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“Cercatori di speranza”: il Giubileo dei bambini a Piacenza

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Erano 750 i bambini della scuola primaria che hanno preso parte al primo appuntamento del Giubileo 2025. Con loro, oltre 150 catechisti e numerosi genitori. Sul tema “Cercatori di speranza” si sono ritrovati nel primo pomeriggio di domenica 19 gennaio in sei luoghi del centro cittadino: la chiesa e l’oratorio di Santa Teresa e di San Giovanni in Canale, gli oratori di San Savino e Santa Maria di Gariverto, la scuola Sant’Eufemia e il liceo San Benedetto.

Gli ambiti della vita
Nei diversi gruppi sono arrivati alcuni giovani che interpretavano il ruolo dei pellegrini: Marco Vino, insegnante di religione e presidente diocesano di Azione Cattolica, Filippo Dallavalle, Simone Prevedini e Luca Sacchi, tutti e tre di Castel San Giovanni, Nicola Rossetti della parrocchia del Corpus Domini, Francesco Magnani di Nostra Signora di Lourdes, Simone Bolzoni di San Giuseppe Operaio e Raffaele Malvermi di Fiorenzuola. Hanno condiviso con i bambini alcune domande su ambiti della loro vita: la famiglia, la scuola e lo sport, cercando con loro i “germogli”, cioè situazioni di speranza. Ciò che è emerso è stato scritto all’interno del “Diario della speranza”; ne sono scaturite tre domande che i bambini hanno poi rivolto al Vescovo in Cattedrale. Dai luoghi di raduno i ragazzi sono confluiti in piazza Cavalli da dove, guidati da mons. Cevolotto, si sono diretti in Duomo.

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La famiglia
Nel suo intervento il Vescovo, dialogando con i bambini, si è chiesto come è possibile custodire la speranza nelle situazioni della vita quotidiana. Tre le parole chiave: scoperta (nell’ambito della famiglia), terzo tempo (sport) e ricchezza (scuola).
In famiglia - sintetizziamo le sue parole - viviamo con persone, a partire dai genitori, che ci vogliono bene, ma spesso agli altri che condividono la nostra vita anche tra le mura di casa ci facciamo l’abitudine. Quante volte tutti diciamo a un altro, vedendone soprattutto i difetti: “Ma sei sempre lo stesso!”. Se invece ogni sera - ha aggiunto - facciamo l’esame della nostra giornata, possiamo avere l’opportunità di chiederci: “Oggi cosa ha scoperto di bello e di nuovo nelle persone che stanno accanto a me?”.

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Lo sport
Nello sport, invece, per seguire la speranza ci serve la logica del terzo tempo, come nel rugby, quando, dopo una partita, ci si ritrova con i giocatori dell’altra squadra a fare festa mangiando insieme. La vera vittoria non è sconfiggere gli altri, ma costruire amicizie vere.

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La scuola
Nella scuola la parola chiave è ricchezza: in classe, vivendo con i nostri compagni, possiamo scoprire la ricchezza dei doni che ci sono in noi e negli altri. Oggi, in particolare, una ricchezza è data anche dai bambini della classe che provengono da altri Paesi e da altre culture. La ricchezza che caratterizza la scuola, perciò, non è solamente imparare nuove conoscenze, ma saper condividere i doni che la vita di ciascuno custodisce.

“Date un bacio ai vostri genitori”

L’incontro in Cattedrale si è concluso con la preghiera del Padre Nostro e la benedizione. Salutando i bambini, mons. Cevolotto ha rivolto loro un invito: “Andando a casa, date un bacio ai vostri genitori da parte del Vescovo dicendo loro: «Grazie per il bene che mi vuoi»”.
Ad ogni partecipante è stato poi consegnato un sacchetto di semi per indicare che la speranza è un dono da custodire e far crescere ogni giorno.

Pubblicato il 19 gennaio 2025

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