Teatro, incantesimo belliniano con Norma
Il nostro Municipale è tornato totalmente agibile dopo le tristezze del Covid. Era ora di bearsi di raffinata musica, tanto di uscire dal teatro rasserenati in una notte di ottobre. Merito del genio di Bellini!
Un tessuto musicale avvincente, complessivo, di varie arie che sostituivano le afone solitudini da assenza di teatro.
Il compositore catanese ha creato armonie penetranti in continuazione, tra le più poetiche del repertorio lirico nazionale, per trasportare lo spettatore alle emozioni che si vivevano in scena.
La sua idea allora: ogni sequenza musicale, dalle delicatezze alle esplosioni, al fine di conquistare con arte gli spettatori. E c’è riuscito, colmando gli animi di valori lirici.
Direttore d’orchestra l’abile e preparato Sesto Quatrini con l’Orchestra Filarmonica italiana.
Il cast di canto ha accentuato, per bravura, le intenzioni belliniane. Una superba Angela Meade, in Norma dalla voce inesauribile, donna e sacerdotessa, madre e guerriera. La sua “Casta Diva” da ricordare. Il basso Michele Pertusi, dalla voce bronzea, figura autorevole, padre di Norma. Anche il tenore Stefano La Colla di bella voce ha interpretato il romano Pollione. Di notevole rilievo per piacevole voce il mezzo soprano Paola Gardina, nei panni di Adalgisa, già amante di Pollione
Il coro del Municipale di Piacenza è molto piaciuto ed ha ricevuto tanti applausi. La regia di Nicola Berloffa è stata accurata, ma non troppo originale.
Alla fine sonori e prolungati applausi con grida di “bravi, bravi”.
Luigi Galli
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Pubblicato il 26 ottobre 2021