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Basi aperte, successo all'annuale manifestazione

scout

"I ragazzi sono capaci di vedere l'avventura in una comune  pozzanghera di acqua sporca" diceva nel 1919 Robert Baden-Powell, storico fondatore dei boy-scout, o scout, come vengono chiamati più semplicemente adesso. Parole pronunciate tanti anni fa ma straordinariamente attuali, come testimonia l'intramontabile movimento che, nel corso di decenni, ha coinvolto ragazzi e ragazze dagli otto ai..novantanove anni, perchè chi è stato scout una volta tale rimane per sempre.
Da vent'anni è stato avviato un progetto che coinvolge anche le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, denominato "Basi Aperte", frutto di un protocollo di intesa tra il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur) con l'Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani (Agesci).
Gli ingredienti del fortunato e ben ideato progetto sono l'avventura, la scoperta e l'esplorazione della natura, l'osservazione, il gioco e il movimento.


BELLO E ELEGANTE, SI MUOVE NEI BOSCHI DI TUTTO IL MONDO..

Tema delle attività di Basi Aperte 2018 è stato l'unicorno, mitico cavallo alato dotato di poteri magici che ha scatenato la fantasia di poeti, scrittori e pittori in tutte le epoche storiche.
Le scuole che hanno partecipato al progetto dovevano produrre dei testi e delle fotografie sul tema della giornata che hanno vissuto insieme ai capi scout della base di Spettine; i temi, o moduli,  erano diversi per ogni classe e spaziavano dall'apprendimento di nozioni di primo soccorso, alla costruzione di una tenda da campo, al riconoscimento delle carte topografiche, all'allestimento di un  fuoco da campo.
La premiazione dei lavori si è svolta venerdi 1 giugno presso la sede del Politecnico di via Scalabrini alla presenza di Luigi Menozzi, storico capo scout.
"Quest'anno hanno aderito al progetto 57 classi per un totale di circa mille ragazzi" dice orgoglioso.
Il primo premio della sezione fotografica è stato assegnato alle classi 3 B primaria di Pontenure e 1 B secondaria di primo grado di Pontenure, mentre per la sezione letteraria i premi sono andati alla scuola primaria Pezzani di Piacenza, classe 4 C, alla scuola secondaria di primo grado di Pontenure classe  1B che vince anche nella sezione fotografica e alla scuola primaria di Rivergaro classi 3A e 3 B. Premi speciali sono stati assegnati dalla giuria alla classe 3 D della primaria di Pontenure e alla 2 A dell'Itas Raineri di Piacenza.
"I miei alunni sono abituati dalla prima elementare a lavorare in gruppo – dice l'insegnante Elisabetta Swich della scuola Pezzani – e, divisi in sei gruppetti, hanno elaborato diversi tipi di testo  utilizzando quanto appreso durante l'anno e collaborando tra loro".
Anche Rita Parenti, insegnante alla media di Pontenure, conferma il successo del progetto.
"Siamo gemellati con gli scout di Roma – spiega – e già altre volte abbiamo vissuto l'esperienza di Spettine".
I ragazzi Lorenzo De Maria e Francesco Rossi, venuti in rappresentanza della loro classe 2 A dell'Itas Raineri, accompagnati dall'insegnante di scienze agrarie Margherita Boselli, si sono invece recati nel corso del progetto alle suggestive cascate del Perino dove hanno imparato a conoscere l'ambiente del bosco e ad utilizzare le carte topografiche.
Esperienze preziose e quasi dimenticate nella nostra era tecnologica ma che aiutano a crescere in modo sano, felice e armonico, esperienze che sarebbe opportuno per tutti riscoprire.

Cinzia Trevisan

Pubblicato il 5 giugno 2018

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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