Il rap racconta il carcere: il concerto di Agostino e Anas alle Novate grazie a YouthBank
Portare la voce del carcere fuori dalle mura: lo hanno fatto con la musica Agostino e Anas, due ragazzi detenuti delle “Novate” che hanno eseguito, tra gli applausi, brani musicali da loro scritti e provati sotto la supervisione del rapper piacentino Michele True Skill, con l’aiuto dell’educatrice Roberta Cavaterra. Il progetto “Da dentro a fuori – musica per includere” è stato pensato dagli youthplanner della YouthBank di Piacenza e finanziato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano. Nella sala teatro del penitenziario i due ragazzi (erano quattro all’inizio del progetto, poi due sono stati scarcerati) si sono esibiti davanti a un folto pubblico formato da una quarantina di altri detenuti.
Murubutu, il prof-rapper
Ospite dell’ultima serata il rapper Murubutu, che oltre a essere musicista è anche professore di storia e filosofia a Reggio Emilia, famoso per il talk show “letteraturarap”, un intreccio tra il mondo letterario e la scena rap in cui si mischiano metrica e narrativa con l’obiettivo di avvicinare le giovani generazioni alla conoscenza di correnti e opere letterarie. Murubutu utilizza la musica come metodo di insegnamento per avvicinare i giovani alla letteratura e all’arte, per fornire stimoli e interessi, creando una terra di confine che ospita un linguaggio comune.
“Ero timido, la musica mi ha dato speranze”
Ad ascoltare l’esibizione dei due ragazzi c’era la direttrice del carcere, Maria Gabriella Lusi, oltre ad Alberto Gromi dell’associazione “Verso Itaca”, ex garante dei detenuti. Presente per la Fondazione di Piacenza e Vigevano la consigliera Noemi Perrotta. Dopo l’esibizione di Anas e Agostino, spazio a Murubutu che ha risposto ad alcune domande di Michele True Skill e poi ha cantato tre brani. Nell’aprire il concerto, la direttrice Lusi ha rivolto un messaggio ai detenuti presenti in sala: “Così come Anas e Agostino, impegnandosi, hanno realizzato qualcosa di importante, anche voi tutti potete farlo. È importante immaginarsi in un mondo diverso da quello in cui si è”. Agostino ha confidato: “Prima ero timido, poi la musica mi ha fatto aprire e mi ha dato delle speranze”.
Lusi: “La musica per portare fuori la voce del carcere”
“Un’esperienza costruttiva per i detenuti e soprattutto un’esperienza di fiducia nelle proprie potenzialità - il commento di Maria Gabriella Lusi -. Penso che uno dei compiti educativi di un istituto di pena sia proprio quello di mettere le persone nelle condizioni di riscoprirsi, perché tante volte dietro agli errori c'è la sfiducia innanzitutto in sé stessi e la non conoscenza delle potenzialità e delle risorse che si hanno. È stato fatto un bel lavoro di squadra con l’associazione «Verso Itaca», grazie al quale si è arrivati a questo risultato che nella sua semplicità esprime molto in termini di umanità e di capacità personale. Si tratta della quarta tappa del progetto «Da dentro a fuori»: se normalmente è il carcere ad accogliere la comunità esterna, in questo caso attraverso l’esperienza musicale si vuole portare fuori la voce del carcere”.
True Skill: “Uno scambio reciproco”
“Lavorare con questi ragazzi - racconta Michele True Skill - è stato per me motivo di crescita: si sono rivelati da subito molto aperti, hanno capito che non ero venuto qui per fare la morale o insegnare qualcosa, ma per affiancarli in un percorso che senza di me non sarebbe stato possibile ma che partiva da un loro interesse e da una loro volontà. Mi hanno lasciato delle storie incredibili, dandomi la possibilità di conoscere una realtà complicatissima, alla quale non avrei mai avuto accesso, attraverso aneddoti, emozioni, le loro storie personali. Uno scambio reciproco, da dentro a fuori e da fuori a dentro, e per me un grande arricchimento”.
Murubutu: “La letteratura è un esercizio mentale”
“Mi ha colpito la trasparenza e l’umiltà - commenta Murubutu - due valori molto rari nel rap. Sono ragazzi alle prime armi, ma hanno già una capacità comunicativa importante”. Il prof-rapper reggiano ha poi detto la sua sulla trap. “Penso che vada interpretata in tutti i suoi temi, al di là degli stereotipi, perché spesso c'è un forte grido di dolore che non può essere ignorato”. True Skill ha ricordato i laboratori di lettura organizzati da Alberto Gromi in carcere, che sono riusciti a stimolare la curiosità dei detenuti. “La letteratura – dice Murubutu – è un esercizio mentale che può sembrare faticoso ma fino a un certo punto. È un modo per riuscire a evocare immagini e crearsi dentro un mondo abitabile. A volte leggere le vite degli altri può aiutarci a vivere più vite”.
Francesco Petronzio
Nella foto, Anas, Murubutu, la direttrice Maria Gabriella Lusi, Agostino.
Pubblicato il 6 dicembre 2024
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