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Nella chiesa di Sarmato la Deposizione di Horak

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Pasqua, nella chiesa di Sarmato, è visibile in esposizione temporanea l’opera d’arte lignea “Deposizione”, realizzata da Edgardo Horak. L’opera è una composizione di rami e radici lavorate, in cui l’artista, con la sua immaginazione, ha saputo riconoscere un’identità nascosta, un simbolismo pronto per essere rivelato. La Natura è co-autrice, perché è lei ad offrire all’artista le figure che, rifinite con la perizia dell’artigiano e composte con l’immaginazione dell’artista, creano la scultura finale.

La materia prima per le opere di Horak viene principalmente dal vallone di Otro, dove anni fa delle frane causarono la caduta di maestosi larici secolari, di cui rimangono, esposte, le enormi e arzigogolate radici, meravigliosi monumenti naturali che continuano a cambiare e mutare forma sotto l’opera lenta ma inesorabile di pioggia e vento. Le forme che si vengono a creare sono incredibili, vere e proprie sculture che aspettano solo di essere immaginate e riconosciute. Altri pezzi provengono dal mare: rami e radici modellati dalla forza delle onde e portati ad incagliarsi sulle spiagge fra Albissola e Celle Ligure.

Horak descrive la sua arte come “dettata dal legno”. L’ispirazione viene direttamente dal ramo o dalla radice ritrovata: non sempre è evidente al primo sguardo, ma con pazienza l’artista attende che la materia prima annunci la propria vocazione.

Leggi articolo alla pagina 25 dell’edizione di 25 marzo 2016

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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