
Pubblicato il 24 agosto 2024
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