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Il grazie di padre Ballati alla generosità dei piacentini

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Venerdì 10 e sabato 11 dicembre la Confraternita della Misericordia, guidata dal Governatore Rino Buratti, ha consegnato ai frati della basilica di Santa Maria di Campagna tre bancali di generi alimentari per aiutare i più poveri.
“La Confraternita della Misericordia è un’associazione che ha una propria divisa e la protettrice è Santa Elisabetta d’Ungheria, la principessa della carità, che ha vissuto uno stile di vita di tipo francescano e che ha dedicato la sua vita ai poveri”, racconta il francescano padre Secondo Ballati. “Da un po’ di anni l’associazione si rivolge al nostro convento per poter collaborare con le nostre iniziative, per aiutare i più poveri chiedendoci cosa serve da consegnare ai poveri. Così gli ho dato un elenco di generi alimentari e loro hanno fatto una spesa consistente. È un ente benefico. I Frati ringraziano questi gesti di solidarietà perché vuol dire che i piacentini si prodigano per aiutare i più poveri”.

Dieci anni di raccolta alimentare

Padre  Ballati ha iniziato a seguire l’attività della raccolta alimentare dieci anni fa. Per poter accedere ai beni che persone o associazioni consegnano ai frati, è necessario seguire un iter.
“Le persone che pensano di avere bisogno di aiuto si presentano con l’ISEE, che indica le possibilità economiche della famiglia, in modo che noi aiutiamo le famiglie, più che le singole persone. Vengono al sabato mattina a prendere gli alimenti. Noi ci serviamo del banco alimentare e del mercato ortofrutticolo di Parma. Abbiamo  persone che ci danno generi da distribuire, principalmente alimenti ma anche, seppur in minore quantità, anche detersivi o prodotti per lavarsi”, spiega padre Secondo. “Esiste un fondo europeo delle eccedenze alimentari da dare ai bisognosi. Dobbiamo tenere un registro delle persone aiutate, perché chi ci dà gli alimenti vuole sapere quante persone noi assistiamo, se abbiamo una scheda della situazione delle persone per evitare, appunto, che gli aiuti alimentari vadano a chi non ne ha bisogno. Ci confrontiamo di conseguenza con la Caritas per evitare i doppioni nelle consegne. I contributigiungono principalmente da persone e associazioni e da poco tempo anche grazie al 5 per mille con l’iniziativa «Pane francescano». Ogni settimana abbiamo in media 80 nuclei familiari che vengono a prendere i pacchi”.

I nuovi poveri

Padre  Ballati racconta dei poveri che ha generato la pandemia Covid19, parlando dei nuovi tipi di bisognosi. “Prima vi erano stranieri e italiani, soprattutto pensionati o esodati. Adesso ci sono anche famiglie di persone non anziane: sono aumentati gli italiani e non sono aumentati gli stranieri. C’è stata una serie di persone che prima non veniva perché trovava il modo di arrangiarsi. C’è, quindi, chi chiede aiuto abitualmente perché si trova in condizioni di estrema indigenza e non prova nessuna vergogna, ma non è la maggioranza; poi ci sono le persone anziane che si vergognano e infine i «nuovi poveri» che si vergognano molto di più. Qualcuno di loro chiede in quali orari non c’è molta gente perché non ama farsi vedere. Per noi francescani è significativo aiutare più persone possibili e la raccolta alimentare rappresenta uno dei gesti concreti per aiutare i bisognosi”.

Emanuela Strini

Nella foto, padre Ballati insieme ai volontari.

Pubblicato il 12 dicembre 2021

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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