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Cosa ci spinge a ricercare le nostre origini?

presentazione libro Radici a Fiorenzuola

La psicologa Paola Marcinnò è intervenuta alla presentazione del libro di Francesca Cocciolo “Radici”: parlare di adozione senza essere banali

“Questo romanzo non esplicita solo una storia, ma un tema molto attuale com’è la ricerca delle proprie origini. E lo fa senza banalizzarlo”. Alla presentazione di “Radici”, l’opera prima della fiorenzuolana Francesca Cocciolo sabato scorso nei chiostri dell’ex asilo Lucca, la psicologa e psicoterapeuta dell’associazione “La Ricerca” Paola Marcinnò ha avuto il compito di approfondire il cuore della storia che vede protagonista Ester, una giovane donna adottata che si mette in viaggio da Milano a Messina alla ricerca della madre biologica.
L’autrice – laureata in Lettere, da sempre appassionata di lettura e scrittura, fondatrice con alcune colleghe di un centro per il potenziamento scolastico – è stata “folgorata” guardando “Chi l’ha visto” dall’appello di una ragazza che, con a fianco i genitori adottivi, voleva avere notizie sulla sua storia. Senza alcun riferimento a quella situazione specifica, ha preso forma passo dopo passo “Radici”, un romanzo scorrevole e lieve nello stile, che però va in profondità. Proprio come Ester, che ha voglia e bisogno di capire, che affronta una verità che potrebbe anche essere terribile: se l’abbandono fosse la conseguenza di una violenza?

Non è semplice parlare di adozioni

“Ho trovato in queste pagine una serie di contenuti che rispecchiano il viaggio che le famiglie adottive e i figli adottati fanno – ha confermato la dottoressa Marcinnò –. Parlare di adozione non è semplice perché in causa sono chiamati vari soggetti: la famiglia adottiva, il ragazzo adottato, la famiglia che ha lasciato. E spesso dietro alcune adozioni ci sono storie drammatiche. Eppure cercare le proprie origini è un processo naturale e necessario. Lo è per tutti. Fin da quando nasciamo cerchiamo le radici, sin dall’ospedale le prime parole dei parenti sono: «somiglia alla mamma, somiglia al papà...» - fa notare la psicologa –. A i ragazzi adottati però manca un pezzo di storia. Le crisi spesso arrivano in adolescenza, quando a un certo punto il rapporto con i genitori comincia farsi complesso e i figli devono operare un distacco, devono confrontarsi con le radici. Per chi è stato adottato è un processo più difficile: da un lato, riconosce che c’è chi l’ha amato e cresciuto, dall’altro, c’è la consapevolezza di essere stato abbandonato. Si fa strada un sentimento ambivalente: il bisogno di ricercare i genitori biologici, il senso di colpa nei confronti dei genitori che l’hanno cresciuto. Questo in Ester emerge molto bene”.
La protagonista segue le vie “ufficiali” per cercare la madre, avanza richiesta al Tribunale dei minori che per la legge italiana è possibile solo al compimento del 25° anno di età. “Oggi purtroppo – evidenzia la psicologa – ciò accade prima, anche a 13, 14 anni, attraverso i social, quando non si ha la maturità emotiva per elaborare e sopportare la propria storia”. Ester invece ripercorre e riannoda il filo del generare con l’equilibro indispensabile per non rimanerne schiacciata e grazie ai “fattori protettivi” – così si chiamano in psicologia – che la supportano nella ricerca, dai genitori adottivi agli amici. Ester – come la ragazza della copertina, la cui immagine si confonde con quella di un albero di ulivo – può ritrovare lo slancio verso il futuro perché acquista piena coscienza del terreno in cui le sue radici affondano. E saprà anche affrontare le nuove relazioni che la sua scoperta comporta. “Radici”, edito da Europa Edizioni, può essere richiesto nelle librerie o sui principali circuiti on line.

Radici copertina libro

Nelle foto: sopra, la copertina del libro Radici e  in alto la presentazione del libro a Fiorenzuola.

Pubblicato il 13 ottobre 2020

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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