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Gli Stagionati: la mostra diventa virtuale

Mostra Gli Stagionati "Come eravamo"

Doveva essere inaugurata proprio quel 29 febbraio in cui il Covid ha stravolto le nostre vite. Ma "Gli Stagionati", che dal Duemila portano avanti nel nostro territorio la lodevole missione di custodire la memoria del passato trasmettendola alle nuove generazioni, hanno fatto di necessità virtù. Della mostra "in presenza" dal titolo "Come eravamo tra gli anni ’40 e gli anni ’90, i più... precipitosi del secolo breve" hanno fatto un documentario "sfogliabile" in più pagine, proprio come le sezioni dell'esposizione che avevano già allestito al Seminario vescovile.
"Il nostro principale scopo - spiega la professoressa Loredana Mosti - era quello di presentare ai giovani un periodo del passato prossimo importante per la nostra storia nazionale e locale e offrire magari ai meno giovani momenti di sana nostalgia. Non volevamo che tutto andasse a monte. Così abbiamo pensato alla rete e abbiamo aperto un nostro canale youtube. A fine lockdown tra mille difficoltà organizzative e tecniche abbiamo ripreso volta a volta gli oggetti, ma invece di una mostra è nato un documentario ricco di immagini e di inserti filmici, suddiviso in clip fruibili anche in maniera indipendente l’una dall’altra".

Dal lavoro alla scuola, le sezioni diventano dei video
Un primo video - "La Storia, le storie" - è una sintesi dei grandi eventi della storia del periodo che si incrociano inevitabilmente con le piccole storie della nostra città e del nostro costume. Seguono cinque sezioni relative alla casa ealla vita quotidiana ("Tra le mura domestiche"), all’istruzione ("Un investimento per il futuro"), al lavoro nel nostro territorio("Al Lavoro"), agli svaghi ("libera...mente") e al vintage ("Così eravamo"). Seguono inoltre una decina di approfondimenti su tematiche specifiche, come l’emancipazione femminile o l’emigrazione, che potranno offrire spunto di ulteriore ricerca. Il montaggio è del socio Renato Bersani.
"Ovviamente non siamo né attori, né registi professionisti - puntualizza la professoressa Mosti -. Di proposito ci presentiamo ai nostri utenti con le nostre facce un po’ così, le nostre pronunce un po’ così, riproducendo in video il clima che di solito creiamo nei nostri incontri a scuola con i ragazzi. Anche nei contenuti non siamo esaustivi, in quanto questo lavoro, per quanto serio, propone semmai solo suggerimenti per approfondire. Oltre a ringraziare i numerosi sponsor che a suo tempo avevano contribuito alla realizzazione della mostra, tutti coloro che ci hanno fornito il materiale per l’allestimento e ce lo hanno lasciato in consegna anche per tutto il tempo delle riprese filmiche, siamo riconoscenti soprattutto a don Celso Dosi, rettore del Seminario Vescovile, per la piena disponibilità all’uso dei locali, e Andrea Calza, instancabile handyman".
Non resta allora che visitare il canale You tube de "Gli Stagionati" cliccando qui per una visita virtuale alla riscoperta dell'Italia e di Piacenza negli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta.

Pubblicato il 9 dicembre 2020.

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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