Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Il Papa alle religiose: "la Chiesa è donna"

suoreselfie
“Quando si vuole che una consacrata faccia un lavoro di servitù, si svaluta la vita e la dignità di quella donna. La sua vocazione è il servizio: servizio alla Chiesa, ovunque sia. Ma non servitù!”.
A chiarirlo è stato il Papa, che, incontrando giovedì 11 maggio le religiose di tutto il mondo in Aula Paolo VI, ha ribadito che “la Chiesa è femminile; la Chiesa è donna: non è ‘il’ Chiesa, è ‘la’ Chiesa. Ma è una donna sposata con Gesù Cristo, ha il suo Sposo, che è Gesù Cristo. E quando un vescovo è scelto per una diocesi, il vescovo – in nome di Cristo – sposa quella Chiesa particolare. La Chiesa è donna! E la consacrazione di una donna la fa icona proprio della Chiesa e icona della Madonna. E questo noi uomini non possiamo farlo”.

“La donna consacrata – si legge nella trascrizione integrale del discorso, pronunciato a braccio rispondendo alle domande delle religiose – è una icona della Chiesa, è un’icona di Maria. Il prete, il sacerdote, non è icona della Chiesa; non è icona di Maria: è icona degli apostoli, dei discepoli che sono inviati a predicare. Ma non della Chiesa e di Maria”.

“La gerarchia della Chiesa deve parlare di voi, ma prima e nel momento deve parlare con voi!”, ha ammonito il Papa, che ha concluso: “Cosa mancherebbe alla Chiesa se le religiose non esistessero? Mancherebbe Maria nel giorno di Pentecoste. La religiosa è icona della Chiesa e di Maria; e la Chiesa è femminile, sposata da Gesù Cristo”.

“E’ vero che le donne sono escluse dai processi decisionali nella Chiesa: escluse no, ma è molto debole l’inserimento delle donne lì, nei processi decisionali. Dobbiamo andare avanti, con prudenza, ma cercando le soluzioni”. Ha detto anche il Papa.
“Si deve andare oltre – si legge nella trascrizione integrale del discorso – e perché per tanti aspetti dei processi decisionali non è necessaria l’ordinazione”.
Citando la Pastor Bonus, Francesco ha fatto l’esempio del dicastero per i migranti, dove “una donna potrebbe andare. E quando c’è necessità – adesso che i migranti entrano in un dicastero – della giurisdizione, sarà il Prefetto a dare questo permesso. Ma nell’ordinario può andare, nell’esecuzione del processo decisionale”.

“Per me è molto importante l’elaborazione delle decisioni”, ha spiegato il Papa: “Non soltanto l’esecuzione, ma anche l’elaborazione, e cioè che le donne, sia consacrate sia laiche, entrino nella riflessione del processo e nella discussione. Perché la donna guarda la vita con occhi propri e noi uomini non possiamo guardarla così. E’ il modo di vedere un problema, di vedere qualsiasi cosa, in una donna è diverso rispetto a quello che è per l’uomo. Devono essere complementari, e nelle consultazioni è importante che ci siano le donne”.

C’è poi il problema della predicazione nella celebrazione eucaristica: “Non c’è alcun problema che una donna – una religiosa o una laica – faccia la predica in un Liturgia della Parola”, ha affermato Francesco: “Ma nella Celebrazione Eucaristica c’è un problema liturgico-dogmatico, perché la celebrazione è una – la Liturgia della Parola e la Liturgia Eucaristica, è un’unità – e Colui che la presiede è Gesù Cristo. Il sacerdote o il vescovo che presiede lo fa nella persona di Gesù Cristo. E’ una realtà teologico-liturgica. In quella situazione, non essendoci l’ordinazione delle donne, non possono presiedere”.

Testo completo su http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2016/may/documents/papa-francesco_20160512_uisg.html

Altri articoli...

  1. L’emergenza educativa
  2. Africa Mission in piazza
  3. La teologia del corpo
  4. Acli, Roberto Rossini presidente nazionale
  5. Chirografo del Papa per la Giornata delle comunicazioni
  6. Africa Mission, mostra sull’acqua
  7. La storia della Chiesa vista da Angela Pellicciari
  8. Un “viaggio” nel tempio Sikh di Fiorenzuola
  9. 7 e 8 maggio: il volontariato scende in piazza
  10. L’A.C. lascia Palazzo Fogliani
  11. Inizia il mese di maggio
  12. Si presenta il libro di Folador sulla regola benedettina
  13. La fontana di Trevi tinta di rosso in memoria dei martiri
  14. S.A.E., convegno nazionale a Piacenza
  15. Tende della misericordia: i ragazzi non vogliono smettere di sognare
  16. Papa Francesco: “fare memoria delle cose che Dio ha fatto nella nostra vita”
  17. Fiera Primavera a San Nicolò, protagonisti i bambini
  18. A Carpaneto l’antica Fiera di Primavera
  19. Mons. Galantino: «accogliere i profughi è atto di restituzione»
  20. Lesbo, il Papa: "Ho visto tanto dolore!"
  21. San Giorgio prepara la festa patronale
  22. A Pontenure nasce Il Cortile del Prete
  23. Una nuova guida “Sulle orme di San Colombano dal Bodensee a Bobbio”
  24. Pilastro, il grazie a don Giovanni Boselli
  25. Un Concilio dell’islam
  26. «Salvate Bramaiano»
  27. Piano nazionale antitratta: la politica batta un colpo
  28. Terzo settore: via libera del Senato alla riforma
  29. Un libro sulla diocesi di Bobbio nel ricordo di don Angiolino Bulla
  30. Ritorna a San Nicolò la Fiera Primavera
  31. Burundi dimenticato
  32. Francesco: "Dio è più grande del nostro peccato"
  33. Mons. Ambrosio in visita nell’Unità pastorale di Gossolengo
  34. Nella chiesa di Sarmato la Deposizione di Horak
  35. Roveleto, il gruppo Caritas in aiuto a 35 famiglie
  36. La messa del primo sabato del mese
  37. 24 marzo, Giornata di preghiera per i missionari martiri
  38. Caritas Italiana su accordo Ue-Turchia: "su rimpatri può avere effetti drammatici”
  39. Si apre la Settimana Santa
  40. Quaresima missionaria, il volto dei migranti

Sottocategorie

  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    16

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente

Il nostro Sito utilizza esclusivamente cookies tecnici e non di tracciamento dell'IP di chi accede. Per saperne di più, clicca qui: Utilizzo Cookies