Eroico Ernani al Municipale
Piacevole incontro con la musica di un Verdi ancora giovane (trenta anni) che aveva già firmato cinque opere. Lo sosteneva un patriottismo quarantottino, anche se compose l’Ernani nel 1844 per la Fenice di Venezia. La sua musica si presenta scandita, scattante, nervosa. Il canto e spesso acceso, le spade sguainate con episodi di duello. Non mancano, tuttavia, accattivanti romanze di belle parole e di poetica e delicata musica. L’opera è piacevole, tuttavia sanguigna. La trama presenta un intreccio tra fatto dinastico ed episodio amoroso. Lo spettacolo ha permesso di scoprire un nuovo Verdi.
Ottima la direzione del maestro Alvise Casellati che ha operato con grande competenza, tenendo nei suoi gesti tutto lo spettacolo.
Il cast di canto ha per tanti versi eccelso, prima fra tutti Francesca Dotto nei panni di Elvira, voce chiara e squillante, di note acute, pure di fraseggi quasi mormorati. Gregory Kunde, americano, ha definito il bandito Ernani con piacevole voce argentina, ben elevata negli acuti e melodiosa nei fraseggi. Notevole resistenza vocale nel corso di tutta l’opera. Piacevole Ernesto Petti ad interpretare Don Carlo, voce calda e brunita, buona capacità scenica. Di rilievo il basso russo Evgeny Stavinsky ad interpretare Don Ruy Gomez de Silva. Ed infine Don Riccardo di Raffaele Feo, limpida e potente, voce di buona resistenza.
Svettante anche l’interpretazione del coro del Municipale, diretto da Corrado Casati. Qualche innovazione di regia , per lo più, però scene della tradizione.
Buona partecipazione di pubblico, anche se non completa. Applausi a scena aperta, con vasta partecipazione al finale.
Luigi Galli
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Pubblicato il 20 dicembre 2021